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RIMETTERSI IN MOTO: il ritorno della MONDIAL
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Mondial

RIMETTERSI IN MOTO: il ritorno della MONDIAL

Gennaio 11th, 2016 Fabio Avossa Amarcord, Mondial

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“Rimettersi in moto” è lo slogan che Pier Luigi Boselli e Cesare Galli hanno coniato per il rilancio del glorioso marchio Mondial: << ma è anche la frase che più di ogni altra ci ha trovato tutti concordi, noi che siamo uniti da una sconfinata passione per le due ruote. Durante questi ultimi anni di inattività di FB Mondial, il Conte Pier Luigi Boselli, proprietario del marchio, e Cesare Galli, titolare della Pelpi International (azienda commerciale italiana nata nel 2002), attraverso la loro amicizia e la passione per le moto, hanno dato vita ad un progetto ambizioso. L’idea fondante è stata quella di “rimettersi in moto” proprio da dove ci si era fermati, conservando e proseguendo i princìpi guida che contraddistinsero FB Mondial: tecnologia, qualità ed estetica.

logo_fbmondial

Nel 2014, Boselli e Galli, cominciarono a gettare le fondamenta del progetto imprenditoriale e iniziarono a tracciare le prime linee di design che avrebbero dato vita alla prima moto. Nel corso di quell’anno e per tutto il 2015, quei pochi tratti sono maturati divenendo realtà ed oggi si chiamano Hipster 125 e Hipster 250. Hipster, per FB Mondial, contraddistingue il proprio ritorno in auge affine alla cosiddetta “generazione hipster” che, come Mondial, nacque negli anni ’40 ed è ritornata di   moda proprio in questi anni. Un termine che da sempre identifica un “modo di essere”, uno “stile di vita” che vuole superare i canoni formali del proprio tempo anticipando quelli futuri.

FB Mondial non si limiterà alla sola Hipster ma è già stato stilato un programma a breve-medio termine che prevede, tra il 2017 ed il 2023, la nascita di altre 3 moto differenti. Queste saranno declinate in varie cilindrate, così da poter offrire una gamma completa ed articolata di modelli come fu negli anni ’60 e come deve evolvere naturalmente un marchio nel mercato.>>

<<Il design della Hipster è la perfetta fusione delle caratteristiche classiche di F.B. Mondial e dell’anima tecnologica fornita da un propulsore di 125cc DOHC e SOHC  250cc,  entrambi dotati di iniezione elettronica e raffreddamento a liquido.

Il doppio ammortizzatore posteriore e la forcella USD uniscono passato e presente, incorporando la tecnologia delle sospensioni regolabili, capaci di assicurare  il massimo piacere di guida sia nel lento traffico cittadino che nelle veloci gite fuori porta.

La cura nei minimi particolari che appagano lo sguardo e l’accurato studio di una corretta posizione in sella, vi permetteranno di “vivere il sogno”, guidando una moto dal sapore classico e godendo della sicurezza e dell’affidabilità garantita dalla moderna tecnologia.>>

IL PRESTIGIO DI UN MARCHIO

Le moderne generazioni di motociclisti probabilmente non conoscono questo marchio dai gloriosi trascorsi sportivi. Molto attiva nelle competizioni dei primissimi anni del motomondiale, la Mondial ha annoverato tra le sue fila piloti di livello internazionale come Nello Pagani, Carlo Ubbiali, Bruno Ruffo, Tarquinio Provini, Cecil Sandford, Francesco e Walter Villa, Gianni Leoni, Sammy Miller. Le macchine del conte Giuseppe Boselli dominarono la classe 125 negli anni 1949, 1950 e 1951; nel 1957, dopo un periodo in ombra, si aggiudicarono la doppietta in 125 e 250, conquistando complessivamente 10 titoli mondiali, 5 piloti e 5 costruttori, oltre innumerevoli titoli italiani e qualche gara di gran fondo (Motogiro e Milano-Taranto).
01 mondial museo HondaLa rinomanza di queste macchine fu tale che ne rimase affascinato Soichiro Honda tanto che, avendo l’intenzione di affrontare l’avventura del Motomondiale, contattò il conte Giuseppe Boselli chiedendogli una delle sue moto ufficiali. Il Conte gli cedette una delle sue 125 bialbero nonostante la Honda si propettasse come un potenziale concorrente. Per questa disponibilità Soichiro Honda si sentì sempre grato nei suoi confronti tanto da lasciare una sorta di testamento spirituale per cui ancora oggi quella piccola GP italiana troneggia all’ingresso del museo Honda a Motegi.
LE MOLTE VITE DEL MARCHIO

Nel secondo dopoguerra la società dei conti Boselli, nata nel 1929 come produttrice di motocarri a marchio F.B. (acronimo di Fratelli Boselli), si dedicò alla produzione di motocicli; inizialmente la produzione fu destinata solo all’impiego agonistico e assunse perciò la denominazione di FB Mondial prima e Mondial Moto in seguito. La produzione delle moto di serie fu avviata nel 1950; verrà sospesa alla fine degli anni ’70 con la messa in liquidazione nel 1979 e la chiusura definitiva nei primissimi mesi del 1980.

02 Mondial          02 Mondial Record
03 Mondial 125

I Boselli tentarono di far risorgere il marchio tra il 1987 e il 1989, con una linea di moto sportive 125, ma entro la fine del 1990 il marchio venne nuovamente sospeso.

Nel marzo del 2000 l’imprenditore Roberto Ziletti rilevò i diritti del marchio Mondial e fondò la Mondial Moto S.p.A. La rinata Mondial mise in produzione una moto, la PIEGA 1000 motorizzata Honda, dalla tecnica avanzatissima (in estrema sintesi la Mondial fu la prima moto al mondo a variare i parametri della ECU in funzione della posizione dinamica della moto, praticamente una piattaforma inerziale ante litteram, di qui il nome PIEGA).

04-Mondial-Piega-2002Nel 2005 l’azienda venne messa all’asta; se la aggiudicò la “V due” dell’industriale lombardo Piero Caronni che costituì la GRUPPO MONDIAL SRL che si occupava della commercializzazione dei ricambi e delle moto ancora invendute nonché dell’assistenza post vendita, ma l’attività produttiva non è mai ripartita.
05 studio di una 250 Mondial

In anni più recenti (2011 ?) Pierluigi Boselli  ha commissionato uno studio di fattibilità per una 250 stradale. Il prototipo, che montava un motore Rotax sul telaio della Mondial Supermono degli anni ’90, erogava 56 cavalli per un peso di 82 Kg. Ma il progetto non ha avuto seguito.

LA MONDIAL NELLO SPORT

Abbiamo già visto come alla fine del 1957, quando unitamente Gilera e Moto Guzzi decise di ritirarsi dalle competizioni firmando un patto d’astensione, la Mondial vantasse la conquista di 10 titoli Mondiali. A seguito del patto d’astensione buona parte del materiale da competizione fu ceduto a titolo di liquidazione Giuseppe Pattoni e Lino Tonti; nacque così la PATON (dalla “fusione” delle iniziali dei cognomi dei due fondatori). La prima moto era una 175, trasformata da monoalbero a bialbero, che recava sul serbatoio, insieme al marchio Paton, il vecchio simbolo ovoidale della Mondial.

06 Mondial-125-e-250       07 Mondial Paton

Le Mondial però continuarono ad essere presenti sui campi di gara, dimostrandosi ancora competitive, fino a metà degli anni ’60 per mano di piloti privati, tra questi Francesco Villa, Mike Hailwood e Jack Findlay.
Ma la passione del conte Boselli era tale che,  giudicando che fosse ormai passato un lasso di tempo ragionevolmente lungo dal patto di astensione, nel 1961 affidò le “vecchie” 125 bialbero alle cure di Francesco Villa che riuscì a mantenerle competitive tanto da aggiudicarsi per tre anni consecutivi il titolo italiano velocità.

08 Mondialino 50Mentre, tra il 1961 ed il 1964, fa gareggiare le vecchie bialbero il conte Giuseppe acquista i diritti di un motore 50 4 tempi monoalbero che i suoi realizzatori – Biavati, Rossetti ed il finanziatore Corazza – avevano proposto a Benelli e Morini ottenendone un diniego. Il motore, che in origine era stato denominato “Rondinella”, viene montato su un telaio realizzato da Verlicchi e ribattezzato “Mondialino”. La moto debuttò nell’aprile del ’62 sulla pista dell’Aerautodromo di Modena, dove Villa conquistò il primo posto. Il 6 maggio 1962 avviene il debutto nel mondiale al GP di Spagna che si svolgeva sul circuito del Montjuïch. Francesco Villa si piazzò 12°. Questa fu probabilmente l’unica gara del motomondiale cui partecipò la Mondial 50. In seguito viene impiegato nelle gare in salita, conquistando il secondo posto nel campionato italiano della Montagna.

09 Mondial Villa 125La collaborazione continuerà con la realizzazione di alcune 60, 125 e 250 2 tempi realizzate dai fratelli Villa per conto della casa milanese. Nel 1965 Francesco Villa realizza la Beccaccino 125 che però non viene avallata dalla Mondial; questo rifiuto segna la fine della collaborazione tra Villa e la Mondial.
10 Mondial supermono

All’inizio degli anni ’90 si assiste ad un ulteriore tentativo di rientro nelle competizioni con una Supermono 560cc dotata di un motore KTM LC4 montato su un telaio Golinelli; ha gareggiato per due o tre anni senza risultati di rilievo.

11 09-Mondial-EnduranceCon la nascita della Piega la Mondial programma la partecipazione alla Superbike; i primi test si fanno nel 2001, ma date le difficoltà fino al 2003 si svolgeranno solo test privati; nelle gare si registra qualche partecipazione al campionato mondiale di Endurance nel 2003 con Maurizio Bargiacchi e Andrea Perselli. La SBK sarà ripresa anche dalla subentrante “Vdue” ma nel 2007, a causa del cambiamento dei regolamenti imposti dalla federazione, decide di accantonare ogni attività sportiva.

Concludiamo questa nota storica manifestando la speranza di rivedere una Mondial schierarsi al via di una gara del Motomondiale.

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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccanico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da circa 60 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy), oggi sul suo profilo Facebook si diletta a parlare di moto e auto con particolare attenzione alle vicende del Motomondiale e della Superbike.

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