Quando si discute sul valore dei piloti di tutte le epoche, si finisce per essere d’accordo sul fatto che l’unico dato incontrovertibile è il palmarès di ognuno di loro, in particolare il numero di titoli conquistati.
E probabilmente è vero perché se un titolo si può vincere per una serie di fortuite combinazioni è anche vero che quando non bastano più le dita di una mano per contarli allora non si può dubitare che siano più che meritati.
I nomi più ricorrenti nella memoria degli appassionati sono quelli dei campioni più recenti come Rossi con i suoi 9 titoli o del “campionissimo” Agostini, che ne ha conquistati ben 15; qualcuno forse ricorda ancora Mike Hailwood, anche lui con 9 titoli, il cui mito viene sempre riportato dagli appassionati un po’ “datati”; qualcun altro sicuramente ricorda Nieto che di titoli ne ha conquistati 13, seppure nelle classi cosiddette minori (50 e 125).
Poi i ricordi incominciano a sfumare e ci si ricorda solo di quelli che hanno conquistato titoli nella Top class, e qui sicuramente Doohan occupa la mente degli appassionati con i suoi 5 titoli della 500 che però viene superato per numero totale di titoli da altri 4 piloti come John Surtees e Phil Read con 7 titoli e Geoff Duke e Jim Redman con 6.
Ma il plurititolato più “dimenticato” è sicuramente Carlo Ubbiali (Bergamo, 22 settembre 1929 – 2 giugno 2020) che pure si pone alla pari di Rossi ed Hailwood con 9 titoli; probabilmente il tempo (conquistò i suoi ultimi 2 titoli nel 1960, oltre 50 anni fa) ed il fatto di non aver conquistato titoli nella top class tolgono un po’ di smalto al suo palmarès che qui ricordo brevemente:
- 74 gare mondiali disputate
- 39 vittorie (di cui 5 al TT)
- 68 podi
- 6 titoli mondiali nella classe 125
- 3 titoli mondiali nella classe 250