Questa Formula 1 continua a sorprendere: ci si chiede se, parlando di sicurezza, siano gli stessi personaggi quelli che in un GP decidono di fare una partenza eccessivamente prolungata dietro Safety Car e poi lasciano immutati cordoli che nel corso delle prove hanno provocato la rottura dei bracci di sospensione di ben 4 monoposto e probabilmente hanno rovinato la gara di Vettel.
Per quanto invece riguarda la competizione in senso stretto direi che ormai, appurato che DRS, penalizzazioni e varie non sono sufficienti a movimentare le posizioni di alta classifica, sembra che la panacea siano le “strategie”. Per una volta fatemi fare “l’ingegnere del lunedì”: a me sembra che gli strateghi della Formula 1 facciano troppa accademia. Mi riferisco, in particolare, a quelli di Hamilton e di Vettel.
Io mi chiedo se la soluzione più scontata non sia quella di spendere tutte le risorse disponibili (non solo quelle economiche) alla ricerca di una maggiore competitività.
Continuo a non comprendere questa Formula 1 e chi la gestisce.
Per quanto riguarda più specificamente la gara di Vettel c’è comunque da domandarsi cosa sia successo. Forse, probabilmente, la strategia era azzardata ma è anche probabile che i cordoli abbiano avuto la loro parte nella defaillance dello pneumatico. E’ certo che i cordoli posizionati al Red Bull Ring sono stati micidiali: ne hanno fatto le spese ali, sospensioni e, forse, anche le gomme.
Il Gran Premio d’Austria 2016 si è deciso all’ultimo giro quando Rosberg, riagganciato da Hamilton dopo una furiosa rimonta, ha letteralmente sportellato l’inglese alla curva 2; nella manovra ci ha rimesso il tedesco (che è stato poi penalizzato di 10”) che finisce quarto col muso rotto mentre Hamilton va a vincere davanti a Verstappen e Raikkonen. E’ chiaro che sono saltati i nervi a Rosberg che, avendo una macchina leggermente danneggiata e con qualche problema ai freni, avrebbe dovuto sapersi accontentare di un secondo posto.
E così adesso il vantaggio di Rosberg su Hamilton si è ridotto ad 11 punti.
La Ferrari continua ad arrabattarsi con strategie alternative più o meno aggressive ma non cava un ragno dal buco: la grande assente è la competitività.
E alla fine ritroviamo ancora una volta una Red Bull, quella del fenomeno Verstappen, davanti ad una Ferrari. Il bello (o il brutto) è che Verstappen ha adottato una strategia molto simile a quella della Ferrari.
Fra gli eroi di giornata un posto se lo è guadagnato Jenson Button con la McLaren-Honda: l’inglese aggancia un sesto posto forse insperato ma certamente frutto dell’ottima performance nelle qualifiche. Purtroppo Alonso è stato costretto ancora una volta al ritiro.
Da segnalare il ritorno in zona punti della Haas-Ferrari di Grosjean, settimo.
Una citazione se l’è meritata anche Pascal Wehrlein che ha portato la Manor al 10° posto regalando così un punto iridato alla squadra.
Diverse ore dopo la conclusione della corsa, la FIA ha deciso di sanzionare Rosberg per l’incidente dell’ultimo giro con Lewis Hamilton. Il pilota tedesco è stato perciò penalizzato di 10”, mantenendo comunque il quarto posto finale visto che aveva un margine di oltre 14″ sulla Red Bull di Daniel Ricciardo, e ha ricevuto una reprimenda è per aver proseguito con l’ala rotta.
L’appuntamento è per domenica 10 luglio sul circuito di Silverstone.