Sicuramente la manovra di Iannone al recente Gran Premio d’Argentina rientra nel suo stile arrembante; d’altronde è quello stesso stile che l’anno scorso fece gridare al capolavoro nel doppio sorpasso su Marquez e Rossi.
Altrettanto evidente è che dopo la scivolata in Qatar avrebbe dovuto essere un po’ più accorto.
Però da qualche settimana si sono spese tante parole sul contratto di Lorenzo con la Ducati da lasciar intendere che ormai è cosa fatta.
In questa ottica la manovra di Iannone assume contorni diversi.
In gioco non c’era solo il secondo posto, ma c’era tutta la voglia di mostrarsi meritevole di avere la conferma in Ducati per il 2017 al fianco di Lorenzo.
E forse, paradossalmente, c’era anche la voglia di riscattarsi dopo la caduta in Qatar .
Ma anche Dovizioso non è esente da colpe mostrandosi particolarmente competitivo nei confronti dell’abruzzese sia nell’attacco che nella difesa.
Non vi è alcun dubbio che la presenza di Stoner ed il pericolo incombente di Lorenzo sono una spina nel fianco dei due piloti che si giocano la permanenza in Ducati.
Dunque vi sembra che le responsabilità siano tutte dalla parte dei piloti, di Iannone in particolare, o i vertici del team ne hanno di proprie?
E’ chiaro che Stoner si presenta agli occhi dei due ufficiali Ducati come ingombrante pietra di paragone con la quale misurarsi.
Probabilmente una maggiore discrezione sui contatti con Lorenzo sarebbe stata più che opportuna, almeno in queste fasi iniziali del Campionato.
E’ vero i due Andrea sono dei professionisti che dovrebbero essere immuni da queste pressioni però è innegabile che sono schiacciati tra due pesanti personalità agonistiche come Lorenzo e Stoner.