Avere mille cavalli o raggiungere pesi in ordine di marcia al limite del comprensibile conta relativamente, se l’unico mezzo per la trasmissione al suolo delle forze non viene adeguato al resto del comparto tecnico: parliamo quindi degli pneumatici, che di pari passo al resto della tecnica automobilistica, hanno subito una vera rivoluzione negli ultimi trenta anni, consentendo prestazioni oltre l’immaginabile con una poliedricità d’uso impensabile.
Dimostrare quanto possa essere efficace ed affidabile in ogni situazione, uno pneumatico top di gamma, è proprio lo scopo ultimo del progetto TRT (Test Road & Track) di ItaliaOnRoad: equipaggiare un veicolo veloce ma non estremo con uno dei più performanti prodotti offerti da Michelin per uso stradale e testare lo stesso su un lungo percorso intereuropeo per poi metterlo alla frusta nel più severo banco di prova che il mondo automotive conosca: il tracciato tedesco del Nordschleife.
Il rientro di Ford alla 24h di Le Mans 2016 e’ stato sostenuto dalla partnership con Michelin, estesa anche al 100% della gamma stradale “Ford Performance”, un rientro piu’ che positivo, che ha decretato la vittoria nella categoria GT-Pro della Ford GT.
E’ proprio in onore di questi successi, l’auto prescelta per il TRT è una Ford Focus ST nella sua ultima evoluzione, una compatta hot hatch con 250 CV scaricati sull’asse anteriore: il resto della dotazione tecnica non è inferiore e le sue performance sono trasmesse all’asfalto attraverso quattro cerchi da 18” calzati con Michelin Pilot Sport 4 nella misura 235/40-R18.
Gli pneumatici PS4 (nome abbreviato, spesso usato nei forum di discussione tra appassionati) sono il più recente prodotto offerto da Michelin per un uso stradale sportivo, senza andare a scomodare pneumatici semislick o quasi, specifici per uso misto pista-strada. Al momento del lancio sul mercato, in Aprile 2016, hanno avuto certificazioni estremamente positive in merito proprio ai risultati in termini di handling su asciutto e spazi di frenata su asciutto e bagnato, a confronto con concorrenti nello stesso segmento.
Lo sviluppo del prodotto è stato incentrato sull’aumento di rigidezza del battistrada (lasciando inalterata la carcassa in modo da garantire un livello di comfort adeguato) e sulla riduzione del numero di intagli, così da ridurre il movimento del “pane gomma” e restituire un feeling più preciso al pilota.
IL VIAGGIO
Nel corso del viaggio non sono mancate le occasioni per verificare che non si tratta solo di argomenti commerciali ma di un effettivo vantaggio in termini di guida: partendo dalla sede Ford di Milano abbiamo attraversato la Svizzera, non su strade comuni ma, scalando il passo del San Gottardo a ritmo di rumba, nonostante un acquazzone estivo che ha minato drasticamente il livello di grip e visibilità disponibile.
Purtroppo non tutte le strade svizzere sono divertenti come il San Gottardo, anzi, quindi ci siamo dovuti sorbire anche i nevrotici limiti di velocità elvetici, che con il loro continuo variare aumentano a dismisura lo stress per chi guida. Fortunatamente la silenziosità delle gomme ed il comfort a bordo della nostra Focus ha consentito di far passare in scioltezza anche i quasi 300 km di autostrada. La via più breve per raggiungere il ‘Ring da Milano, sarebbe quella che passa per Basilea, costeggiando poi il confine svizzero-tedesco; così facendo però si perde parte del divertimento di viaggiare in autobahn a velocità non propriamente basse… Allora ecco che abbiamo scelto un itinerario diverso che passando attorno a Zurigo, sconfina in terra tedesca dalle parti di Thayngen, immettendosi direttamente sulla Autobahn 81.
D’altronde chi di voi, con 250 CV sotto al piede destro, si sarebbe esentato dal godersi una lunga sgroppata ad oltre 200 km/h?! Questi erano i nostri sogni, presto mortificati da un livello di traffico inusitato che ha allungato il viaggio fino alla durata di 15 ore, dalle 10 previste inizialmente. Abbiamo quindi potuto apprezzare non solo le qualità stradali della Focus ST ma anche la docilità dei comandi (la frizione in particolare è estremamente morbida e progressiva) ed un sistema di infotainment abbastanza rapido anche se non particolarmente intuitivo nell’uso del navigatore.
Finalmente giunti nei pressi di Nurburg, ecco una nuova sorpresa: per lavori in corso (le autostrade tedesche sono in continua manutenzione, ed è incredibile il numero di cantieri operativi) l’uscita risulta chiusa e così allunghiamo di altri 30 km per giungere alla tanto agognata Gasthaus. Questa deviazione però è stata ben più gustosa, con l’auto che danzava su dossi e cunette delle strade di campagna tedesche, puntando golosa il baule di una Subaru STI che ci precedeva, evidentemente con la stessa destinazione.
Terminata quindi la prima giornata di viaggio, davanti a due ottime birre, ci confrontiamo per le prime sensazioni avute alla guida: l’auto è divertente ma non impegnativa, con un gran bel sound, che fa tanto auto da rally ma anche con un motore cui non piace girare in alto, dove invece accusa un po’ di carenza di brio.
Ottime le impressioni su sterzo ed assetto, con una dinamica vivace ma rassicurante: sensazione dovuta, probabilmente, anche alla nuova funzionalità dell’ESP sviluppata da FORD: si chiama ETS ed è un innovativo sistema predittivo antislittamento, che interviene per evitare la perdita di controllo prevenendo le situazioni in cui potrebbe verificarsi una perdita di aderenza analizzando le condizioni di guida.
Il sistema è in grado di intervenire sulle singole ruote per garantire la massima precisione di guida e fare in modo che l’auto mantenga sempre la massima stabilità durante i rapidi cambi di direzione, per esempio in caso di un repentino cambio di corsia in autostrada.
Per quanto riguarda gli pneumatici invece, ottimi riscontri in termini di rumorosità di rotolamento e feeling di guida su strade bagnate. Andiamo quindi a dormire, pensando a domani, a quando potremo saggiare l’asfalto dell’Eifel…
IL RING
Il mattino ci accoglie con un cielo triste ed umido. Affacciandosi sul giardino della nostra Gasthaus non si riescono a scorgere i pini in fondo al viale, il peggior nemico del ‘Ring è presente all’appello: la nebbia.
Attendendo che si diradi, allunghiamo i tempi di preparazione e mentre stiamo ultimando gli ultimi dettagli per poter filmare un giro di pista, ecco che una leggera schiarita consente l’apertura della pista e noi siamo pronti ad accettare questa nuova sfida. Subito una doccia fredda: passando sotto al “bridge” di inizio giro la Focus pattina nel passaggio tra seconda e terza marcia!
La pista è veramente scivolosissima e la regola che suggerisce di evitare i punti di corda in condizioni di asfalto bagnato, è più che mai valida. Si guida sulle uova, fidandosi delle sensazioni sotto le mani ed accarezzando i pedali con quanta più grazia possibile onde evitare di scomporre una situazione già al limite della fisica. Terminiamo il primo giro sudati e tesi per la attenzione richiesta alla guida ma, pronti a ripeterci dopo aver atteso che il passaggio di altri piloti possa ripulire il tracciato e renderlo meno insidioso.
Meno di un’ora e siamo ancora dentro per una sessione da due giri, 38 km in tutto, che consentono di comprendere meglio il comportamento di auto e pneumatici. Questi ultimi sono stati sgonfiati leggermente (-0,3 bar) rispetto alla pressione consigliata, per evitare innalzamenti di pressione inopportuni durante il secondo giro. Le nostre stime erano corrette ed alla fine misuriamo una pressione di uscita di ben 0,6 bar superiore a quella di ingresso: segno inequivocabile che le gomme hanno lavorato, generando calore ed attrito a sufficienza, tanto da farci divertire scoprendo l’anima giocosa della Focus.
Probabilmente la sensazione di solidità in curva è accentuata dal battistrada rigido delle PS4 ma in ogni caso la Ford ha fatto un ottimo lavoro sul setting dell’autotelaio, lasciando invece il motore passibile di migliorie in quanto a verve e cattiveria, specialmente agli alti regimi; questo propulsore entusiasma per la risposta ai bassi giri anche a piccole aperture, sempre accompagnato da un gran sound, senza poi far corrispondere un allungo a limitatore altrettanto eccitante.
La cosa si nota soprattutto nei lunghi tratti in salita del Nurburgring, dove i cavalli non bastano mai, oppure nelle curve da raccordare, quando mettere una marcia in più è solo una perdita di tempo e si vorrebbe un motore capace di tirare fino al limitatore senza perdere spinta.
Continuiamo a girare, senza registrare problemi di sorta, a parte un leggero allungamento della corsa del pedale del freno durante il secondo giro consecutivo, e tenendo d’occhio pressioni ed usura degli pneumatici. Concludiamo la giornata con dieci giri percorsi e soddisfatti ci concediamo una bistecca cotta alla pietra nello storico ristorante del Pistenklause, dove tra un filetto ed una weiss puoi guardarti in giro tra mille cimeli del motorismo e, studiando il video di Sabine Schmidt mandato in loop, vai a dormire pensando a come migliorare le tue traiettorie il giorno successivo.
SI CONCLUDE
La domenica la usiamo per un rapido ritorno a casa, non senza aver pagato l’obolo del traffico tedesco di rientro. Il divertimento in pista è stato tanto, la confidenza sull’acqua ci ha tenuto al sicuro da dolorosi contatti con il guard rail ed il consumo a fine TRT è risultato assolutamente trascurabile, nonostante un uso delle gomme non proprio tenero.
Ci siamo affezionati alla nostra Focus color mostarda, al suo sound da “guappo” ed anche ad alcuni particolari kitsch, come i battitacco illuminati, che però visti di sera hanno il loro effetto e fanno tenerezza, come un richiamo alla passione che ci rende tutti bambini.
di Massimo Gustato