Da tempo circolava la voce che, a distanza di 40 anni, la Ferrari avesse nei suoi progetti il reinserimento nella propria gamma di una piccola GT per rinverdire i successi della DINO 2000/2400cc prodotta fra gli anni sessanta e settanta.
E già all’inizio di questa estate Sergio Marchionne ne dava una prima conferma a chi gli poneva insistentemente domande sull’argomento: «Non è una questione di se, ma di quando».
Questo nome così rappresentativo – ricordiamo che Dino è il nome dell’amato figlio di Ferrari morto in giovane età – fu appunto adottato una quarantina di anni fa per una gamma di Gran Turismo di media cilindrata dotate di un motore V6 che la Casa del Cavallino proponeva come entry level in diretta concorrenza con Porsche ed Alfa Romeo.
In realtà la Dino era stata preceduta da altre esperienze nel campo delle piccole cilindrate, addirittura una di 1000cc, ed evolverà verso una gamma di 8 cilindri di cilindrata ben più corposa. Se vi incuriosisce potete leggere QUI la storia delle la storia delle “piccole” Ferrari.
A settembre è arrivata una ulteriore conferma al Salone di Francoforte dove la rivista di settore Top Gear ha intervistato Amedeo Felisa, amministratore delegato – dimissionario – della Ferrari. Parlando di downsizing e di riduzione delle emissioni di CO2 il top manager del Cavallino ha confermato che “probabilmente c’è un V6 nel futuro Ferrari“.
In realtà, la Ferrari già produce motori V6 biturbo per le consorelle Maserati e Alfa Romeo e allora non ci resta che immaginare come sarà la prossima erede spirituale delle mitiche Dino 206/246 GT: una vettura che potrebbe chiamarsi anch’essa Dino, probabilmente a motore centrale (trasversale?), che dovrebbe affiancarsi all’attuale entry level, lo spider California.
Il motore V6 potrebbe essere ricavato dal V8 90° della 488 GTB privato di due cilindri, in pratica una versione con specifiche peculiari Ferrari del motore che, in versione Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, con una cubatura di 2,9 litri eroga 510 CV. Non è da escludere l’obiettivo di superare la potenza specifica di 200 CV/l (contro i 175 CV/l della Giulia e i 171 CV/l della 488 GTB) per raggiungere un picco di circa 590 CV.
Per quanto riguarda il pianale alcune indiscrezioni parlano una architettura modulare in alluminio totalmente nuova che potrebbe essere condivisa con la prossima generazione della Ferrari California. E’ probabile quindi che la futura Dino vada ad inserirsi nella gamma Ferrari come alternativa più sportiva dell’attuale California T.
Ancora una volta le maggiori e più dirette concorrenti di questa Dino di nuova generazione saranno le Porsche.