Notoriamente le Ferrari, specialmente quelle di Formula 1, sono di un unico colore, il rosso. Voglio qui brevemente raccontarvi di alcune monoposto di Maranello che, pur essendo ufficiali o semi-ufficiali, hanno gareggiato con livree di colori diversi.
1952 – La THINWALL SPECIAL verde inglese (nella foto di copertina)
Tony Vandervell era un imprenditore inglese che produceva bronzine con il marchio Thinwall bearing. La Thinwall era annoverata tra i fornitori tecnici della Ferrari; in virtù di questo rapporto privilegiato nel 1952 Ferrari gli cedette una 375 F1 non più impiegabile nel Campionato del Mondo a causa del cambio di regolamento.
Vandervell la fece modificare per impiegarla in gare di Formula Libera con il nome “Thinwall Special” e la fece riverniciare nel tipico verde inglese.
La leggenda vuole che Ferrari non avesse gradito l’impiego di una suo monoposto sotto altro nome, seppur modificata e riverniciata; in seguito a questo contrasto Vandervell fondò la Vanwall, denominazione ottenuta dalla fusione del cognome di VANdervell e dal marchio della sua fabbrica ThiWALL, che nel 1958 sarà la prima squadra a vincere il titolo costruttori di Formula 1 appena istituito.
1961 – La Ferrari gialla per Olivier Gendebien
Il 18 giugno, al via del Gran Premio del Belgio, oltre alle tre Ferrari ufficiali di Phil Hill, Wolfgang von Trips e Richie Ginther rigorosamente rosse, era presente una quarta monoposto gialla per Olivier Gendebien, pilota belga che pochi giorni prima, in coppia con Phil Hill, aveva trionfato alla 24 ore di Le Mans alla guida di una Ferrari.
La monoposto con i colori del Belgio era stata fortemente voluta dall’importatore di quel paese sia per omaggiare Gendebien che per ovvi motivi pubblicitari.
In prova Gendebien si qualificò terzo alle spalle di Hill e von Trips; in gara si classificò quarto alle spalle dei tre compagni di team.
1962 – La Ferrari blù per Stirling Moss
Nell’inverno tra il 1961 ed il 1962 ci fu una grossa rivoluzione in Ferrari: alcuni dirigenti, tra cui i tecnici Chiti e Bizzarrini, lasciano la Ferrari. La direzione tecnica verrà affidata ad un giovane Mauro Forghieri.
Nel 1962 nasceva la ATS che annoverava tra i tecnici proprio Chiti e Bizzarrini; nel 1963 li avevano seguiti in questa nuova avventura i piloti Phil Hill e Giancarlo Baghetti.
La contromossa di Ferrari, oltre all’incarico di Forghieri, fu l’ingaggio di quello che probabilmente era il miglior pilota dell’epoca: Stirling Moss.
Ma, caso più unico che raro nella storia della Ferrari Formula1, poiché Moss non intendeva lasciare la scuderia di Rob Walker, fu deciso di affidare a questa una monoposto ufficiale che fu dipinta con i colori sociali della scuderia inglese, appuntò il blu con una fascia trasversale bianca.
Purtroppo il matrimonio tra Moss e la Ferrari non fu consumato perché il pilota inglese, nel corso di una gara fuori campionato alla guida di una Lotus, subì un gravissimo incidente che ne troncò la carriera.
Con il ritiro dalle competizioni di Stirling Moss, la Ferrari blù (che probabilmente era nel frattempo già sbarcata in Inghilterra) venne rilevata dal team BRP (British Racing Partnership – una scuderia fondata da Alfred Moss e Ken Gregory, rispettivamente padre e manager di Stirling Moss) che la affidò ad Innes Ireland per disputare il “XIV BRDC International Trophy” , gara fuori campionato, per poi tornare in Italia.
In questa occasione però la Ferrari di Ireland, che era solito dipingere le sue vetture con un “verde mela” tenue ed una striscia di “tartan” sopra il musetto, era ritornata alla originale livrea rosso Ferrari attraversata longitudinalmente da una striscia verde mela ed il “tartan” sul musetto.
Per la cronaca, quella gara venne vinta da Graham Hill (BRM), secondo e terzo finirono Jim Clark (Lotus) e John Surtees (Lola) mentre Ireland con la sua Ferrari finì quarto ad un giro.
1964 – La Ferrari ufficiale bianco-blù
Questa livrea particolare fu adottata per soli due Gran Premi.
Parliamo della 158 che nel 1964 portò John Surtees alla conquista del titolo mondiale, diventando così il primo e tuttora unico campione del mondo sia con le 2 che con le 4 ruote.
La Ferrari si presentò al via degli ultimi due Gran Premi, Watkins Glen (USA) e Città del Messico, con i colori bianco-blu del Team americano NART (North American Racing Team) dell’importatore Ferrari per il Nord America, Luigi Chinetti.
Enzo Ferrari aveva infatti restituito la licenza di Costruttore per protesta nei confronti della Federazione dell’Automobile che gli aveva negato l’omologazione della Berlinetta Le Mans.