Il titolo sarà anche banale, ma direi inevitabile. E dunque, nel giorno in cui la Ferrari avrebbe potuto approfittare del pasticcio Mercedes, i due Campioni del Mondo del Cavallino si son dovuti arrendere ad un giovanissimo, appena maggiorenne, che ha sfoderato freddezza e determinazione degne di un campione consumato che ha saputo approfittare del doppio KO Mercedes.
Verstappen entra così nella storia della Formula 1 come il più giovane vincitore di tutti i tempi. Ed era al suo primo Gran Premio al volante della Red Bull!
Ora tutti quelli che, probabilmente con un moto di saccenza se non di invidia, ne avevano criticato il prematuro ingresso nella massima categoria dell’automobilismo da competizione, sono stati definitivamente smentiti dai fatti. Il giovane olandese ha preso il comando nel balletto dei pit stop e non si è mai scomposto neanche quando un esperto Raikkonen gli si è avvicinato a circa due decimi, rispondendo agli attacchi con una guida pulita che gli ha consentito di preservare le gomme per il finale.
Queste le parole a caldo del vincitore: “Quando mancavano dieci giri ho visto sullo schermo il mio nome davanti a tutti. Mi sembrava impossibile. Da lì è stato come vivere una gara endurance. Non mi aspettavo assolutamente un risultato del genere. Ho saputo gestire bene la pressione di Raikkonen, così come le gomme e l’ultimo settore in cui perdevo”. “Questa vittoria mi servirà da sprone. Infatti non penso di avere ancora bene in mano la RB12”.
Evidentemente nello sport i canoni di maturità ed esperienza cedono lo spazio al talento e se esiste qualcuno che è capace di individuarlo e valorizzarlo, ecco che arriva il trionfo.
E quel qualcuno ha un nome, è Helmut Marko, il Richelieu della Red Bull. Qualcuno potrebbe pensare ad un colpo di fortuna ma se pensiamo che questo signore ha portato alla ribalta della Formula 1 piloti come Vettel, Ricciardo, Kvyat e Sainz jr. allora ci rendiamo conto che dietro queste scelte c’è lavoro e competenza.
Dal canto suo Hamilton l’ha combinata grossa tentando un passaggio impossibile su Rosberg.
In realtà entrambi hanno una parte di responsabilità. Hamilton ancora una volta si fa sorprendere dal compagno allo start. Rosberg, esce lentissimo dalla curva tre, e chiude sulla destra mandando Hamilton nell’erba.
Niki Lauda è drastico nel suo giudizio: “Una manovra stupida perchè dopo 30 secondi sono uscite due nostre macchine. Più colpa di Lewis nel frangente. Adesso parleremo di quanto accaduto con i due piloti”.
Più salomonico il collegio dei commissari che etichetta l’episodio come incidente di gara (sarebbe stato così anche se si fosse trattato di un incidente tra monoposto di team diversi?)
Abbastanza diplomatiche le dichiarazioni dei due piloti, forse imbeccati dalla dirigenza del team.
Hamilton: “Mi dispiace, chiedo scusa al team. Ci sono più di 1.300 persone che lavorano duramente per fornire a noi piloti vetture competitive e oggi ho vanificato la possibilità di vincere con questo errore. Sono veramente dispiaciuto per quanto è successo”.
Rosberg: “In quel tratto di pista mi mancava potenza. Dovremo stabilire le cause di questo problema. Ero consapevole della situazione e ho subito avuto il sospetto che Lewis stesse tentando l’affondo. Per questo ho sterzato verso destra, facendogli capire che non avrebbe trovato il giusto spazio per superarmi”.
Pur avendo piazzato entrambi i piloti sul podio, la Ferrari esce ridimensionata avendo fallito la grande occasione che gli si era presentata con il botto clamoroso delle Mercedes.
Il Gran Premio di Spagna poteva (doveva) rappresentare per la Ferrari l’occasione ripartire all’assalto del titolo, ma è evidente che il Cavallino è ancora in condizioni di inferiorità tecnica.
La Red Bull già in prova aveva dato i primi segnali ed adesso arriva anche la Power Unit aggiornata, si dice con un incremento di 50 CV.
Sarà anche la maledizione di Montez … emolo, ma credo che ormai Marchionne ed Arrivabene abbiano capito che non è sufficiente fare gli “agitatori di uomini” (come amava definirsi il Drake) per ottenere risultati. O quantomeno si dovrebbe avere lo stesso carisma del Re di Maranello.
Si vocifera di una sostituzione di Arrivabene; vorrei ricordare che il siluramento di Domenicali prima e di Montezemolo poi non ha cambiato granchè.
Sulla gara stenderei un velo pietoso: come ormai di prassi nessun “vero” sorpasso tra quelli che hanno occupato le prime quattro posizioni: è ora di intervenire su circuiti e aerodinamica.
E adesso aspettiamo la corsa più anacronistica, ma al contempo più affascinante, di tutto il calendario: Montecarlo.
ORDINE DI ARRIVO:
1.Max Verstappen (Red Bull RB12 STR11-Ferrari) – 66 giri
2. Kimi Raikkonen (Ferrari SF16-H) – 0”616
3. Sebastian Vettel (Ferrari SF16-H) – 5”581
4. Daniel Ricciardo (Red Bull RB12-Tag Renault) – 43”950
5. Valtteri Bottas (Williams FW38-Mercedes) – 45”271
6. Carlos Sainz (Toro Rosso STR11-Ferrari) – 1’01”395
7. Sergio Perez (Force India VJM09-Mercedes) – 1’19”538
8. Felipe Massa (Williams FW38-Mercedes) – 1’20”707
9. Jenson Button (McLaren MP4/31-Honda) – 1 giro
10. Daniil Kvyat (Toro Rosso-Tag Renault) – 1 giro