Normalmente ci si accinge a scrivere articoli di questo tenore prima che inizi il campionato, basando le proprie previsioni sulle sensazioni suscitate dalle indiscrezioni invernali e dall’esito dei test pre-campionato.
Ma, viste le incertezze dovute alle novità tecnico-regolamentari che nel corso dei test hanno portato le “vecchie” GP14.2 vicinissime alle Desmosedici ufficiali di Dovizioso e Iannone, per esprimere una mia opinione ho preferito attendere il responso della prima gara, dove si gioca necessariamente a carte scoperte ed emergono i reali valori in campo.
Ad alimentare curiosità era, probabilmente più della elettronica, il comportamento degli pneumatici Michelin sia per quanto riguarda i tempi sul giro che sulla tenuta alla distanza.
Ebbene la risposta delle gomme francesi è stata più che positiva consentendo tempi sul giro record e ottima tenuta alla distanza; Lorenzo ne è stato il migliore interprete e non vi è dubbio che oggi lo spagnolo (o se volete l’accoppiata Lorenzo/Yamaha) è l’unico che fa la differenza.
A inizio gara avevano ben impressionato i bombardoni di Borgo Panigale con la loro stratosferica velocità di punta; poi sappiamo come è andata con la caduta di Iannone e un leggero calo nel finale di Dovizioso, che comunque si è difeso molto bene da Marquez.
Ma, se mi consentite un ragionamento con i se ed i ma, penso che i due Andrea abbiano completamente sbagliato tattica. Non capisco perché i due abbiano incominciato a battagliare tra loro già dai primissimi giri. Con la velocità che avevano in rettilineo, e anche una buona percorrenza di curva, avrebbero potuto (anzi dovuto) fare gara di coppia per buona parte della gara cercando di staccare Lorenzo, o quantomeno rompergli il rimo disturbandolo così nell’attuazione della tattica di gara da lui preferita. E poi giocarsela negli ultimi giri.
Naturalmente non sapremo mai come sarebbe finita.
Comunque i timori che le GP14.2 e le GP15 risultassero più veloci delle Desmosedici 2016 sono stati dissipati, così come i dubbi circa la tenuta alla distanza, salvo il leggero calo nel finale che però non ha impedito a Dovizioso di tenere a bada Marquez.
E allora cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro?
Prima di fare previsioni io direi di aspettare la verifica sui circuiti dove le Ducati non siano particolarmente avvantaggiate dalla velocità di punta.
Però qualcosa mi dice che quest’anno la vittoria è molto vicina.