Alla fine Rosberg è riuscito a rompere l’egemonia di Hamilton ottenendo una perentoria vittoria che ha trovato spunto dalla pole conquistata il sabato e dalla infelice partenza di Hamilton che allo start si fa sorprendere anche da Vettel.
Il tedesco della Ferrari ha fatto una bella gara ma nulla ha potuto contro lo strapotere delle monoposto tedesche; alla fine termina terzo ma a ben 45 secondi da Rosberg.
La vittoria in Malesia aveva illuso un po’ tutti, compresi quelli della Ferrari. La realtà è un’altra. La Ferrari è si migliorata tantissimo ma la Mercedes è ancora lontana, il che fa pensare che nel 2014 non si è mai espressa al 100% oppure che nonostante la superiorità schiacciante dimostrata l’anno scorso quest’anno è riuscita ad evolversi ulteriormente mantenendo il gap nei confronti degli avversari.
Anche Raikkonen indovina una bella partenza, fa un paio di sorpassi aggressivi ma poi finirà quinto nella impossibilità di superare Bottas alla guida di una Williams velocissima in rettilineo.
La modesta prestazione della Ferrari era iniziata già dal sabato quando, mostrando confusione e disorientamento, nel corso delle FP3 viene fatta una comparativa tra la monoposto EVO portata qui in Spagna e quella con configurazione aerodinamica del Barhain: a Vettel va la EVO mentre Raikkonen preferisce la “vecchia” che userà anche in gara.
Questa scelta fa venire il dubbio che la SF15-T sia già al massimo dello sviluppo e che non reagisca più alle modifiche: se così fosse sarebbe un altro campionato sprecato.
Nonostante il solito dominio Mercedes la gara è stata abbastanza movimentata perché, a causa delle difficoltà di effettuare i sorpassi, gli strateghi del muretto hanno messo in campo tutta la loro fantasia; in particolare Hamilton per passare Vettel e per ovviare ad un problema del primo pit stop ha cambiato con successo strategia passando dalle due alle tre soste.
Certo sarebbe molto più nello spirito della Formula 1 se si potesse assistere a dei sorpassi in pista piuttosto che in pit lane.
Da registrare uno strano comportamento delle Toro Rosso brillantissime nelle prove tanto da finire avanti alle Red Bull, poi disastrose nella prima parte di gara per riprendersi nel finale; probabilmente l’equilibrio delle monoposto faentine non è perfetto con il pieno di carburante.
Caliamo un velo pietoso sulla performance della McLaren con Alonso costretto al ritiro. Credo che, come nel caso della Red Bull, tutti i guai della monoposto inglese non dipendano solo dalla Power Unit.
Lievi segnali di ripresa sono venuti dalla Lotus.
La prossima gara sarà l’anacronistico GP di Monaco nel quale la conquista della pole conta più che mai e l’assetto richiesto è talmente particolare che non darà alcuna indicazione sul livello di competitività delle monoposto.