Giornata trionfale per i colori italiani negli sport motoristici.
Dopo il trionfo di Vettel con la Ferrari a Sepang le note dell’inno di Mameli risuonano anche nel deserto del Qatar per merito dei nostri tre moschettieri, Rossi, Dovizioso e Iannone, e della rossa di Borgo Panigale, la neonata Ducati GP15.
L’ultima volta che tre italiani sono saliti sul podio della MotoGP è stato nel 2006 a Motegi, in Giappone, quando Loris Capirossi arrivò primo al traguardo seguito da Valentino Rossi e Marco Melandri; in quella occasione la Ducati finì davanti alla Yamaha.
Questa di Losail é stata una di quelle gare che si fissano per sempre nella memoria degli appassionati e aggiungono un piccolo capitolo alla storia del motomondiale.
La sorprendente e strepitosa pole di Dovizioso alimentava le aspettative di una gara combattuta, almeno nei primi giri.
E difatti, tra Dovizioso, Lorenzo e Rossi si è scatenata una bagarre durissima ma corretta con sorpassi e contro sorpassi, caratterizzata dalla furibonda, ed inaspettata quanto sorprendente, rimonta di Rossi dal nono posto in griglia e da una grande prestazione di Dovizioso e della sua GP15.
Liberatosi anche di Pedrosa, Rossi ha messo nel mirino i tre di testa, raggiungendoli in pochi giri. Inizia così un grande duello che dura 15 giri con numerosi sorpassi e un finale mozzafiato.
Al ventunesimo e penultimo giro Rossi passa al comando; Dovizioso prova ad attaccarlo ma si deve accontentare del secondo posto, a soli 174 millesimi di distacco.
Per vincere questa gara Rossi ha dovuto fare appello a tutta la sua abilità: nel corso dell’ultimo giro, a gomme ormai finite, ha fatto il suo secondo miglior tempo.
Al termine delle qualifiche niente faceva presagire in una vittoria di Rossi, ma la solita magia dell’ultimora (mi verrebbe da chiedere ai soliti bene informati se è merito della “solita” gommina del sabato sera) gli ha consentito di disputare una gara strepitosa. Per il pesarese, fenomeno di longevità agonistica, questa è la 83esima vittoria nella top class su 109 in totale.
Andrea Dovizioso è stato altamente competitivo mostrando cattiveria agonistica e grandi doti di staccatore: è verosimilmente pensabile che se la sua Ducati, ancora acerba, non avesse mostrato qualche incertezza in fase di frenata Andrea avrebbe potuto far sua la gara. Per i detrattori della Ducati e di Dovizioso mi sembra opportuno evidenziare che la Ducati gareggiava a parità di pneumatici con le altre Factory.
Lorenzo ha disputato una gara a due facce: grande protagonista nella prima parte per poi crollare a causa, sembra, di un problema al casco: il rivestimento interno si è spostato creandogli qualche problema di visibilità. Incredibile!
Bene anche Andrea Iannone; rimasto in quarta posizione fino al diciannovesimo giro, ritorna su Lorenzo chiudendo in terza posizione conquistando così il primo podio della sua carriera in MotoGP.
Certo, volendo cercare il pelo nell’uovo, è chiaro che il fuoripista incolpevole di Marquez nelle primissime fasi di gara gli ha tolto la possibilità di essere nella bagarre; alla fine della rimonta girava praticamente sullo stesso ritmo dei primi.
Un plauso va sicuramente a Gigi Dall’Igna e a tutto il suo staff tecnico.
Credo non si sia mai vista una moto debuttante andare così vicina alla vittoria. Questa performance della GP15 ha quasi del miracoloso.
In virtù di questi due podi, unitamente al terzo posto di Dovizioso ad Austin nel 2014, la Ducati incomincia già a perdere parte delle concessioni Open: dalla prossima gara disporrà di 2 litri in meno di carburante.
Con la GP15 la Ducati ha mostrato di avere conservato le sue tradizionali doti di elevata velocità in rettilineo tanto da far pensare che se Dovizioso avesse avuto la possibilità di stare più vicino all’ultima curva avrebbe potuto vincere in virtù del migliore spunto velocistico.
Come abbiamo visto hanno sorpreso positivamente le Yamaha dopo prove libere e qualifiche alquanto deludenti; ridimensionate invece le Honda pur penalizzate dal fuori pista di Marquez e dai guai fisici di Pedrosa di cui parliamo qui di seguito.
E ieri sera, poco dopo la fine del Gran Premio, arriva il triste comunicato stampa con il quale Pedrosa ha annunciato di volersi ritirare momentaneamente dalle gare per problemi fisici legati alla sindrome compartimentale all’avambraccio destro che lo ha già costretto a due interventi: “E’ un anno che ho tantissimi problemi. Abbiamo fatto di tutto per risolverli, compresa l’operazione dello scorso anno, ma senza esito positivo. Non posso continuare a correre così. In questo momento non ho risposte sul futuro. I dottori mi hanno detto che non posso più essere operato. Ma non posso correre così e non so cosa fare”. Non si è parlato ancora ufficialmente di ritiro ma sembra che la condizione fisica di Pedrosa sia molto preoccupante almeno ai fini della guida di una MotoGP.
Qualcuno già ipotizza, o forse spera, in un rientro di Stoner.