L’ordine d’arrivo in pista è: Hamilton, Rosberg, Verstappen; poi Rosberg verrà penalizzato per comunicazioni dal muretto non consentite e verrà retrocesso al terzo posto.
Anche se da un punto di vista etico-sportivo non posso che dichiararmi d’accordo, è uno dei tanti paradossi della Formula 1 dei nostri tempi: tanta tecnologia ma non sempre è consentito utilizzarla.
Hamilton è stato praticamente perfetto, Verstappen è sempre meno una promessa e molto più una solida realtà. Rosberg viene prima umiliato da Verstappen con un audace sorpasso ma poi riesce a riguadagnare la seconda posizione 3/4 di gara quando le gomme posteriori dell’olandese incominciami a deteriorarsi. Ma poi , causa la penalizzazione, Rosberg retrocede al terzo posto ed Hamilton si porta ad un solo punto in classifica generale.
Poco prima del via si riversa sulla pista un forte scroscio di pioggia ed il via viene dato dietro la pace car con Hamilton che rischia quasi di tamponarla: no comment, sarei ripetitivo.
Purtroppo neanche il bagnato riesce a livellare le prestazioni e pertanto Mercedes e Red Bull sopra tutti con qualche bello spunto della Force India.
Per la Ferrari è un mezzo disastro, come accennato nel titolo. Già dalle prove i primi segnali con Vettel che rompe l’ennesimo cambio e viene perciò retrocesso in griglia. Ormai, oltre ad una scarsa competitività, si è persa anche l’esemplare affidabilità che contraddistingueva la Ferrari da molti anni. In gara poi Vettel arriva lungo su Massa e si becca un penalty ma per fortuna il suo vantaggio è sufficiente a non fargli perdere la posizione, un modesto nono posto. A consuntivo il tanto bistrattato Raikkonen è terzo in campionato.
Prossimo appuntamento tra due settimane In Ungheria.