Ciao Nicolò, figlio d’arte, 15 anni e una carriera già lunghissima, tra titoli italiani ed un europeo, che sembra pronta a sbocciare nel palcoscenico internazionale. Ma com’è la vita di Nicolò quando non indossa la tuta?
Nicolò Bulega:
“La mattina mi dedico agli studi, non frequento la scuola ma sono iscritto ad una scuola privata che mi permette, se necessario, di fare assenze per i test e per le gare. Poi ho iniziato da poco un corso di inglese. Nel pomeriggio invece vado in palestra per l’allenamento, con tutti i compagni dell’Academy e con Vale. Capita a volte che alterniamo la palestra con il ranch, con il cross, il motard, i motardini…insomma con tutti i motori.”
Sei andato a confrontarti nel campionato spagnolo CEV REPSOL dove la moto3 non è solo la classe regina ma è anche un vero trampolino di lancio per i migliori team del mondiale, il che lo rende il terreno più difficile su cui confrontarsi. Come è maturata questa scelta così impegnativa?
Nicolò Bulega:
“Io sono entrato a far parte della VR46 Riders Academy a fine 2013. Vale, Uccio e Albi mi conoscevano abbastanza e inizialmente pensavano di farmi fare esperienza prima nel CIV, e poi eventualmente nel 2015 nel CEV. Poi un giorno, Uccio ed Albi hanno incontrato mio papà, Davide, ed hanno parlato tutti insieme del futuro, decidendo così che se da grande avessi dovuto fare il pilota allora sarebbe stato meglio iniziare subito con il campionato CEV. Io sono contento, questa scelta e’ sicuramente migliore perché’ il livello nel CEV e’ alto e inizi subito a preparati per il Campionato del Mondo”
Dopo un finale di stagione in crescendo lo scorso anno, adesso sei partito benissimo con un podio alla gara d’esordio e una prima fila a Le Mans che ti ha visto tra i protagonisti anche della gara. Quali sono le tue ambizioni?
Nicolò Bulega:
“Si, diciamo che si può vedere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Abbiamo tutto il potenziale per vincere, siamo sempre lì davanti, ma al momento per un motivo o per l’altro non siamo ancora riusciti a vincere. Però il campionato e’ lungo, ci sono ancora dieci gare quindi e’ tutto in gioco. Noi ci crediamo tutti e questo e’ davvero importante. Vogliamo vincerlo il campionato!”
Va detto che hai corso con una frattura rimediata pochi minuti prima, quanto hai sofferto e che tempi di recupero sono previsti?
Nicolò Bulega:
“Da quando corro e’ la prima volta che cado e mi faccio un po’ male. In realtà ho una microfrattura e un po’ di contusioni sparse. Diciamo che la sensazione e’ come essere centrifugati dalla lavatrice. Appena caduto avevo così tanta adrenalina che il dolore non lo sentivo, poi però in gara ho cominciato a sentirlo, ed era forte, e per questo ho fatto un po’ la gara in difesa. Abbiamo comunque portato a casa dei punti importanti per il campionato, e sono contento.”
In questa categoria la tua statura non è d’aiuto, si pensa già ad un futuro nelle cilindrate maggiori?
Nicolò Bulega:
“Si effettivamente sono un po’ alto per la moto3 e non e’ sicuramene un vantaggio. Però anche Vale lo era quando correva in 125; stessa cosa per Rins e Marquez, e Alex nel 2014 ha vinto il Mondiale. Anche se sei alto puoi andare forte, e puoi anche vincere il Mondiale.”
Sei stato scelto da Valentino Rossi per entrare a far parte del suo team VR46, come ci si sente a poter stare in contatto, allenarsi e imparare da una leggenda vivente e per di più ancora in splendida forma?
Nicolò Bulega:
“E’ una sensazione splendida. A volte quando gli parlo penso “Cavolo, sto parlando con Valentino Rossi!” Mi incanta, lui per me e’ un grande. A me, e tutti gli alti ragazzi, tratta da amici, da colleghi, e non fa pesare che ha vinto “solamente” 9 Mondiali e tutto quello che sta facendo ancora, perché sta andando davvero forte. Per me e’ un onore, io mi sento davvero molto fortunato, ed anche per questo motivo do e darò il 100% ad ogni gara. Per me, ma sono sicuro anche per tutta la Riders Academy, lui e’ un grande stimolo.”
A tal proposito come sono andati i recenti test d’allenamento di Misano con la squadra al completo?
Nicolò Bulega:
“Bene, a Misano e’ andata bene, abbiamo girato tutti insieme e l’allenamento e’ stato interessante. La VR46 Academy sta facendo tanto per noi, ed e’ tutto bellissimo. Ogni volta che ci troviamo c’è sempre un clima amichevole: si ride e si scherza tutti insieme, e ci si prende anche in giro, però sempre dopo aver fatto il nostro dovere in moto, o in palestra”
Come si vive con i rivali questa situazione privilegiata, ti senti come uno degli uomini da battere?
Nicolò Bulega:
“A me dà fastidio l’invidia e non mi piace quando le persone parlano senza sapere le cose fino in fondo. E’ vero che noi siamo fortunati ad essere in VR46, ma forse e’ anche vero che ce lo siamo meritati tutti, e lavoriamo duro per questo. Io mi sento forte, sappiamo come sono andate le prime due gare, ma come ho detto prima il campionato e’ ancora lunga, e spingeremo tutti al massimo.”
Un ultima domanda un po’ personale, abbiamo sentito più volte i piloti dire che in moto non si divertono, quanto è dura la vita del pilota professionista, specialmente a quindici anni? Si riesce a mantenere il gusto dell’andare in moto?
Nicolò Bulega:
“Per me non e’ dura. Dopo essermi allenato, magari per cinque ore in palestra, oppure dopo una giornata di ranch o di flat track, vado a girare con i motardini a Cattolica, mi rilasso e mi diverto. Io non riesco stare un solo giorno senza motore.”
Nicolò, ti ringraziamo e speriamo di rivederti presto su ItaliaOnRoad!
Nicolò Bulega:
“Grazie, grazie a voi. Quando volete ragazzi, e’ sempre un piacere. Ciao!”