La casa dei tre diapason entra a gamba tesa nel filone di moto che si sta allargando in questi tempi, modelli dai chiari richiami al passato, un po’ scrambler, un po’ café racer, moto essenziali ma complete, tutto questo per la Yamaha è “Faster Sons”. Una filosofia che vuole unire lo stile vintage con la tecnologia del mondo moderno e che ha dato vita alla gamma di modelli sport heritage XSR.
Noi di ItaliaOnRoad abbiamo testato la più piccola, la XSR 700, che ci ha accompagnati per più di 1300 km tra città, curve di montagna e autostrada.
Scheda Tecnica:
- Cilindrata: 689 cm3
- Potenza: 74,8 CV (55 kW)
- Coppia: 68 Nm a 6500 g/min
- Motore: Bicilindrico frontemarcia con raffreddamento a liquido
- Trasmissione: Sempre in presa, 6 marce
- Frizione: in bagno d’olio, dischi multipli
- Telaio: a diamante
- Sospensioni: Anteriore – forcella telescopica con escursione di 130 mm; Posteriore – Forcellone oscillante monocross
- Freni: Anteriore – doppio disco ed azionamento idraulico; Posteriore – monodisco idraulico
- Lunghezza totale: 2075 mm
- Larghezza: 820 mm
- Peso (in ordine di marcia): 186 kg con il pieno
- Capacità serbatoio: 14 l
Test Ride Tour:
Una regione come la Campania, ha mille uno posti dove portare e guidare una moto versatile come la Yamaha XSR700. Dapprima abbiamo effettuato un percorso autostradale Roma-Napoli, per poi lanciarsi direttamente verso le infinite curve della costiera Sorrentina e Amalfitana, attraversando i paesi di Agerola, Amalfi, Sorrento e Vico Equense. Non solo costiera ma anche montagna, alla volta del Monte Terminio (AV). Per concludere alla grande, non poteva mancare una visita al cratere più famoso del mondo… Il Vesuvio di Napoli, passando per tutte le vie e le strade cittadine.
DESIGN:
Al primo impatto potrebbe ingannare, l’aspetto è molto minimal, leggero, lascerebbe intendere un carattere docile e accomodante…Assolutamente no!
Le linee sono eleganti e con una vocazione tutta vintage che si legge nel faro posteriore circolare che fa coppia con il tachimetro montato direttamente sul manubrio (poco comodo quando si indossa il casco integrale) e il proiettore anteriore. Il pezzo forte è sicuramente la sella, in pelle con doppia trama a separare la seduta di pilota e passeggero, quasi marchiata a fuoco con la scritta XSR 700 sulla fascia di dietro. Ad attirare lo sguardo ci sono anche i fianchetti in alluminio e le griglie anteriori.
Tutta la moto è personalizzabile, a partire dal telaio monotrave la cui sezione posteriore si può smontare agevolmente per renderla monoposto e ancora più essenziale (concetto visto anche sulla BMW RnineT).
MECCANICA/ELETTRONICA:
Di particolare interesse il mono posteriore, un Monocross nel quale l’ammortizzatore è montato, praticamente in orizzontale, direttamente sul carter motore (che diventa così l’elemento maggiormente stressato); in questo modo non solo si risparmia spazio ma si migliora anche il feeling tra pilota a motocicletta. All’anteriore invece si trova un forcellone telescopico con escursione di 130 mm.
Frenate sicure a staccate potenti grazie soprattutto ad un doppio disco idraulico da 282 mm con pinze a 4 pistoncini all’anteriore; ma anche il singolo da 245 mm al posteriore non se la cava male! L’ABS è in equipaggiamento di serie.
Il computerino di bordo, nonostante la posizione non troppo comoda, oltre ad essere adeguatamente luminoso nelle varie condizioni di luce, fornisce i dati necessari per tenere tutto sotto controllo: tachimetro, contagiri, temperatura motore, indicatore di benzina, consumo istantaneo e medio, velocità istantanea e media, etc.
Piccolo neo è il blocco dei comandi di sinistra, con il pollice nei guanti si suona il clacson al posto di mettere la freccia, e viceversa.
MOTORE:
“Crossplane”, letteralmente dall’inglese “a croce”, per Yamaha equivale a dire armonizzazione delle forze che entrano in gioco all’interno del motore e del suo albero a 270°. Tutto questo si traduce con un coppia sempre lineare, che parte già importane ai bassi regimi per farsi prepotente ai medi e sorprendere completamente superati i 6000 g/min! Si perchè quell’aspetto docile in realtà si trasforma in scatti brucianti, un ripresa quasi da monocilindrica ed una spinta che la può portare a sfiorare i 180 km/h in pochi secondi.
La star in questione è il motore a due cilindri frontemarcia da 689 cc, raffreddato a liquido, che la casa dichiara sviluppare circa 75CV a 9000 giri con una coppia di 68 nM a 6500g/min.
Il sound del piccolo scarico basso però è un po’ in contrasto con questa cornice, soffocato dai dispositivi antinquinamento e non all’altezza delle aspettative. Per fortuna che le alternative aftermarket non mancano: la Yamaha tra gli accessori propone due varianti marcate Akrapovič.
ALLA GUIDA:
Con i presupposti fatti è facile immaginare che questa XSR sia facile da guidare. Il peso leggero e un angolo di sterzata molto ampio le fanno tenere testa ai migliori scooter in ambito cittadino, tra l’altro l’altezza ridotta della sella e soprattutto l’assenza di strappi ai bassi regimi rendono la guida molto piacevole!
Il massimo piacere però lo si trova nelle curve delle strade di montagna, qui si può dare libero sfogo a tutta l’armonia di questo bicilindrico, occhio però a tenere a bada la ruota anteriore… tende spesso ad alzarsi!
Che non sia una moto da viaggio poi lo si può immaginare ad un primo sguardo, la posizione di guida è scomoda per l’assenza di protezione dal vento e inoltre la sella comincia a sembrare un po’ dura superati i 200 km consecutivi, ma d’altronde chi volesse viaggiare punterebbe ad un altro dei modelli dei tre diapason.
Il fiore all’occhiello sono i consumi, non raramente l’indicatore di consumo è sceso a toccare i 4 l/100km che si traduce in 25 km con un litro, un bel risparmio!
CI PIACE:
– Estetica, in particolare sella e faro posteriore
– Consumi
– La coppia erogata
NON CI PIACE:
– Il sound “povero”
– Posizione del tachimetro troppo bassa
– Organizzazione pulsantiera comandi di sinistra
IN CONCLUSIONE:
Siamo rimasti piacevolmente colpiti da questa moto. La confidenza la si acquisisce subito, questo è un punto a favore per i meno esperti, inoltre è in produzione anche una versione per neopatentati da 35 kw.
Questo non toglie però assolutamente nulla al divertimento che può provare in sella il pilota esperto che cerca una moto non estrema ma sicuramente completa!
– Test Rider: Francesco Pace
– Fotografia e Video: Francesco Pace e Davide Deo
– Prova: Yamaha XSR 700
– Collaborazione: Yamaha Motor Italia