Un argomento che ricorre spesso nei blog riguarda i valori tradizionali della Ducati.
Ma per parlare di tradizione a quale arco temporale si dovrebbe far riferimento?
Oggi molti ritengono che, oltre alla distribuzione desmodromica, le caratteristiche peculiari di una Ducati siano la frizione a secco e il telaio a traliccio.
La mia opinione è che siano i più giovani tra gli appassionati a pensarla così perchè in genere fanno riferimento al periodo relativamente recente del Monster e delle SBK, a partire dalla 851.
Se invece risaliamo ad una 50ina di anni fa (che in tema di tradizioni non mi sembrano anni tanto lontani) scopriamo che la prima DESMO stradale è stato il Mark 3 D del 1968, una monocilindrica che non aveva nè la frizione a secco nè il traliccio; aveva infatti una classica frizione in bagno d’olio mentre il telaio era un monoculla aperta
Parimenti, la prima biclindrica Desmodromica fu la 750 SS del 1974; vi ricordo qui che la famiglia dei bicilindrici a coppie coniche era nata con la GT seguita poi dalla Sport, entrambe con distribuzione a molle
Anche la SS non aveva la frizione a secco ed il telaio era un doppia culla aperta.
Solo a metà degli anni ’80 con la serie Pantah incominceranno a consolidarsi l’uso prima del traliccio e poi della frizione a secco.
E per rincarare la dose voglio ricordarvi che gli inizi motociclistici della Ducati si identificavano con il Cucciolo ed i suoi derivati, cui seguirono una famiglia di motori ad aste e bilancieri prima che arrivasse Taglioni con il suo monoalbero a coppie coniche prima e con il trialbero Desmo poi.