Angel Nieto è nato a Zamora il 25 gennaio 1947.
Antesignano della scuola spagnola, nella storia del motomondiale è secondo solo a Giacomo Agostini in quanto a titoli mondiali conquistati, ben 13 (o meglio 12 + 1 come lui scaramanticamente preferisce).
Non ha forse la fama del campionissimo Agostini o di altri grandi dell’epoca probabilmente perché ha gareggiato sempre nelle minime cilindrate (50 e 125) con qualche puntatina nella 250, una comparsa (oggi diremmo una wild card) nella 500 e qualche gara nella 80 (dove ottenne anche una vittoria), classe nascente negli ultimi anni della sua carriera.
Erano altri tempi, quando i piloti si specializzavano in una fascia di cilindrate e non sempre ambivano alla top class e per questo, forse, tutte le classi del motomondiale suscitavano pari interesse.
Esordì nel Campionato del Mondo del 1964 al Gran Premio di Spagna; si ritirò alla fine del 1986.
E’ stato il più giovane pilota iridato della classe 50 nella quale ha conquistato 6 dei suoi 13 titoli: nel 1969, 1970 e 1972 con la DERBI, nel 1975 con la KREIDLER ed infine nel 1976 e nel 1977 con la BULTACO.
Conquistò gli altri 7 titoli nella classe 125 (nel 1971 e 1972 con la DERBI; 1979 e 1981 con la MINARELLI; 1982, 1983, 1984 con la GARELLI).
Ma il suo record più straordinario è forse quello di aver conquistato punti nel Motomondiale nell’arco di un lunghissimo periodo: 23 anni consecutivi, dal 1964 al 1986.
Il 26 luglio del 2017 rimase vittima di un incidente stradale ad Ibiza mentre era alla guida di un quad. Fu trasportato d’urgenza in ospedale dove gli fu riscontrato un edema cerebrale; si spense il 3 agosto.
Nel 2005, per la regia di Álvaro Fernández Armero, era uscito il film “Ángel Nieto: 12+1”, nel quale veniva ripercorsa la sua carriera.