Presentata allo scorso salone di Milano, la 1050 Adventure rappresenta per KTM la entry level delle viaggiatrici arancioni. Non lasciatevi però ingannare, “entry level” in questo caso non significa una moto basica, per intenderci alla “vorrei ma non posso”, ma di una valida alternativa alle sorelle maggiori.
Ottenuta limando la cavalleria e la dotazione tecnologica in sovrabbondanza e dotandola di un pizzico in più di predisposizione all’utilizzo su asfalto.
Il nostro breve ma intenso test si è svolto lungo un percorso di circa 190 km con partenza da Napoli per raggiungere la costiera amalfitana e la penisola sorrentina.
Prima della consegna della moto, presso la concessionaria ufficiale Twins, ripassiamo le caratteristiche tecniche.
MOTORE:
Appartenente alla famiglia LC8 è un bicilindrico a V di 75° raffreddato a liquido, doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro di 1050 cc, “semplificato” in questa versione riducendo alesaggio e corsa (103 x 63 contro 105 x 65).
Inoltre sono state riviste le teste, l’albero motore (appesantito per migliorare la dolcezza d’erogazione) e l’elettronica che utilizza il ride by wire ed offre il controllo di trazione con tre mappe di gestione: Sport, Street e Rain. Con cambio a sei marce e frizione antisaltellamento.
CICLISTICA:
Condivide lo stesso telaio in acciaio delle altre Adventure, la sospensione anteriore è priva di regolazioni mentre il monoammortizzatore è regolabile nel precarico e nell’estensione, come da tradizione KTM entrambe le unita sono marcate WP.
La 1050 è dotata di cerchi a razze in alluminio che calzano coperture Metzeler Tourance Next 110/80-19 all’anteriore e 150/70-17 al posteriore. L’impianto frenante Brembo, coadiuvato dall’ABS Bosch 9M a due canali, conta su un doppio disco anteriore da 320 mm con pinze radiali a quattro pistoncini e pompa radiale e su un disco singolo posteriore da 267 mm con pinza a due pistoncini, come possiamo vedere una dotazione tutt’altro che basica.
ALLA GUIDA:
L’estetica della 1050 è quella già conosciuta della 1190 ed è caratterizzata da una linea compatta e abbastanza armoniosa con in evidenza sul lato destro il voluminoso terminale di scarico, mentre i cerchi a razze in lega leggera ne sottolineano ulteriormente il carattere da grande stradista.
Alcune finiture sono semplificate, ma nel complesso il risultato è gradevole. Saliti in sella troviamo una buona posizione di guida con il manubrio e le pedane perfettamente posizionate sia per la guida sportiva che per quella turistica, la strumentazione composta da due display digitali e dal contagiri analogico fornisce oltre a quelle canoniche, una completa serie di informazioni; marcia inserita, doppio trip, temperatura esterna, carica della batteria, consumi e intervallo tagliandi, con la possibilità di tenere evidenziati quelli di maggiore interesse gestendoli attraverso il comando ospitato nel blocchetto elettrico di sinistra, attraverso il quale si gestiscono anche le regolazioni del riding mode, dell’ ABS e del controllo di trazione.
Partiamo affrontando il caotico traffico cittadino accompagnati da un rumore di scarico profondo e sportivo, in questo frangente l’austriaca se la cava egregiamente, leggera per la categoria (212 Kg senza carburante), abbastanza compatta ma sopratutto molto agile. I 95 cavalli disponibili, la morbida frizione idraulica e la pastosa mappatura street, consentono in breve ed in tutta serenità di lasciare agevolmente la città.
Dobbiamo segnalare che il calore del motore è avvertibile all’altezza della sella e delle cosce del pilota, però nulla di veramente drammatico.
Giunti in autostrada, alla massima velocità consentita dal codice, apprezziamo il ridotto tasso di vibrazioni.
Notiamo anche che la pressione dell’aria sul casco e sulle spalle è sensibile, per cui ne approfittiamo per testare il parabrezza regolabile (manualmente senza l’ausilio di attrezzi), appurando che alla massima altezza ripara bene il casco ma lascia comunque un poco esposte le spalle. La sella pur non essendo morbidissima sostiene bene, evitando precoci affaticamenti. Il passeggero ha a disposizione una porzione di sella spaziosa e non particolarmente inclinata in avanti, due maniglioni a cui reggersi e pedane alla giusta altezza. Anche i percorsi più noiosi e stancanti si affrontano comodamente.
Arrivati a Vietri sul Mare lasciamo l’autostrada e ci lanciamo in quel particolarissimo misto stretto, la famosa Strada Statale 163 Amalfitana. Fino a questo momento abbiamo utilizzato la mappatura “Street” ma adesso è il caso di testare la “Sport“.
La mappatura Sport consente una guida più spigliata, la risposta del motore è lievemente irruvidita ma molto più pronta. Mantenendo il numero dei giri sempre al di sopra dei 2200, pena qualche strappo nelle marce più alte, il motore sale rapido fino ai 4000 dove con un ulteriore impulso porta in un baleno ai 7000 oltre i quali è poco proficuo insistere.
La strada continua a srotolarsi davanti alle ruote della Adventure e lei continua a dispensarci divertimento e piacere di guida ad ogni curva, sia marciando turisticamente per ammirare gli incantevoli panorami dei comuni della costiera amalfitana come Atrani, Ravello e Praiano, sia quando alziamo il ritmo una volta giunti in prossimità della penisola Sorrentina.
Tra una curva e l’altra abbiamo modo di apprezzare anche la frenata sempre pronta, adeguata alle prestazioni e bene assistita dall’ABS. In questa circostanza la forcella anteriore pur avendo un sensibile affondamento garantisce una tenuta salda e sincera e anche il mono posteriore asseconda bene la guida lasciando margine ad eventuali aggiustamenti sfruttando le regolazioni disponibili.
Il nostro test drive volge al termine e senza accorgercene siamo giunti sul Monte San Costanzo, sulla cui cima è collocata la chiesetta del santo omonimo, ove si può ammirare a 360° gradi l’estensione del territorio di Massa Lubrense partendo dal golfo di Napoli con l’imponente Vesuvio a quello di Salerno con la costiera Amalfitana fronteggiata dal piccolo arcipelago Li Galli per finire con Capri ed i sui faraglioni.
Ormai non ci resta che il rientro verso Napoli, mentre ci godiamo le ultime curve passando per Sorrento. Approfittiamo per tirare le somme, i consumi si sono attestati intorno ai 17 Km/litro. Come dicevamo all’inizio sarà anche una entry level ma nella sostanza non fa mancare nulla.
In conclusione la KTM 1050 Adventure si rivolge ad un utenza matura che cerca una moto concreta e polivalente, meno impegnativa (anche in termini di costo d’acquisto) delle versioni più prestazionali, cosciente del fatto che non c’è bisogno di potenze stratosferiche e sofisticazioni annesse per poterne godere a 360 gradi.
– Test Rider: Franco Fumagalli
– Prova: KTM 1050 Adventure
– Tour: Napoli/Sorrento
– Collaborazione: Concessionaria TWINS Srl
La moto da noi testata è disponibile per i test ride presso la concessionaria TWINS di Napoli sita in Via Nuova Poggioreale, 57/58 http://twinsmotorbroker.com