Con una straordinaria rimonta il pesarese mette a segno la sua vittoria #110 in carriera e consolida la leadership nella classifica iridata.
Il cronometro gli dava torto, lui continuava a ripetere che aveva delle “buone sensazioni”. Così era iniziato il weekend argentino per Valentino Rossi, che nelle prime due giornate al Termas de Rio Hondo, aveva faticato non poco a stare col gruppo di testa. Ma il ‘Dottore’ era fiducioso e sicuro.
E neanche un piccolo contatto allo start aveva minato la sua convinzione. Ha continuato a crederci, anche quando aveva un plotone di top rider davanti a sé e Marc Marquez scappava già via a suon di giri veloci. Il nove-volte iridato non si è dato per vinto e, uno ad uno, ha passato senza appello i suoi avversari, dal suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, passando per Cla Crutchlow, fino alle GP15 di Iannone e Dovizioso.
Ci ha regalato una delle sue rimonte più belle, ma non si è fermato neanche quando ha ‘preso’ il campione del mondo Marc Marquez. L’ha attaccato subito, e il talento di Cervèra si è fatto tradire dalla foga: prima appoggiandosi, poi toccando il posteriore della Yamaha nel successivo cambio di direzione. Il team ufficiale HRC resta a secco anche a causa del ritiro all’ultimo giro del giapponese Hiroshi Aoyama, qui chiamato a sostituire l’infortunato Dani Pedrosa.
Andrea Dovizioso ci ha preso gusto e per la terza gara di fila su altrettanti appuntamenti, centra il podio con la casa di Borgo Panigale. Il forlivese conferma la piena competitività della GP15 e consolida la seconda posizione in classifica iridata, a soli 6 punti da Rossi. La festa per la Ducati sarebbe stata completa, (magari bissando proprio il podio della gara inaugurale in Qatar) se Cal Crutchlow non avesse pensato di giocare un brutto scherzo alla sua ex-squadra, superando Andrea Iannone proprio nell’ultima curva prima del traguardo.
Con un 7º e 10° posto conquistati rispettivamente da Aleix Espagerò e Maverick Vinales, per la seconda gara consecutiva a distanza di una sola settimana la Suzuki piazza entrambe le sue GSX-RR nella Top Ten.
La guerra delle ‘Open’ premia stavolta il rookie Jack Miller, 12º al traguardo proprio davanti i diretti rivali della categoria, Hector Barberà, Loris Baz e Stefan Bradl.
Le RS-GP di Bautista e Melandri chiudono appaiate in 19ª e 20ª posizione, prima della RC213V di Karel Abraham e della ART di Alex De Angelis. Tra i non classificati, Yonny Hernandez: il colombiano è stato costretto al ritiro a causa di un principio d’incendio consegunete a una fuoriuscita di olio.
Le classifiche Piloti e Costruttori
L’ordine di arrivo della classe MotoGP™ in Argentina
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