A distanza di qualche mese dalla prova di Clio Sporter la preziosa collaborazione con Renault Italia ci ha permesso di effettuare qualcosa di speciale: un test drive tour di oltre 2.000km tra Italia e Francia alla guida di uno dei modelli sportivi per eccellenza nel segmento “B”.
Clio R.S. porta con sé il pedrigree delle auto sportive senza compromessi, così come a suo tempo accadde con Clio Williams…ma la sorprese e le emozioni che si provano alla guida arrivano non solo dalle prestazioni ma anche dalla versatilità che questo modello ci ha saputo regalare.
Iniziamo dalla scheda tecnica:
- Cilindrata 1.618 cc (turbo)
- Alimentazione motore benzina
- Potenza massima 147 KW (200 Cv) a 6.000 giri (Euro 6)
- Cambio automatico a 6 marce + 1 retromarcia (semiautomatico a scelta)
- Numero cilindri 4 e disposizione in linea
- Trazione anteriore
- Velocità massima 235 km/h
- Accelerazione da 0-100 km/h in 6,7 secondi (con launch control)
- Consumo medio di 13 km/l (rilevato)
- Lunghezza 409 cm; larghezza 173 cm; altezza 144 cm
- Capacità bagagliaio di 300 litri (espandibili a 1.146)
- Massa 1.217 kg
Test Drive Tour:
Abbiamo percorso oltre 2.000 km nell’arco di 15 giorni cdi test con entrambe le partenze dalla città di Milano: il primo viaggio con destinazione Sanary-sur-Mer (alle porte di Marsiglia, 480km x2), il secondo con destinazione Mugello Circuit (290km x2) per assistere all’ultima prova del Campionato Italiano Velocità (CIV) di cui leggete a parte su ItaliaOnRoad, oltre ad un utilizzo quotidiano di Clio per i nostri spostamenti in città.
INTERNI
Salire su Clio RS (con sistema keyless, basta avere con sè la chiave elettronica e si entra a “mani libere”) lascia ben poco legame con la sensazione a bordo di una Clio “normale”: siamo accolti da interni racing nero-grigio scuro con cuciture e particolari rosso racing. I bordi di cruscotto, plancia, cambio e leve aperture portiere hanno finitura in stile metallo lucido (regalano qualche riflesso di troppo ma sono discretamente eleganti, le avremmo preferite comunque con finitura opaca).
L’impressione generale è quella di un abitacolo comodo per due persone ma pensato per essere il più leggero ed essenziale possibile. La vocazione sportiva passa anche da queste scelte.
Davanti a noi il volante a tre razze rivestito in simil pelle con cucitura alta rossa (riproduce il classico “giro” di nastro colorato sulle vetture da corsa) con i regolatori della velocità di crociera e attivazione riconoscimento vocale sulle razze laterali, quella centrale in basso riporta invece solo il logo “R.S. (Renault Sport)”. Peccato non siano pulsanti illuminati, al buio non sono immediati da trovare.
Volante regolabile in altezza e profondità, l’impugnatura infonde fiducia e controllo anche da fermo. Dietro alla razza di destra un ulteriore comando per controllo volume, funzioni multimediali e chiamate in vivavoce. Un po’ nascosto alla vista ma comodo una volta fatta la dovuta abitudine.
La chicca é rappresentata dai “pad” (o bilancieri) dietro al volante: quello di sinistra scala le marce, quello di destra innesta i rapporti più alti, premuti entrambi attivano la partenza assistita “Launch control” stile Formula 1 (solo con funzione “RS drive” attivata).
Cruscotto diviso in tre parti: contagiri a sinistra, tachimetro e computer di bordo digitali centrali, indicazione livello carburante sulla destra.
A sinistra del guidatore i quattro comandi degli alzacristalli elettrici (lato guidatore con funzione automatica di apertura-chiusura premendo a fondo il tasto), regolazione elettrica specchietti retrovisori con chiusura per i posteggi più stretti. Più avanti a lato del cruscotto nella parte bassa, correttore assetto fari e regolazione luminosità cruscotto e plancia centrale (tranne che per lo schermo LCD touchscreen che si regola a parte).
La fattura di questi comandi é con plastiche robuste ma dall’aspetto economico.
Spostiamo lo sguardo leggermente a destra dove troviamo la plancia centrale in nero lucido: è dominata dallo schermo LCD con funzione “touch” che ingloba il navigatore satellitare (by TomTom) che diventa visore della telecamera posteriore se inseriamo la retromarcia (abbinata ai sensori di parcheggio e alla telecamera nascosta nella losanga posteriore), le funzioni multimediali (radio, mp3) e una serie di “app” (come su uno smartphone) selezionabili o scaricabili dal sito “R-Link” di Renault che fornisce all’utente una buona scelta di funzioni atte ad espandere l’esperienza di guida con Clio RS.
Si va da funzioni di controllo della vettura (consumi, qualità dell’aria, temperature di esercizio) a vere e proprie golosità sportive: é possibile scaricare le mappe di praticamente tutti i circuiti europei, arrivarci direttamente a bordo di Clio ed iniziare a girare in pista con un set completo di telemetria che registrerà i tempi sul giro, accelerazioni, frenate, temperatura e pressione gomme, forza G nei cambi di direzione…il tutto monitorato dal GPS e dalle decine di sensori presenti nella vettura. E’ l’esperienza di guida sportiva quanto più vicina a quella che può provare un pilota professionista assieme al proprio ingegnere di pista.
Tutti questi dati possono essere scaricati/salvati su chiavetta USB per rivederli comodamente da casa con l’apposito software. Geniale.
Ci spostiamo verso il basso dove troviamo due bocchette di aerazione vicine ai comandi del climatizzatore (automatico). Abbastanza semplici in quanto a stile e fattura, anche se a nostro avviso sono meglio riuscite quelle ai lati del cruscotto.
Appena sotto il pulsante di accensione/spegnimento motore a fianco del posto per la chiave elettronica. Più in basso una presa accendisigari da 12V, il lettore di scheda SD con caricate le mappe Europa by TomTom e una porta USB.
Siamo arrivati al tunnel centrale dove la leva del cambio automatico ci presenta quattro posizioni a partire da quella più in alto: parcheggio (P), retromarcia (R), folle (N) e guida (D). Un pulsante di sicurezza va premuto nell’impugnare la leva per i passaggi da retro a folle/guida.
In modalità “D” si può spostare la leva stessa a sinistra per passare alla modalità sequenziale (in avanti si scala, indietro si innestano i rapporti superiori) abbinata alle cambiate con pad al volante.
Tunnel centrale che termina con i tasti di attivazione/disattivazione controllo velocità di crociera, limite massimo di velocità, tasto “RS drive” per guida sportiva e alcuni porta vani porta oggetti/bicchieri vicini alla leva del freno a meno.
Un aspetto che abbiamo particolarmente apprezzato é la seduta: molto comoda, avvolgente e con un alto contenimento laterale della zona lombare e delle spalle. Sembra di sedersi su un’auto da corsa e rende la guida molto sicura e precisa. Belle le cinture rosso racing abbinate alle cuciture generali.
ESTERNI:
Ad un primo sguardo sembra una Clio tradizionale…poi l’occhio cade subito sui cerchi da 18 pollici nero lucido (con gommatura 205/50) con pinze dei freni rosse, il paraurti anteriore con profilo aerodinamico bicolore e luci LED integrate (peccato il modello fosse senza fendinebbia), le minigonne laterali, lo spoiler posteriore (per un 20% di carico aerodinamico aggiuntivo) e soprattutto il doppio scarico cromato completamente carenato da quello che é un profilo estrattore a tutti gli effetti e non solo un pezzo di plastica montato a titolo estetico.
A differenza di molti modelli di piccole sportive francesi del passato questa generazione di Clio risulta più elegante e sobria regalando un senso di sportività dettato più dai dettagli finemente raccordati con il resto del corpo vettura. Sono un lontano ricordo, per fortuna, gli esperimenti posticci di alettoni imponenti, gommature esagerate e colorazioni vistose.
Ci sono poi soluzioni eleganti come l’apertura delle porte posteriori integrata nel profilo delle portiere, i vetri posteriori oscurati e gli indicatori di direzione inseriti negli specchietti retrovisori. Altre semplicemente utili come il sensore crepuscolare (accensioni luci in automatico) e quello pioggia (con intermittenza regolabile ma con attivazione automatica se inizia a piovere) integrati nel parabrezza, dietro lo specchietto retrovisore.
Linee pulite quindi, sportività estetica presente ma non invadente e un bell’effetto bicolore tra il colore carrozzeria e i particolari in nero lucido per specchietti, cerchi e finiture in grigio opaco per frontale e posteriore.
BAGAGLIAIO:
Nasce come piccola da città e non c’é da aspettarsi lo spazio di una monovolume. Si viaggia comodi in due persone con un paio di trolley caricati e al massimo un porta-abiti appoggiato sopra di essi. Se serve più spazio si abbattono i sedili posteriori. Sotto alla moquette non é presente alcuna ruota di scorta ma un kit composto da cric e set riparazione gomme.
MOTORE:
200 cavalli su una cilindrata di 1,6 litri sono qualcosa di non comune, soprattutto grazie all’abbinamento con il turbo, il cambio a 6 marce e la doppia frizione: combinati regalano cambiate automatiche (o semiautomatiche) velocissime (150 ms), soprattutto se si attiva la funzione “RS drive” tramite il comando presente nel tunnel centrale.
Motore corposo, impossibile da stancare sia tirando le marce sia guidando con rapporti lunghi lungo statali e autostrade. In città si apprezza l’elasticità di un propulsore che non obbliga a tirare le marce per avere un po’ di brio, anzi, anche in funzione di guida normale basta “esagerare” un po’ con l’acceleratore per ricevere subito risposta anche dai bassi regimi.
Non è un motore che da l’impressione di essere “tirato” ma tanta coppia (240 Nm già a 1.750 giri) e potenza chiedono il loro dazio sui consumi: guidando leggeri si percorrono anche 15/16 km con un litro di benzina…ma appena ci si fa prendere la mano si scende tranquillamente a 10km/l. Il serbatoio da 45 litri non é piccolo ma complice l’indicatore carburante che segnala il “pieno” fino a che non si scende a metà serbatoio è meglio sempre tenere d’occhio l’autonomia residua tramite il computer di bordo, discretamente preciso.
Peccato non fosse installato l’optional Stop&Start che almeno nelle soste in colonna aiuta a risparmiare qualche litro di carburante.
Parliamo comunque di un propulsore con punterie meccaniche DLC (Diamond Like Carbon, tecnologia sviluppata in Formula1), distribuzione continua con doppio albero a camme in testa…sviluppato da Nissan (marchio controllato dalla casa francese) e inserito in una vettura assemblata a mano direttamente dai tecnici Renault nella factory di Dieppe nel nord della Francia.
Quante meccaniche presenti oggi su strada si possono fregiare di questi contenuti, supersportive a parte?
ALLA GUIDA:
E quasi un go-kart: assetto piatto, poco rollio, piantata a terra e con tanta aderenza. Solo i trasferimenti di carico sull’anteriore nelle frenate decise fanno avvertire il sensibile abbassamento del muso. Complice poi il telaio “Cup” (15% più rigido e 5 mm più basso, optional ma montato sul modello in prova) ci siamo trovati con una vettura dall’assetto ribassato e da una gommatura generosa che ci ha fatto subito venire voglia di provarla in pista.
I dissuasori presenti in città si sentono tutti a bassa velocità, così come i tratti in pavet…ma nei viaggi lunghi non si avverte alcun fastidio anche dopo molti chilometri. Ed é stata una piacevole sorpresa perchè onestamente ci aspettavamo un comfort più estremo poco orientato al viaggio.
Anche la rumorosità interna è tranquillamente nella media di categoria, a 130km/h si riesce a fruire di musica o di conversazioni senza la necessità di alzare il volume della radio e della voce. I chilometri si fanno sentire più per la normale stanchezza alla guida che non per come é impostata la vettura. A tal proposito il navigatore ha la funzione preventiva di avviso “stanchezza” se i turni di guida oltrepassano la soglia di sicurezza in ore/chilometri.
A nostro avviso da rivedere la funzione di monitoraggio del traffico per evitare code o rallentamenti: all’andata in direzione Marsiglia non avevamo la copertura 3G del navigatore (rimasta attiva solo fino al confine Italia/Francia) ma solo gli avvisi TomTom tramite satellite/RDS. La deviazione consigliata ci ha fatto percorrere 50 km aggiuntivi senza scorciatoie di alcun tipo…e soprattutto senza avvisarci preventivamente.
Se la portate in pista ne apprezzerete l’assetto preciso e ben calibrato, attivando la funzione “RS drive” vi ritroverete uno sterzo ancora più preciso e un motore che non risparmierà nemmeno un cavallo di potenza, il tutto condito da un suono agli scarichi corposo e grintoso che farà voltare la testa ai passanti.
Abbiamo provato il Launch-Control diverse volte, nessun affaticamento meccanico rilevato. La Clio regala delle emozioni da vera auto da corsa.
IN CONCLUSIONE:
Con 25.400€ vi portate in garage un’auto oggettivamente divertente, sportiva senza perdere in eleganza e che non ha nulla da invidiare a sportive di segmento superiore. I contenuti tecnici ci sono tutti e sono di valore. E’ un’auto capace di essere una tranquilla compagna di viaggio che basta risvegliare con un tocco deciso dell’acceleratore.
Se la portate in pista ne apprezzerete l’assetto preciso e ben calibrato e un motore che da solo vale il prezzo di acquisto.
Certo i consumi sono il contraltare a quanto sopra ma quale auto sportiva é anche risparmiosa in questo ambito?
– Test driver: Marco Lazzari
– Prova: Renault Clio RS
– Tour: Milano/Mugello Circuit/Sanary-Sur-Mer
– Collaborazione: Renault Italia