Da molti anni il motomondiale è dominato dai marchi giapponesi, contrastati da MV Agusta e Ducati prima e da Aprilia, KTM e ancora Ducati in tempi più recenti, senza dimenticare la parentesi Morbidelli.
Inizialmente i giapponesi si dedicarono alle piccole (50 e 125) e medie (250 e 350) cilindrate; poi, a partire dal 1973 incominciò il loro assalto decisivo (c’era stato un primo tentativo della Honda nel biennio 1966/67) alla top class dell’epoca, la 500.
C’è stato invece un periodo, che va dall’inizio del Motomondiale, nel 1949, fino ai primi anni ’60, in cui l’industria motociclistica italiana dominava la scena contrastata solo in parte dall’industria britannica, con qualche sprazzo tedesco.
Nel 1957 fu toccato il vertice assoluto; all’epoca si gareggiava in 4 categorie di moto sciolte (125, 250, 350 e 500) più i sidecar.
I titoli piloti andarono a Provini su Mondial 125, Sandford su Mondial 250, Campbell su Moto Guzzi 350 e Liberati su Gilera 500; i titoli per marche furono invece appannaggio di Mondial (125 e 250) e Gilera (350 e 500).
Le moto italiane conquistarono tutti i GP compresi nel calendario del Motomondiale: un dominio assoluto ed indiscutibile.
Vittima principale di questa superiorità fu l’industria inglese; ad onor del vero i giapponesi non si erano ancora visti sui campi di gara, arriveranno solo 2 anni dopo.
Ma poi, 25 giorni dopo il GP delle Nazioni dove l’industria italiana confermava la propria supremazia vincendo anche la classe sidecar con Milani su Gilera, arrivò il comunicato dello sciagurato patto di astensione di Gilera, Mondial e Moto Guzzi lasciando alla sola MV Agusta, e temporaneamente anche alla Ducati, l’onere di difendere i colori italiani; due anni dopo i giapponesi faranno capolino al Tourist Trophy.
Per dovere di cronaca dobbiamo ricordare che in materia di record di questo genere si è particolarmente distinta la Honda che nel 1966 conquistò i 5 titoli (50, 125, 250, 350, 500) per marche e 3 titoli piloti (125, 250 e 350); in qualche modo si ripeterà nel 1985 quando dominerà con Spencer la 250 e la 500 oltre ad aggiudicarsi alcune classiche (una specie di grande slam): 200 miglia di Daytona, Senior TT, 8 ore di Suzuka e il Bol d’Or, dominando quindi in diverse specialità delle gare su pista.