Sono più di 30 anni, dal 1983, che il titolo della classe regina è una questione a due tra le giapponesi Honda e Yamaha con qualche incursione di Suzuki (Schwantz 1993; Roberts Jr. 2000) e Ducati (Stoner 2007).
Ma non è stato sempre così; d’altronde i giapponesi hanno incominciato a calcare le piste del Motomondiale solo a partire dal 1959.
Dal 1949, primo Campionato Mondiale della storia, al 1957 il campionato fu dominato dalle 4 cilindri Gilera che si aggiudicò 6 dei 9 campionati contrastata solo da AJS (Graham 1949), Norton (Duke 1951) e MV Agusta (Surtees 1956).
Poi, alla fine del 1957, Gilera, Mondial e Moto Guzzi firmarono il patto d’astensione che lasciò campo libero alla MV Agusta che dominò ininterrottamente per 17 anni dal 1958 al 1974. Solo nel biennio 1966/67 Hailwood con la Honda 4 cilindri contese il titolo a Giacomo Agostini perdendolo in entrambe le occasioni per qualche piazzamento in meno a causa della scarsa affidabilità della moto giapponese.
Da segnalare, come curiosità storica, il secondo posto nel campionato 1973 di Kim Newcombe con l’artigianale KONIG alle spalle di Read su MV Agusta ma davanti ad Agostini, anch’egli su MV Agusta, vittima di una lunga serie di ritiri per cadute e rotture nella prima metà del campionato.
Nel 1975, fino al 1982, è sfida tra Yamaha (che nel 1973, preceduta da alcune realizzazioni artigianali, aveva presentato la prima 500 2 tempi competitiva, anzi vincente già dal primo tentativo con Saarinen decretando la fine del 4 tempi) e Suzuki che si dividono equamente gli 8 titoli in palio dopodiché inizia il lungo periodo di dominio Honda/Yamaha da cui è partito questo breve racconto.