Dopo anni in cui ho visto svariate persone alimentare il sentimento dell’antitifo nel mondo del motociclismo, oggi mio malgrado ho capito.
Il finale dell’anno scorso mi ha lasciato veramente tantissima rabbia, all’improvviso veniva sbriciolato il mio sentimento di estrema devozione verso i piloti. Ho sempre avuto le mie preferenze ma dato merito al vincitore, l’ho applaudito e ammirato indipendentemente dalla moto, dalla nazionalità o dalle mie personali preferenze.
Ho sempre vissuto le gare in modo sereno, con il cuore in gola e restando in apnea ad ogni caduta fin che non vedevo il pilota in piedi. Pensavo nella mia semplicità che anche il resto del mondo motociclistico vivesse questo spettacolo allo stesso modo.
Oggi mi sono ritrovato a vedere con il solito entusiasmo la gara della Moto3 con una spettacolare presenza italiana tra i protagonisti, mi sono emozionato e nonostante le mie preferenze non siano state vincenti mi sono divertito estremamente.
Poi la MotoGP, un calvario, per la prima volta sono stato contagiato dall’antitifo, non mi importava chi vincesse, chi fosse il migliore, il più spettacolare o altro, mi interessava solo che il “duo spagnolo” non vincesse e facesse la peggior prestazione possibile.
Un sentimento che non mi è mai appartenuto, di cui sono schifato ma che di fatto ho provato, proprio come quei tanti che magari mi criticheranno leggendo questo articolo ma che non sono estranei a questo sentimento magari riversato sul solito Rossi o verso la Ducati (non si sa perchè ma la casa italiana fa sempre discutere).
In tutto questo ovviamente non mi sono divertito per niente e non credo sia colpa del risultato.
Per fortuna sta arrivando la bella stagione e spero proprio che la moto, quella da guidare, mi curi perchè così non si sta per nulla bene e mi dispiace proprio per chi vive tutto questo da anni.