L’ing. Bizzarrini è noto agli appassionati di automobilismo per essere stato l’artefice della nascita di quel capolavoro che è stata la Ferrari GTO.
Giotto Bizzarrini è nato a Livorno il 6 giugno 1926; dopo aver conseguito la laurea in ingegneria, insegna all’Università di Pisa per poi essere assunto, nel 1954, all’Alfa Romeo dove rimane per un paio di anni dopodiché approda alla Ferrari.
In collaborazione con un altro grande ingegnere toscano, Carlo Chiti, realizza alcune tra le più prestigiose Ferrari di tutti i tempi: Testa Rossa 12 cilindri 3 litri, Testa Rossa 500 Mondial 2 litri, 250 GT SWB, 250 Spider California e, naturalmente, 250 GTO.
Con Chiti nasce un importante sodalizio tecnico ed una bella amicizia. Per qualche divergenza di vedute con il Drake nel 1961 entrambi lasceranno la Ferrari per fondare l’ATS, sostenuti finanziariamente dal conte Volpi di Misurata.
La società però non dura a lungo, così, mentre Chiti continua ad occuparsi di Formula 1, Bizzarrini fonda nella sua Livorno la società di progettazione Autostar.
Uno dei primi clienti è Ferruccio Lamborghini che gli commissiona un motore a 12 cilindri 3,5 litri che dovrà essere installato sulla prima Lamborghini, la 350 GTV.
Nel 1962 il conte Volpi di Misurata, titolare della scuderia Serenissima che gareggiava quasi esclusivamente con vetture Ferrari, subisce da parte di Ferrari il rifiuto di vendergli una GTO in quanto “reo” di aver sostenuto gli esuli dalla Ferrari confluiti nella ATS.
Il conte non si perse d’animo; acquistò una 250 GT SWB usata e ne affidò lo sviluppo a Bizzarrini.
L’ingegnere toscano portò il motore in posizione fortemente arretrata dietro l’asse delle ruote anteriori e lo dotò di lubrificazione a carter secco per sistemarlo più in basso possibile.
Poi, in collaborazione con il carrozziere Piero Drogo, realizzò una carrozzeria dall’aerodinamica innovativa, più bassa della GTO, con la linea del tetto fortemente tesa verso il posteriore, quasi orizzontale, tanto che il pannello di coda risultava praticamente verticale. Per queste sue peculiarità venne nominata BreadVan (furgone del pane).
La vettura, completata nello sbalorditivo record di 14 giorni, debuttò quell’anno alla 1000 Km del Nurburgring.
Bizzarrini venne poi chiamato a far parte dello staff tecnico della nascente Iso Rivolta, per la quale progetta, fra le altre, la berlinetta Grifo A3/C che riprende le teorie progettuali sulle quali aveva basato la GTO della Ferrari. La macchina era equipaggiata con un motore Chevrolet 8V.
La berlinetta venne utilizzata per prendere parte alla 24 Ore di Le Mans di quello stesso anno. Ma la Iso Rivolta, tuttavia, non si dimostrò interessata ad un vero e proprio programma sportivo e pertanto Bizzarrini, in disaccordo con la proprietà, lasciò l’azienda per mettersi nuovamente in proprio, ottenendo come liquidazione i diritti di riproduzione della berlinetta A3/C.
E così nel 1964 fonda la Prototipi Bizzarrini, che prenderà il nome di Bizzarrini s.p.a. nel 1966.
Nel 1965 realizza la Bizzarrini 5300 GT Strada, strettamente derivata dalla Iso Grifo, prodotta in soli 133 esemplari in tre anni. Una macchina che doveva scontrarsi con la forte concorrenza di altre gran turismo, quali la Ferrari 275 GTB e 250 GTO.
Ecco come veniva descritta da alcune testate di settore la 5300 GT Strada quando entrò in commercio:
“Linea aerodinamica molto spinta studiata nel tunnel del vento dell’Università di Pisa. Massima stabilità direzionale alle altissime velocità. Carrozzeria monoscocca a struttura differenziata; roll bar incorporato; distribuzione dei pesi al 50%; sedili anatomici; cinture di sicurezza; piantone sterzo deformabile con doppi giunti; freni a doppio circuito; differenziale autobloccante; ammortizzatori registrabili; pneumatici di differente sezione per il massimo sfruttamento della potenza, garantiscono la massima sicurezza ai passeggeri.
Motore, cambio e principali parti meccaniche della più alta qualità, ma di normale produzione, offrono la più ampia garanzia di durata e assistenza in ogni parte del mondo.
Velocità, ripresa, stabilità, silenziosità, le massime sino ad ora realizzate su una vettura gran turismo.”
Niente male per un’auto del 1965 con i suoi quasi 280 Km all’ora e che in 5,5 secondi era capace di raggiungere i 100 Km. orari. Ma dopo soli tre anni, nel 1969, la Bizzarrini s.p.a. sarà costretta a chiudere.
Insomma da questa breve storia emerge che Bizzarrini è stato tra gli artefici principali del boom della Gran Turismo all’italiana degli anni ’60 avendo partecipato alla progettazione di Alfa Romeo, Ferrari, Lamborghini, Iso Rivolta, ATS, Serenissima e, ovviamente, della stessa Bizzarrini.
Ferrari, Lamborghini, Iso e la stessa Bizzarrini erano a motore anteriore, mentre ATS e Serenissima erano a motore posteriore. Purtroppo alcune di queste case oggi sono scomparse.
Bizzarrini muore il 13 maggio 2023 alla rispettabile età di 96 anni.