Una delle icòne del mondo dell’automobile arriva, rivista e corretta, alla sua terza edizione dopo che, nell’ormai lontano 2001, lo storico marchio inglese viene acquisito dal colosso di Monaco di Baviera BMW.
E non è solo la terza edizione in sé a fare la differenza: lo è anche il tre cilindri turbodiesel che ha spinto la nostra vettura in prova per oltre 500 km di test su strada.
L’allestimento “Cooper” richiama alla memoria gli anni gloriosi delle velocissime vetture inglesi che, a cavallo degli anni ’50 e ’60, per prime imposero una rivoluzione nel mondo delle corse in monoposto, con la soluzione del motore posteriore che all’epoca creò una vera svolta tecnica tra presente e futuro.
Ed è proprio in quello stesso periodo che vedeva la luce il progetto della compatta Mini: auto spaziosa ed economica in meno di quattro metri di lunghezza, progetto al quale successivamente proprio il team di John Cooper diede una veste sportiva e prestazionale con kit di aggiornamento, o di “tuning” come diremmo oggi.
La nostra Mini Cooper D in prova adotta ovviamente una soluzione tradizionale con motore e trazione anteriore, poggiando sul nuovo pianale tecnologico voluto dai tecnici BMW per le “piccole” della casa bavarese, eccone le caratteristiche principali:
Modello Mini Cooper D – *in modalità “Sport”
- Cilindrata 1.496cc
- Alimentazione a Gasolio
- Cambio manuale a 6 rapporti
- Numero cilindri e disposizione 3 in linea (4 valvole per cilindro)
- Trazione anteriore
- Potenza* massima 85 kW (116 cv) a 4.000 giri (Euro 6)
- Coppia* max 270 Nm a 1.750 giri
- Velocità max 204 km/h
- Accelerazione da 0-100 km/h in 9,2 secondi
- Consumo medio: 3,6 l / 100 km (dichiarato)
- Lunghezza 382 cm, larghezza 173 cm (193 cm inclusi gli specchietti retrovisori), altezza 141 cm
- Capacità bagagliaio 211 litri espandibili a 731
- Massa 1.210 kg (a vuoto)
Data la natura sportiva e sbarazzina dell’auto é stata forte la tentazione di mettere alla frusta la meccanica offerta su questo modello ma a nostro avviso é stato ancor più interessante pensare ad un utilizzo quanto più vicino alla realtà di tutti i giorni per la maggior parte dei guidatori. Certo visto l’allestimento, lo stile, il colore “volcanic orange” con optional le strisce “bonnet” nere sul cofano e i cerchi da 17” abbiamo attirato l’attenzione dei passanti…
Ma ci fa piacere sostenere e confermare che c’é dell’altro da scoprire, oltre alle apparenze del primo impatto visivo.
Nel concentrare l’attenzione su consumi e guidabilità abbiamo scelto di partire in un tardo pomeriggio dei primi giorni di Maggio dalla sede italiana di Mini/BMW nel comune di San Donato con destinazione Brivio in provincia di Lecco.
Test Drive Tour:
- Nazione: Italia
- Regione: Lombardia
- Partenza: San Donato Milanese (MI) presso la sede di BMW Italia
- Arrivo: Brivio (LC)
- Km: 46
TOUR:
Partenza dalla sede Mini/BMW con imbocco ingresso sulla tangenziale Est di Milano, direzione nord. Brevissima sosta vicino all’aeroporto di Linate per qualche scatto serale in omaggio alle origini industriali del marchio bavarese (sapevate che i primi prodotti a marchio BMW erano motori aeronautici? Da cui il logo che rappresenta un’elica stilizzata di aeroplano) con successiva tappa presso l’Idroscalo di Milano per alcune foto con i giochi di luce offerti dal vicino luna park e poi arrivo in serata inoltrata sulle rive del fiume Adda nel piccolo ma grazioso comune di Brivio dove stretti vicoli e il vecchio castello risalente al secolo XI ci hanno accolti per le immagini in notturna.
INTERNI:
Per chi conosce la storia di Mini, è una piacevole sorpresa sedersi alla guida di questa nuova versione: sedili, cruscotto, plancia e rivestimenti trasmettono immediatamente un senso di accoglienza e protezione che non è scontato trovare all’interno di un’auto comunemente definita “piccola”.
I tecnici tedeschi sono riusciti a coniugare un’ambientazione sportiva a uno stile unico (e forse inimitabile) senza sacrificare oltremodo le moderne richieste di abitabilità, viste le dimensioni esterne ridotte della vettura.
Lo spazio a disposizione é stato progettato per far viaggiare comode due persone con, eventualmente, due passeggeri posteriori un po’ scarificati se di altezza oltre la media. L’interno di Mini non può essere definito lussuoso, nel senso stretto del termine, ma l’impressione generale è che poco o nulla sia stato lasciato al caso.
In particolare il modello in prova é dotato di rivestimenti grigio scuro per i tessuti di cielo e montanti interni delle portiere, finiture nero lucido di plancia e portiere abbinate al grigio scuro opaco di rivestimento di plancia e cruscotto.
Seduti al posto di guida abbiamo a nostra disposizione 3 aree principali di utilizzo e controllo:
1) Di fronte un volante a tre razze regolabile (in altezza e profondità) che in ogni posizione prescelta sposta anche il cruscotto, in stile motociclistico, facilmente fruibile indipendentemente dalla stazza del guidatore.
Sulle due razze orizzontali del volante abbiamo a portata di mano i comandi per la regolazione di velocità di crociera e limite massimo di velocità e quelli legati all’info-tainment e alle chiamate viva-voce.
Tra volante e cruscotto le classiche leve per gli indicatori di direzione, abbaglianti, tergicristalli e tergilunotto posteriore.
Segnialiamo due migliorie che a nostro avviso avrebbero completato funzioni e comodità oramai date per assodate in questo segmento di vettture: la mancanza della funzione di intermittenza dei tergicristalli (presente solo la singola passata manuale, la velocità standard e quella raddoppiata) e la posizione della levetta delle luci di posizione/anabbaglianti e fendinebbia posteriore (anteriori optional) che rimane invece un po’ a parte rispetto al resto dei comandi, posizionata tra portiera sinistra e volante nella parte bassa, di lato al cruscotto.
Quindi un po’ nascosta dal ginocchio sinistro del guidatore pur essendo un comando di uso quotidiano molto più necessario dell’attivazione o disattivazione di funzioni come “stop&start” o controllo elettronico di stabilità, che secondo noi, una volta lasciati attivi possono anche essere dimenticati in un angolo anziché fare bella mostra al centro della plancia.
2) Dal cruscotto spostiamo lo sguardo verso destra dove lungo la stessa linea di altezza visiva veniamo accolti da uno schermo LCD da 8,8” che é il cuore di controllo di tutti i dispositivi elettronici presenti su Mini (navigatore in primis).
Ma un normale schermo rettangolare non poteva rispettare lo stile ricercato di questa vettura ed ecco che attorno ai suoi angoli smussati trovano posto: una corona illuminata da luci LED (che ci ricorda i bellissimi juke-box degli anni ’60 di American Graffiti e che assolve a numerose funzioni di “feedback” colorati a seconda della funzione selezionata, vedi Vlog – Interni) e nella parte inferiore i comandi replicati dal volante per volume, selezione tracce e per le memorie a richiamo rapido delle stazioni radio preferite.
Nella parte alta della corona, ben visibile e accessibile, il pulsante dell’hazard (per quando é necessario il lampeggio simultaneo di tutti gli indicatori di direzione).
#Vlog – Interni:
Fino alla seconda serie di Mini, nell’attuale posizione di LCD e corona illuminata, trovava posto il grande tachimetro centrale con spie luminose legate alle varie funzioni o ai vari avvisi.
Era un bellissimo legame con il passato e con la storia di Mini ma siamo convinti che questa nuova disposizione risponda ora in maniera perfetta alle richieste moderne legate alla guida nella massima sicurezza.
Scendiamo ancora e incontriamo i comandi di climatizzazione (la versione automatica é optional) e gli interruttori per l’accensione e spegnimento del motore, l’attivazione o disattivazione del sistema stop&start ed infine quello per il controllo elettronico della dinamica della vettura. Appena sotto l’accendisigari, la presa USB per dispositivi elettronici e l’ingresso audio tramite jack da 3.5”..
3) Siamo arrivati ora al tunnel centrale, dove trovano posto due pratici vani porta lattine (in uno dei due è presente il posacenere asportabile), la leva del cambio a sei marce (la cui corona circolare alla base è anche interruttore di selezione delle tre modalità di guida: Sport, Mini e Green), joypad/joystick con funzione touch per governare tutte le funzioni (sulla destra), leva del freno a mano (sulla sinistra) e bracciolo porta oggetti (presente su questo modello ma generalmente optional).
Questa é la zona che ci é risultata più affollata e che magari in futuro potrebbe beneficiare nell’invertire la posizione tra leva del freno a mano e joypad di controllo.
Visti gli spazi non abbondanti il bracciolo ci è sembrato sacrificabile per guadagnare qualche centimetro ulteriore, anche perché posto in posizione totalmente verticale (per non ingombrare l’accesso al joypad) blocca il gomito del guidatore. In caso di acquisto della vettura suggeriamo di provare a sedersi sulle versioni con e senza bracciolo, nei viaggi con diverse cambiate può fare la differenza.
Tornando verso l’alto e raggiungendo il cielo della vettura vicino allo specchietto retrovisore (auto-oscurante) trovano posto i comandi delle luci della plafoniera e dei faretti di lettura spot.
Particolare chic, e sicuramente apprezzato dalle automobiliste, é la possibilità di scegliere il colore dell’illuminazione degli interni, che si andranno a colorare dal giallo chiaro al blu scuro (intonandosi ai gusti, all’umore o al dress-style dell’utente) nella zona dei pedali guidatore e dei piedi del passeggero, nell’incavo delle maniglie di apertura delle porte e nei vani porta oggetti presenti nelle portiere.
E’ altresì possibile scegliere la funzione di passaggio continuo attraverso tutta la gamma colori (una decina circa, per creare un’atmosfera discreta ma divertente sia che l’auto sia ferma o in movimento).
In abbinata a quanto sopra il tasto di chiamata di emergenza al servizio di assistenza Mini/BMW.
Quasi tutti i comandi a levetta sono in stile aeronautico anni ’60 con cromatura lucida del comando stesso e protezione a semi-anello ai lati per evitare tocchi involontari alle levette vicine. Davvero ben riusciti, comodi e a completamento di uno stile che non disdegna il passato ma anzi lo esalta in chiave moderna.
Più che discreta l’abitabilità considerato che ci troviamo a bordo di una vettura lunga appena 3,80mt: abbiamo trovato una posizione comoda del volante e della postura di guida grazie alle regolazioni manuali a scatto dei sedili e alla pratica rotella per la zona lombare. Così come la possibilità di allungare la seduta delle gambe. Davvero utile, comoda e geniale per quanto semplice.
Lo spazio laterale non é enorme ma i numerosi appoggi per gomiti/avambracci permettono di non stancarsi anche nei viaggi lunghi.
ESTERNI:
Siamo di fronte ad una Mini e non ci possiamo sbagliare. Le dimensioni sono cresciute di qualche centimetro rispetto alla seconda serie: in lunghezza (98mm), larghezza (44mm) e altezza (7mm) e ne ha beneficiato l’abitabilità interna.
Il frontale di questa terza serie ha ricevuto una griglia motore in pezzo unico (rispetto a quella sdoppiata della prima serie e a quella a due pezzi ravvicinati della seconda) chiaro richiamo con il passato modello anglosassone, fari che ci hanno ricordato le prime Porsche Boxster inglobando luci e indicatori di direzione in un’unico corpo, luci di posizione in basso incassate nel paraurti che inglobano anche le LED diurne.
Ottima l’impronta a terra garantita dai cerchi con raggio da 17 pollici a dieci razze e a 5 bulloni di fissaggio al mozzo ruota, colore nero lucido con gommatura generosa Pirelli PZero da 205/45 (optional ma presenti su questo modello in prova).
BAGAGLIAIO:
Le dimensioni compatte dell’auto non consentono di avere un ampio bagagliaio: siamo intorno ai 211 litri di capienza sufficienti per due trolley di piccole/medie dimensioni (espandibili però fino a 731 con i sedili finalmente frazionabili in 2/3-1/3 rispetto al 1/2-1/2 del passato).
MOTORE:
E’ la sorpresa, in positivo, della parte meccanica di questa vettura.
Un tre cilindri turbodiesel da 116 cv (in modalità “Sport”) che ben si abbina con il cambio a 6 marce.
Dà l’impressione di essere leggermente “fiacco” fino a che non si raggiungono i 1.400/1.500 giri al minuto (soprattutto in fase di ripresa con le marce alte, ma é normale data la scelta tecnica del 3 cilindri rispetto al 4) per poi scatenarsi fin quasi a 5.500 giri regalando un suono corposo che non fa rimpiangere le prestazione del 2.000cc a benzina in termini di potenza e coppia.
Motore molto ben ordinato, ci fa piacere sottolinearlo, anche sotto al cofano (con sollevamento a pistoncini idraulici e senza classica asta di blocco/sicurezza, davvero comodo) dove i vari componenti trovano posto in maniera molto accessibile.
I consumi dichiarati dalla casa ci sono sembrati un tantino ottimisti (ma vale per tutti i costruttori data la natura e la regolamentazione del metodo di misurazione). Le nostre prove su strada ci hanno fornito (tramite computer di bordo) una media di 5,6 litri per 100km (quindi circa 17/18km con un litro di gasolio) con climatizzatore acceso e modalità di guida “Green”, quindi la più votata al risparmio delle tre a disposizione. Nella norma per questo segmento automobilistico.
Rimanendo leggeri sull’acceleratore, cambiando marcia per tempo (ci avvisa la corona LED illuminandosi di verde brillante fino a che restiamo entro limiti accettabili, vedi Vlog – Alla guida) e tenendo attiva la funzione stop&start ai semafori, o in colonna, si riesce ad avere un consumo più che onesto vista la natura sportiva della vettura.
In fase di decelerazione e frenata Mini recupera l’energia ottenuta in fase di rilascio per accumularla nelle batterie supplementari e restituirla poi ai vari dispositivi elettrici attivi quando il motore si spegne nei momenti in cui la vettura é ferma e in folle.
ALLA GUIDA:
#Vlog – Alla guida:
Divertente e precisa (nei cambi di direzione) e incollata a terra, sono i tre aggettivi che ci rimangono in mente a prova terminata. Come detto abbiamo provato l’auto nei tre tratti stradali principali: urbano, extraurbano e tangenziale/autostrada. Sembra di stare seduti su un go–kart dotato di tutte le comodità.
Certo il passo corto e le sospensioni tarate in maniera medio-rigida restituiscono qualche rumore di troppo su tratti di pavé, sui dossi artificiali o sulle asperità della strada. Così come la rumorosità a velocità autostradale che obbliga ad alzare leggermente il volume di una conversazione. Ma é il compromesso necessario nel voler mantenere comunque un’impostazione sportiva e dinamica del corpo vettura.
Posteggi a prova di neo patentato: sensori di parcheggio/prossimità annegati nel paraurti posteriore danno un’indicazione visiva sul display LCD colorandosi di verde, giallo e rosso man mano che ci si avvicina all’ostacolo (altra vettura).
Ci si diverte alla guida di Mini, viene voglia di viaggiare anche solo per “farsi un giro” così da rompere la ruotine di una giornata grigia: come ci é successo ad esempio i primi giorni in cui avevamo in prova l’auto, quando una primavera che tardava ad arrivare sembrava assopire ogni velleità di movimento.
Ed invece: messa in tasca la chiave elettronica, avviato il motore con il tasto di start/stop al centro della plancia (illuminato da un aggressivo LED colore rosso pulsante, da fanatici ma molto d’effetto) siamo partiti per qualche scatto fotografico presso il circuito di Monza che ospitava tra l’altro la prima delle dieci giornate di kermesse del “Monza Biker Fest“.
IN CONCLUSIONE:
L’allestimento in prova si attesta intorno ai 29.000€, con contenuti ed optional principalmente orientati alle caratteristiche estetiche e dinamiche della vettura.
Dal prezzo di partenza in listino (22.050€) é possibile aggiungere accessori e soluzioni per arrivare ad una personalizzazione che onestamente é difficile trovare in egual misura anche su prodotti italiani che dello stile fanno il proprio fiore all’occhiello.
In generale pensiamo sia un’auto adatta ad un pubblico giovane o ricercato. Oltre 50 anni dalla sua creazione, Mini sembra aver trovato una terza giovinezza… ha fatto e fa ancora emozionare!
– Test driver: Marco Lazzari
– Fotografia: foto Massimo Lazzari Srls
– Prova: Mini Cooper D
– Tour: San Donato (MI), Brivio (LC)
– Collaborazione: Mini/BMW Italia