Con una tensione palpabile da primo giorno di scuola e la serietà che accompagna un evento con finalità assolutamente professionali, si è inaugurato ieri, Venerdì 4, la quinta edizione della Motorsport Technical School di Monza.
A presentare i corsi di quest’anno c’erano il presidente dell’ACI Milano Ivan Capelli, Eugenia Capanna, fondatrice e direttrice della scuola e i vari docenti che accompagneranno i ragazzi nei percorsi formativi di quest’anno. Capelli, con simpatia e cordialità ha dato il benvenuto ai nuovi studenti e ha augurato ai giovani di affrontare con impegno e successo il grande percorso che potrebbe condurli al top della carriera, ovvero in F1 e MotoGP.
Questo percorso è spesso molto difficile e per affrontarlo non basta la fortuna o la capacità tecnica: ci sono molti altri elementi da considerare tra i quali anche una buona comprensione del fattore umano, basilare anche nel tecnicissimo mondo del motorsport.
Dopo l’interessante incipit di Capelli con aneddoti gustosi citati dall’ex pilota di F1, la parola è passata alla direttrice della scuola per evidenziare l’unicità di questo progetto: ”MTS rappresenta qualcosa di unico in Italia – ha spiegato Eugenia Capanna – una vera eccellenza formativa per professionisti al servizio del motorsport, un lavoro altamente specializzato che per i nostri studenti rappresenta anche il coronamento di un sogno. Quest’anno siamo felici di avere anche 3 ragazze a frequentare i nostri corsi, un bel segnale di chi vuole farsi strada in un mondo prevalentemente maschile”.
La direttrice ha evidenziato, inoltre i numeri di questa scuola di alta formazione per il motorsport : nel corso di queste 4 edizioni, MTS ha formato ben 172 professionisti di questo settore, di cui 85 meccanici auto da competizione, 60 meccanici moto da competizione, 26 ingegneri di pista. Solo nelle prime 3 edizioni i ragazzi che hanno trovato un impiego stabile nel settore motorsport sono 75.
Questi risultati sono stati ottenuti grazie ad una formazione sia teorica che pratica “ad hoc” che permette di fornire ingegneri “chiavi in mano” ai team dei campionati più importanti. Quel ponte che manca tra formazione e mondo del lavoro in questo ambito si chiama insomma MTS, una risposta intelligente alla domanda di lavoro delle case automotive e dei team, un idea che non si ferma comunque qui…
Novità di quest’anno è infatti l’apertura di una versione inglese di MTS: grazie ad un accordo con la MIA – Motorsport Industry Association – questa esperienza è stata esportata nel leggendario circuito di Donington dove sta nascendo la MTS UK. La mattinata è entrata nel vivo quando la parola è passata ad un personaggio storico delle corse di qualche anno fa. Con lo sguardo di chi la sa lunga in questo mondo, John Gentry, ideatore del corso di race engeneering, ha raccontato insieme all’ingegnere di gara Dario Ermellini i contenuti del corso di 240 ore che, posto alla fine di un percorso di ingegneria meccanica, ha lo scopo di colmare il gap tra teoria e pratica sul campo.
Alla fine è toccato al formatore meccanico auto Peo Consonni e a quello delle moto Marco Ventura (che è capomeccanico di Andrea Iannone), spiegare come dare una possibilità ai ragazzi di entrare nel mondo delle competizioni ad alti livelli. I due insegnanti cercheranno di trasmettere la conoscenza di “20 anni di corse in 20 giorni di formazione” mostrando realtà lavorative come il reparto corse Ducati e Dynojet. Le lezioni sono iniziate il giorno stesso e si terranno sia in aula che nei box del circuito brianzolo.
Non è una cosa evidente, ma gran parte del successo dei nostri eroi (a due e quattro ruote) parte proprio da qui… vi immaginate cosa avrebbero potuto fare un Senna o un Agostini senza meccanici e ingegneri in grado di far raggiungere ai loro bolidi da competizione, il traguardo?
di Mauro Di Mise