L’esito di questi test invernali, che come ben noto non dicono mai la verità, potrebbe essere sintetizzato in queste chiavi di lettura:
<<La Ferrari si avvicina alla Mercedes, ma di quanto?>>
<<La Ferrari è veloce ma la Mercedes detta l’andatura>>
<<La Ferrari cresce, ma Mercedes non molla>>
Indubbiamente gli ultimi test hanno alimentato le speranze di una Ferrari più che competitiva, essendosi dimostrata particolarmente veloce.
Ma se analizziamo i migliori tempi fatti registrare dai piloti con mescole medie riemerge il notevole potenziale della Mercedes: Nico Rosberg 1’24″126, Lewis Hamilton 1’24″133, Sebastian Vettel 1’24″611. Anche se il raffronto non è rigoroso, perché questi tempi sono stati ottenuti in giornate diverse, purtroppo emergono ancora i “soliti” 5/10 di vantaggio delle monoposto tedesche in assetto gara.
L’ottimismo della Ferrari è riposto nella consapevolezza di avere interpretato al meglio il comportamento delle gomme più morbide che saranno utilizzate in qualifica e nella constatazione che sul passo gara il divario è meno marcato.
Se è vero che la Ferrari sembra più lenta nel giro di lancio a gomme fredde, è anche vero che è sembrata più costante sulla lunga distanza.
Insomma, con una buona qualifica ed una giusta strategia di gara le speranze di vittoria non sono una chimera.
In definitiva ci sentiamo di affermare che la SF16-T sia una monoposto nata bene; quanto sia competitiva lo sapremo alla fine del Gran premio d’Australia alle 7,30 (ora italiana) di domenica 20 marzo.
Un accenno al resto della truppa.
Parliamo subito della nobile decaduta, la McLaren/Honda. La monoposto anglo-giapponese ha mostrato grandi progressi sul piano della tenuta ma è ancora troppo lenta, anche se si vocifera di un incremento della Power Unit di circa 50 CV.
Molto bene la Toro Rosso che sembra essersi ben integrata con la PU Ferrari; Renault da ricostruire; interlocutorie le altre con la Manor fanalino di coda che precede solo la debuttante HAAS con prevedibili problemi di gioventù.
Ma la vera novità di questo mondiale 2016 è il nuovo format delle qualifiche identificato come “Sedia Bollente” o “ Shoot Out” all’inglese. Ecco come si svolgeranno le qualifiche, che in comune con il vecchio regolamento mantengono le tre sessioni:
La Q1 avrà una durata di 16 minuti.
Passati i primi 7 minuti, sarà eliminato il pilota ultimo in classifica il quale, ovviamente, andrà ad occupare l’ultima posizione in griglia di partenza del Gran Premio. Da quel momento in poi, ogni 90 secondi si ripeterà il taglio fino al termine della sessione. Conclusa la Q1, passeranno in Q2 15 piloti. Gli altri 7 occuperanno, in base all’ordine di eliminazione, le ultime 7 posizioni dello schieramento.
La Q2 avrà una durata di 15 minuti.
Le eliminazioni inizieranno dopo i primi 6 minuti. Pertanto al termine della seconda manche resteranno solo 8 piloti che accederanno alla Q3 per giocarsi la pole position.
La Q3 avrà una durata di soli 14 minuti.
La prima eliminazione del pilota più lento avverrà dopo i primi 5 minuti. Seguiranno le altre eliminazioni ogni 90 secondi fino a quando non resteranno due soli piloti in pista che si sfideranno nei 90 secondi conclusivi.