Sui motivi che possono avere indotto Lorenzo ad accettare offerta Ducati lasciando una moto, la Yamaha, che era una garanzia di competitività assoluta, già ho avuto modo già di parlarne (clicca qui).
Ora vorrei analizzare invece le ricadute sulla Ducati e sui suoi piloti, giacché almeno uno dei due Andrea dovrà lasciare spazio a Lorenzo.
Molti sostenitori della Ducati, avendo ancora stampate nella mente le immagini della epopea iniziata con Capirossi ed esauritasi con i trionfi di Stoner, hanno criticato la decisione di ingaggiare Lorenzo non ritenendo che sia un pilota dalle caratteristiche adatte ad una Ducati. O forse solo perché non ispira troppa simpatia. O forse perché pensano che anche lui, come a suo tempo Rossi, abbia dovuto fare una scelta obbligata sentendosi poco gradito in Yamaha.
Certo l’empatia e la comunicazione non sono tra le caratteristiche migliori di Lorenzo, ma il maiorchino è indubbiamente un campione dal grande talento, anche se ogni tanto ha qualche defaillance dovuta al suo carattere alquanto sanguigno.
E oggi la Ducati non è più quella di Capirossi e di Stoner.
Infatti, se è vero che i primi approcci ad un lay out generale diverso risalenti al biennio di Rossi si sono rivelati un fallimento, oggi Dall’Igna ha portato a Borgo Panigale una diversa cultura ciclistica ed in particolare una profonda conoscenza della tecnica telaistica del doppio trave.
Pertanto queste considerazioni sullo stile di guida di Lorenzo appaiono inadeguate o quantomeno abbisognano di una verifica.
Direi che la realtà è esattamente l’opposto e cioè che oggi la Desmosedici, sotto la direzione tecnica di Dall’Igna, sia diventata una moto alla portata di tutti ed i tempi fatti realizzare da Stoner non debbono sviarci perché l’australiano è un talento assoluto e ce ne convincemmo tutti quando, passato alla Honda, dimostrò di saper portare alla vittoria qualunque tipo di moto, non solo cavalli imbizzarriti come le prime Ducati, quelle dal 2003 al 2010.
In merito a quale dei due Andrea confermare direi che una decisione basata sull’episodio di Rio Hondo mi sembra una stupidaggine. Credo che anche l’aspetto economico, in una operazione del genere, sia secondario.
Considerando il carattere un pò ombroso e suscettibile di Lorenzo, la scelta dovrebbe cadere (a mio parere) sul pilota meno “destabilizzante” .
Personalmente non saprei scegliere perché Iannone sicuramente darebbe molto fastidio in pista cercando di primeggiare mentre Dovizioso (che proprio un fermo non è) è più sottile, più psicologico (non dimenticate che quando la Honda ingaggiò Stoner lui pretese ed ottenne il rispetto del contratto tanto che la Honda fu costretta a mettere tre moto ufficiali in campo).
E se convincessero Iannone a rientrare in PRAMAC, ovviamente con tutte le garanzie tecniche (ed economiche) del caso?
E se Stoner decidesse di raccogliere la sfida?
E se fosse proprio Lorenzo ad avere la facoltà di scegliere il suo team mate, chi sceglierebbe?
Comunque vada noi sostenitori della Ducati saremo “costretti” a tifare Lorenzo e se riuscirà a sfoggiare anche in sella alla Ducati il suo stile pulito e redditizio (anche se non esaltante) dovremo obbligatoriamente inserirlo tra i grandi.