Intervista a Francesco Cavalli, pilota del team Puntomoto Corse impegnato nella Coppa del Mondo Stock 1000.
Francesco, a 23 anni stai preparando la tua prima stagione nel mondiale. Come vivi questa attesa?
Francesco Cavalli:
“Sono emozionato, è la prima volta che mi preparo per tutta la stagione internazionale, in passato ho partecipato come Wild Card all’europeo Stock 600 nel 2012 e ho sempre trovato interessante paragonarsi ai piloti degli altri paese. Si preparano in tutto in maniera differente dagli italiani, lo vedi anche da come stanno nel Box.”
Quali sono i tuoi obbiettivi?
Francesco Cavalli:
“Dare sempre il massimo prima di tutto e fare più punti possibile, credo che quando vai a punti vali veramente qualche cosa nel campionato.”
Com’è nato questo progetto?
Francesco Cavalli:
“È iniziato nel 2013 perchè era da qualche anno che ne parlavo con Luca (Scassa direttore del team con il padre nda) ma non avevamo mai veramente concluso, invece proprio nel 2013 mi ha proposto un programma per partecipare all’italiano stk 600 con l’obbiettivo di costruire le basi per arrivare al mondiale.”
Quindi il team è stato un elemento fondamentale per questo percorso e non una scelta di una delle parti solo per questa stagione, è una cosa ormai rara in questo mondo. Cosa o chi, ha fatto la differenza?
Francesco Cavalli:
“Sicuramente la passione enorme della squadra perchè è gente che si fa veramente in quattro per mandare avanti il progetto, mi mandano le foto a mezzanotte che lavorano sulla moto. Ne approfitto per nominarli perchè senza di loro non sarebbe possibile niente, sono Gigi e Luca Scassa e Mauro Fantoni.”
Tu invece come ti stai preparando?
Francesco Cavalli:
“Oltre ai test invernali che per la prima volta nella mia carriera ho potuto affrontare e sono fondamentali per farsi trovare pronti alla prima gara e capire come risponde la moto e dove mettere le mani. Poi mi alleno fisicamente in palestra focalizzata molto sull’attività aerobica con pochi pesi, quando riesco anche un po di bicicletta ma non ho altre moto tipo cross o altro da poter usare; Proprio in questi giorni grazie a Rockn’road Racing di Barry Rivellini ho avuto la possibilità di trascorrere un’intera settimana in moto partecipando a dei test per moto di serie, un lavoro molto differente ma affascinante anche perchè è attinente ai miei studi.”
La tua passione per le moto non si limita alle sole corse, vuoi parlarcene?
Francesco Cavalli:
“Studio Ingegneria Motociclistica presso la Univerity of Wales Trinity Saint David di Swansea e presenterò la mia tesi il giorno dopo la seconda gara di campionato. (ride ndr)”
Allora “da grande” le moto le vuoi guidare o progettare?
Francesco Cavalli:
“Sarei un bugiardo se dicessi che non vorrei guidare la moto a livello professionistico, ma lo farei solo se con risultati importanti, d’altra parte ho sempre sognato di riuscire ad entrare a far parte di un reparto corse o comunque una squadra del mondiale come ingegnere.”
Francesco, dopo aver corso in Inghilterra e in Italia, quali sono le differenze più grosse che hai trovato, secondo te perchè in questo momento la WSBK è dominata da piloti inglesi.
Francesco Cavalli:
“Il BSB è sicuramente un trampolino di lancio incredibile, in Italia abbiamo tanti talenti incredibili ma che non trovano spazio nelle gare internazionali per mancanza di sponsor e che restano spesso sconosciuti al pubblico, in Gran Bretagna invece un pilota non può girare per il paddock senza essere assalito dalla gente. Ricordo qualche anno fa quando arrivarono al british Polita, Baiocco e Scassa, ancora prima dell’inizio di campionato i miei compagni di università venivano a chiedermi tutto di loro, erano informatissimi, tutti i media ne avevano parlato e viene tutto vissuto come un grande evento, cosa che da noi se si presentano ad una giornata di prove libere in pochi li riconoscono.”
Tu come vivi il tuo rapporto con gli appassionati di corse?
Francesco Cavalli:
“A me fa piacere che la gente si diverta nel seguire le mie avventure e mi arrivano un sacco di messaggi un po’ da tutta europa con le richieste più bizzarre tramite la mia pagina Facebook e il mio sito www.cavallifrancesco.com, rispondo sempre a tutti anche se non posso soddisfare le richieste, tipo di mandargli una tuta autografata, ne ho giusto un paio grazie al mio nuovo sponsor ma fino all’anno scorso me le sono sempre dovute comprare. In più sono uno strumento importante per dare visibilità agli sponsor che mi permettono di correre.”
Allora ci risentiamo dopo la prima gara per far capire ai nostri lettori come vivi questa nuova eccitante esperienza?
Francesco Cavalli:
“Certo molto volentieri sperando di poter raccontare qualche retroscena curioso direttamente dal paddock.”