Fino a 2 giri dalla fine si stava delineando la solita noiosa gara con una doppietta Mercedes e una Ferrari a completare il podio e invece il Gran Premio del Belgio si è concluso con l’esplosione dello pneumatico posteriore destro della Ferrari di Vettel al penultimo giro e la conseguente polemica tra Pirelli e Ferrari.
Dopo la pole stellare di Hamilton e le qualifiche disastrose della Ferrari, l’unico motivo di incertezza di questo Gran Premio sembrava essere il momento dello start con la nuova procedura che regola la scelta del punto di stacco della frizione (clutch bite point find), nella fase di pre-schieramento in griglia.
Questa nuova procedura, tesa ad assegnare al pilota la scelta autonoma del punto di stacco della frizione e a rendere così una certa imprevedibilità alla fase di partenza, interpreta in maniera rigorosa l’articolo 20.1. del Regolamento Sportivo: ”Il pilota deve guidare l’auto da solo e senza aiuti esterni “
In pratica cosa è cambiato? Fino ad oggi i piloti avevano una spia sul volante che si attivava quando il punto di stacco ideale veniva trovato. A partire da questo GP il pilota deve fare affidamento sulla propria sensibilità nella fase di rilascio della frizione e nel dosaggio dell’acceleratore, anche se in realtà questo secondo parametro viene “filtrato” dalla gestione delle mappe motore (le mappe motore sono almeno 6; ce ne occuperemo in un articolo dedicato allo specifico argomento).
In pratica la possibilità di un errore umano al momento del rilascio della frizione aumenta ma una corretta mappatura è in grado di ridurne gli effetti negativi. All’atto pratico la nuova procedura non ha riservato sorprese, solo Rosberg si è reso protagonista di una partenza incerta.
Dicevamo di un Hamilton velocissimo in qualifica che è andato in testa allo start e vi è rimasto praticamente dal primo all’ultimo giro.
Da notare il solito pit stop disastroso della Williams che monta tre gomme Soft ed una Medium alla posteriore destra sulla monoposto di Bottas. Errore inconcepibile per un team con tanta esperienza e che è costato un Drive Through al finnico.
Ancora una volta non capisco la penalizzazione ad un pilota già penalizzato dall’errore del suo box: si penalizzi il team!
Ma di cose ridicole se ne son viste altre in questo Gran Premio come i 55 (cinquantacinque!) posizioni di penalizzazione ad Alonso; non starò qui a tediarvi cercando di farvi comprendere il cervellotico calcolo per attribuire queste penalizzazioni.
Da rimarcare la prestazione del giovane Verstappen che ha dato spettacolo; suo è stato il sorpasso più bello della gara e forse dell’intero campionato almeno fino ad ora: ha attaccato Nasr all’esterno della velocissima doppia destra di Blanchimont per poi concludere il sorpasso alla frenata della chicane.
Partito da posizione arretrata a causa di una penalizzazione per la sostituzione di un componente della vettura, l’olandese si è reso protagonista di una corsa tutto all’attacco, arrivando a pressare Raikkonen negli ultimi giri.
Come abbiamo visto la Ferrari, dopo le prove disastrose, è stata costretta a tentare l’azzardo adottando una strategia estrema: una sola sosta, contro le due degli altri team suggerite anche da Pirelli, e quindi circa due terzi della gara sulle Medium fidando sulla capacità di Vettel di gestire al meglio le gomme. Ma a due giri dalla fine la posteriore destra esplode letteralmente e addio podio.
Nel post gara, a caldo, Vettel ha avuto parole al veleno nei confronti della Pirelli; Arrivabene è stato un po’ più diplomatico ma in buona sostanza attribuisce anche lui alla Pirelli l’esclusiva responsabilità dell’accaduto.
I pareri del circus e degli appassionati sono discordi; si delineano due schieramenti tra chi ritiene troppo estrema la strategia della Ferrari e chi invece che lo pneumatico avrebbe dovuto degradarsi ma non esplodere. La polemica si infiamma anche perché già in prova Rosberg aveva subito un incidente analogo.
Come ha detto (diplomaticamente) Arrivabene è solo un episodio negativo e la Formula 1 è fatta anche di episodi.
E’ sempre così quando si tenta l’azzardo: la sottile linea di demarcazione tra l’essere un fenomeno o uno stupido dipende dal risultato finale. Dopo son tutti bravi a giudicare e valutare.
Questa volta è andata male ma Vettel ha dimostrato ancora una volta di essere un grande pilota capace di interpretare al meglio il Gran Premio.
La Pirelli ovviamente non ci sta e respinge le accuse di scarsa qualità costruttiva. Già a caldo Paul Hembery, direttore della Pirelli Motorsport, attribuiva la causa del cedimento della gomma di Vettel alla strategia estrema della Ferrari, che ha tenuto in pista troppo a lungo.
Poi, nella notte di domenica, la Pirelli ha affidato ad un comunicato stampa la risposta ufficiale alle polemiche.
Ecco la dichiarazione del costruttore degli pneumatici: “Fin dal novembre 2013, Pirelli aveva chiesto che venisse fissato per regolamento, oltre all’indicazione degli altri parametri per il corretto impiego delle gomme, anche il numero massimo di giri effettuabili con lo stesso set di pneumatici.
La richiesta non venne accolta. La proposta prevedeva un chilometraggio massimo equivalente al 50% della durata del Gran Premio per la gomma Prime e del 30% per la Option. Tali condizioni, se applicate oggi a Spa, avrebbero fissato a 22 il numero massimo di giri percorribili con le gomme a mescola Medium“.
Aspettiamo eventuali evoluzioni della vicenda.
Rimanendo in casa Ferrari ricordiamo che in settimana c’è stata la conferma di Raikkonen, così motivata da Arrivabene: “La Gpda ha fatto una ricerca molto seria ed attenta su chi sono i piloti più graditi dai tifosi e Kimi è risultato il primo. Chi va dicendo che Raikkonen non piace al pubblico evidentemente non capisce niente di marketing. È ovvio che non lo abbiamo confermato per questa ragione e nemmeno perché ha gli occhi azzurri e i capelli biondi, ma è stato rinnovato perché quando si sta mettendo insieme una squadra giovane, bisogna trovare degli equilibri. Io considero Kimi un fuoriclasse e che va molto d’accordo con Seb dando un grosso contributo alla crescita del team”.
In gara Raikkonen si è reso protagonista di una modesta rimonta che lo ha portato fino alla settima piazza, ad oltre 55” di ritardo da Hamilton.5