Gli appassionati italiani di motociclismo conservano certamente un bellissimo ricordo del periodo a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80 che potremmo definire del dopo-Agostini e che portarono un discreto numero di titoli iridati ai colori italiani.
Ricordiamo i titoli conquistati nelle classi minori (50 e 125) ed in quelle medie (250 e 350) con i vari Lazzarini, Pileri, Bianchi, Walter Villa, Lega. Un’era veramente prestigiosa che culminò con i due titoli della 500 conquistati da Lucchinelli ed Uncini.
Ma di quel periodo è doveroso ricordare un altro pilota, Virginio Ferrari, che insieme a Graziano Rossi e ai citati Lucchinelli ed Uncini costituiva il gruppo della “pattuglia azzurra”.
Forse non ottenne i risultati che il suo talento gli avrebbe permesso ma che il suo carattere gli negò, ma non possiamo dimenticare il prestigioso secondo posto nel mondiale 500 del 1979 (di quell’anno ricordiamo la splendida battaglia di Assen con Barry Sheene) ed il titolo mondiale della F1 in sella alla Bimota YB4R nel 1987, campionato che in qualche modo anticipava il mondiale SBK che sarebbe partito l’anno dopo.