Dopo una prima spedizione di Soichiro Honda in persona al Tourist Trophy del 1954 per constatare lo stato dell’arte delle moto partecipanti al Motomondiale, la Honda si presenta per la prima volta sul proscenio del Motomondiale al Tourist Trophy del 1959.
Il primo podio arrivò nel 1960 al GP di Germania, dove Kenjiro Tanaka concluse al terzo posto la gara della 250.
(nelle foto sopra vediamo il team Honda al TT del 1959 e il pilota giapponese Kenjiro Tanaka)
E finalmente, il 23 aprile 1961, arrivò anche la prima vittoria iridata ad opera dell’inglese Tom Phillis, che vinse la gara delle 125 al GP di Spagna sul circuito stradale del Montjuich (Barcellona).
A breve seguiranno:
- 14 maggio 1961, la prima vittoria in 250, al GP di Hockenheim, grazie al giapponese Kunimitsu Takahashi;
- 30 giugno del 1962, Jim Redman ottenne la prima vittoria nella 350 al GP di Assen;
- 23 settembre 1962, si deve allo svizzero Taveri la prima vittoria nella classe 50 al GP di Finlandia.
Ma per la prima prestigiosa vittoria nella classe 500 bisognerà aspettare il 22 maggio 1966 (GP d’Olanda) quando Jim Redman conquistò la prima storica vittoria della Honda nella classe 500.
Purtroppo alla fine del campionato mondiale del 1967 la Honda annunciò il ritiro dalle competizioni mondiali. La versione ufficiale motivava il ritiro dalle competizioni motociclistiche per destinare tutte le proprie risorse, tecniche ed economiche, all’impegno in Formula 1 ma molto probabilmente perché indispettita dalla doppia sconfitta (1966/67) subita nella 500 ad opera della MV Agusta e forse ancor di più indispettita dall’annunciato limite al frazionamento dei motori.
La Honda tornerà alle competizioni del motomondiale solo nel 1979 con la disastrosa NR 500 a pistoni ovali.
La FORMULA 1
Dopo i primi successi ottenuti con le due ruote dove la sua tecnica motoristica aveva spadroneggiato, la Honda aveva affrontato l’impegnativa avventura della Formula 1 dominata dall’industria europea con la Ferrari impegnata a contrastare i team inglesi, BRM, Cooper e Lotus.
I motori delle moto Honda erano delle vere e proprie opere d’arte meccanica a partire dal 50 bicilindrico, per passare alla 125 a 5 cilindri fino alla 250/350 a sei cilindri, che le consentirono di sfiorare il grande slam nel 1966 quando riuscì a conquistare i titoli mondiali riservati ai costruttori in tutte le classi che allora componevano il motomondiale ( 50, 125, 250, 350 e 500) oltre tre titoli piloti.
Telaio e motore della monoposto erano completamente progettati e realizzati dalla stessa Honda con un layout fortemente ispirato alle moto da Gran Prix con il V12 di 1.500 cc disposto trasversalmente.
Infatti la disposizione del motore, un V di 60°, e la trasmissione con presa di moto centrale e cambio trasversale erano tipicamente motociclistiche, come pure l’albero a gomiti di tipo composito che lavorava interamente su cuscinetti a rotolamento. Notevoli i risultati raggiunti con una potenza prossima ai 230 cavalli a un regime dell’ordine di 12.000 giri/min, valore record per le F.1 di 1,5 litri.
Il debutto ufficiale avvenne nel 1964 con il pilota americano Ronnie Bucknum, ingaggiato dopo il rifiuto di Phil Hill (campione del mondo nel 1961 con la Ferrari): era il 2 agosto e si gareggiava sul circuito del Nurburgring per il GP di Germania. In qualifica Bucknum sarà ventiduesimo, mentre in gara si ritirerà per un incidente all’undicesimo giro.
I primi punti ridati arriveranno solo l’anno dopo, il 13 giugno 1965, al Gran Premio del Belgio dove l’americano Richie Ginther portò la monoposto nipponica al sesto posto preceduto da campioni quali Clark, Stewart, McLaren, Brabham, Hill.
E finalmente, il 24 ottobre 1965, arrivava anche la prima vittoria in un Gran Prix di Formula 1.
Si disputava il GP del Messico, decima ed ultima gara della stagione 1965. La corsa vide anche la prima vittoria in carriera per Richie Ginther, e per la prima volta nella storia della Formula Uno una gara era vinta da una vettura non europea e dalla Goodyear.
I successi della Honda nel Motomondiale sono ben noti a tutti, forse non tutti ricordano che a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 la Honda si propose in formula 1 come fornitore di motori; con questi potenti propulsori i team anglosassoni riuscirono a vincere ben 6 titoli mondiali costruttori e 5 titoli per i piloti.