Ho dedicato la foto di copertina alla FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) che ritengo la vera protagonista, in negativo, di questa Formula 1.
Infatti, per vivacizzare un pò questa noiosissima Formula 1 ci pensa la Federazione che sfiora il ridicolo attribuendo a soli 4 piloti un totale di 70 posti di penalità in griglia (non è un refuso, sono proprio settanta): 10 posti a testa ai due piloti della Red Bull e 25 posti ciascuno ai due della McLaren. L’aspetto più ridicolo è che i posti disponibili in griglia sono solo 20!
Per non tediare i lettori non mi dilungo sulla arzigogolata, stupida e antisportiva applicazione di queste sanzioni.
Paradossalmente il fatto di avere un motore che ha la tendenza a rompersi appare come un vantaggio che come tale induce una penalizzazione.
Ad offrire qualche argomento di discussione nel corso delle qualifiche ci penseranno i due della Mercedes con due svarioni a tempo praticamente scaduto e Raikkonen che continua a non intendersi con il suo box e così perde il giro buono e si qualifica 18° (poi, grazie ai provvedimenti di cui sopra, salirà in 14esima casella). Fondamentalmente l’errore è del finlandese; però personalmente ritengo che il muretto box, con tutte le informazioni di cui dispone in tempo reale, avrebbe potuto sollecitarlo ad accelerare i tempi. E’ il chiaro sintomo che ormai Kimi è fuori dai programmi futuri della Ferrari, o quantomeno se ne sta allontanando.
Per chiudere l’argomento qualifiche dobbiamo registrare ancora una volta che, nonostante il talento e l’impegno di Vettel, la Ferrari è ancora lontana dalla Mercedes.
Venendo alla gara il disastroso week-end austriaco di Raikkonen è terminato poco dopo il via con uno spettacolare quanto pericoloso incidente che ha coinvolto l’incolpevole Alonso (piove sul bagnato!).
Così la racconta il pilota; “Non so esattamente cosa sia accaduto prima dell’incidente, le gomme hanno pattinato in un punto strano. Ero in un tratto piuttosto veloce e improvvisamente ho sbandato sulla sinistra. Non mi sono accorto di nulla, è successo tutto molto in fretta“.
Effettivamente la dinamica è apparsa alquanto strana tanto da far pensare ancora una volta che, come in Canadà, l’incidente sia stato provocato da un errato funzionamento della gestione elettronica.
Detto di Raikkonen ritorna l’imbarazzo nel commentare lo svolgimento di una gara che, secondo un copione standard, si risolve tutto nelle primissime battute con qualche protagonista escluso per incidente e con le posizioni che tendono a stabilizzarsi già dal primo giro.
D’altronde ci si può inventare di tutto – DRS, cambio pneumatici obbligatorio, consumi controllati, rifornimento, penalizzazioni, Safety Car – ma la realtà è che in pista, specialmente nelle posizioni di testa, mancano le vere battaglie tra piloti, mancano quei sorpassi ruota-a-ruota che rendevano veramente avvincenti le gare di Formula 1.
Principali responsabili sono, a mio parere, l’aerodinamica esasperata e la larghezza delle monoposto e la spada di Damocle di possibili sanzioni anche per errori veniali.
Ci vorranno almeno sei giri di SC per togliere dalla pista le monoposto di Raikkonen e Alonso; ancora una volta un circuito moderno perde il confronto con l’anacronistico circuito di Montecarlo.
Male la Red Bull, ancora una volta dietro ad una Toro Rosso; peggio di loro solo le McLaren con Button ritirato al 9° giro.
Infine, al 37° giro, la Ferrari butta via il podio con un problema al pit stop di Vettel che perde circa 10”; decisamente un’occasione persa perché Hamilton viene penalizzato di 5” per aver toccato la riga bianca all’uscita dei box (avendo visto “l’infrazione” in televisione preferisco un no comment!). Poteva essere un secondo posto.
Un po’ di emozione nel finale con Vettel che si impegna a rincorrere Massa che lo ha superato per il problema al pit; lo aggancia ma poi non riesce a superarlo per merito sia della guida senza sbavature del brasiliano che della velocità della Williams motorizzata Mercedes.
Ora Rosberg è a soli 10 punti da Hamilton. Vedremo l’inglese come reagirà al prossimo Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone il 5 luglio.