Per evitare polemiche sarebbe opportuno che il TAS emettesse la sentenza definitiva prima della disputa del Gran Premio.
Se così non fosse significa che il TAS, tra le tante ipotesi, potrebbe inizialmente limitarsi alla sospensione del provvedimento per poi in seguito confermare la penalizzazione che in tal caso verrebbe applicata al primo gran premio del Campionato 2016 che si disputerà dopo la sentenza, non essendo questa retroattiva.
In questo caso non oso neanche immaginare quali polemiche si potrebbero scatenare (oserei dire giustamente) qualora Rossi dovesse conquistare il titolo. Direi che qualunque sospetto sarebbe, se non fondato, quantomeno lecito.
Ovviamente si possono ipotizzare provvedimenti alternativi come la riduzione/annullamento dei punti di penalizzazione (che gli restituirebbe il posto in griglia), l’annullamento del terzo posto di Sepang (che lo porterebbe a -9 da Lorenzo) o una penalizzazione di una ventina di secondi che lo farebbe scendere fino alla quinta posizione facendogli perdere 5 punti per cui il suo vantaggio su Lorenzo diventerebbero 2 risicatissimi punti. A mio parere Rossi dovrebbe gareggiare tenendo ben presente almeno questa ipotesi, che significa finire necessariamente davanti a Lorenzo.
Ammenoché il TAS non assuma una posizione pilatesca dichiarando inammissibile il ricorso di Rossi e lasciando in tal modo la situazione inalterata (praticamente decidendo di non decidere).
In tal caso la domanda è: esistono altre sedi istituzionali cui interporre ricorso? Probabilmente no, perché il TAS é la massima autorità legislativa nell’ambito dello Sport.
ECCO IL TESTO IN ITALIANO DEL COMUNICATO DEL TAS
“Il Pilota di MotoGp Valentino Rossi ha effettuato un ricorso in appello alla Corte di Arbitrato dello Sport (CAS) contro la decisione dei commissari di gara della FIM che imposto 3 punti di penalità sulla sua patente in seguito all’incidente con un altro pilota durante il Gran Premio di Malesia, disputato il 25 ottobre del 2015”.
“La direzione di corsa della FIM ha considerato la volontarietà della manovra di Rossi, finalizzata a mandare fuori traiettoria l’altro pilota, manovra che si è conclusa con la caduta e il successivo ritiro dell’altro pilota. Per aver violato questa norma del regolamento della FIM, la direzione di gara ha sanzionato Rossi con 3 punti sulla patente. Rossi ha fatto immediatamente appello a questa decisione ma i commissari di gara lo hanno rigettato, confermando la penalità decisa dalla direzione di gara. Dal momento in cui Rossi aveva già un punto di penalizzazione sulla sua patente per una sanzione precedente, questa decisione ha portato a 4 i suoi punti di penalizzazione. Sulla base del regolamento della FIM, un pilota con 4 punti deve partire nella gara successiva dall’ultima posizione sulla griglia di partenza”.
“Nel suo appello alla CAS, Rossi chiede l’annullamento della penalizzazione, o perlomeno una riduzione da 3 a 1 punto. Contemporaneamente al ricorso Rossi ha chiesto un procedimento di urgenza con l’obiettivo di non perdere la posizione acquisita in griglia nella prossima gara, l’ultima della stagione, che si disputerà a Valencia dal 6 all’8 novembre. La procedura di arbitrato è in corso. Una decisione sul ricorso di Rossi sarà comunicata non più tardi del 6 novembre 2015”.