E’ da qualche giorno ormai al centro dell’attenzione della stampa internazionale e sopratutto dei mercati finanziari di tutto il mondo, il terremoto che ha completamente fatto collassare le certezze del gruppo Volkswagen, unico produttore che riesce a tener testa per numero di vendite la casa giapponese Toyota.
Lo scandalo riguarda la scoperta fatta dall’ente EPA negli USA di un software istallato illegalmente sulle vetture tedesche volks capace di aggirare le normative ambientali sulle emissioni di NOx e di inquinamento da gasolio.
Logico che l’azione di protesta e fermo delle vetture illegali dagli Stati Uniti è stata immediata, comportando innumerevoli perdite nel gruppo Volkswagen sia economiche, di risorse, di fiducia e sopratutto si è aperto un famigerato vaso di pandora che ha messo in dubbio tutto il mercato automobilistico mondiale. La borsa ed i titoli di tutti i brand hanno subito gravi perdite.
Ieri, l’Amministratore Delegato Martin Winterkorn ha presentato le proprie dimissioni.
M. Winterkorn: “Sono rimasto sconvolto a seguito degli eventi degli ultimi giorni. In particolar modo, sono stupito che una simile cattiva condotta sia stata possibile all’interno del Gruppo Volkswagen. In qualità di CEO, accetto di assumermi le responsabilità per le irregolarità riscontrate nei motori diesel e di conseguenza ho richiesto al CDA di accettare le mie dimissioni in qualità di CEO del Gruppo Volkswagen.
Lo faccio nell’interesse dell’azienda, nonostante io non abbia commesso alcuna azione scorretta. La Volkswagen ha ora bisogno di un nuovo inizio, anche in termini di personale. Con queste dimissioni, traccio la rotta in tal senso. Sono sempre stato guidato dal desiderio di servire questa società, in particolar modo i suoi clienti e i suoi impiegati. Volkswagen è stata, è e sarà sempre la mia vita. Il processo di chiarimento e trasparenza deve continuare. È il solo modo di tornare a guadagnare la fiducia delle persone. Sono sicuro che il Gruppo Volkswagen ed il suo team riuscirà a superare questa grave crisi.”
Molti ipotizzano che sia solo la punta di un iceberg, quella che ad oggi è venuta a galla… ma se fosse così allora cadrebbero molto certezze che negli anni hanno reso case automobilistiche più importanti di altre, quali hanno giocato allo stesso tavolo ma con carte diverse.