L’insaziabile Lewis Hamilton riparte da dove aveva chiuso il Campionato 2014.
E dunque in vetta alla classifica ritroviamo le due Mercedes con un Hamilton che definire dominatore, già dal sabato, è quasi un eufemismo. Ad ogni tentativo di avvicinamento di Rosberg ha risposto abbassando i tempi sul giro tenendolo così a debita distanza dal primo all’ultimo giro.
Però la buona prestazione di Vettel, terzo al traguardo, e quella dello sfortunato Raikkonen sono state una bella conferma di quanto la Ferrari aveva fatto vedere nei test invernali e sono un buon viatico per il futuro.
Probabilmente se Vettel fosse partito immediatamente alle spalle delle Mercedes avrebbe potuto concludere con un minore distacco ed invece è stato impegnato a superare un veloce Massa. Il terzo posto del tedesco, bravissimo ad approfittare del pit stop di Massa con due o tre giri velocissimi, arriva dopo otto Gran Premi giù dal podio.
Queste le sue parole in conferenza stampa: “E’ grandioso, sono al settimo cielo per molti aspetti. La Ferrari è qualcosa di speciale, ma fino ad ora non ero riuscito a rendermene conto realmente: è davvero incredibile avere un sostegno così per tutto il weekend. E’ un onore correre con una macchina rossa, anche se durante la gara pensi solo a guidare e non ti rendi conto del colore che indossi. Quando è arrivata la bandiera a scacchi e stato bellissimo vedere la reazione del pubblico. Credo che questo risultato sia il giusto premio per gli sforzi della squadra, che ha realizzato una monoposto migliore rispetto a quella di cui disponeva nella passata stagione“.
Per diversi giri Kimi Raikkonen, che è stato anche urtato allo start, è stato addirittura il più veloce in pista, ma purtroppo è stato costretto al ritiro subito dopo il secondo pit stop a causa di un problema alla ruota posteriore sinistra, dovuto molto probabilmente ad un dado che si era spanato durante il primo problematico pit stop. Il team del cavallino è stato messo “under investigation” per “unsafe release” rischiando una penalità per Sepang, che però non è stata comminata.
Ad alimentare le speranze di una crescita della Ferrari, è stato reso pubblico il numero di “tokens” (i famosi gettoni) ancora a disposizione dei team di Formula 1 per proseguire lo sviluppo della power unit durante la stagione in corso. La buona notizia è che dei 32 disponibili la Ferrari ne ha utilizzati solo 22 contro i 25 della Mercedes ed i 20 della Renault.
Questi numeri portano a due osservazioni che fanno ben sperare per il futuro della Ferrari: la Mercedes ha dovuto utilizzare un congruo numero di gettoni per mantenere la propria superiorità mentre la casa di Maranello ne ha utilizzato un numero inferiore per avvicinarsi e ne ha ancora a disposizione un buon numero per evoluzioni future.
Per completare il complesso discorso sulla regolamentazione dei gettoni ricordiamo che la la Honda ne ha 9 ancora disponibili perché, in quanto motorista debuttante, deve rispettare la media dei gettoni rimasti agli avversari.
Una bella sorpresa per il Circus della Formula 1 è rappresentata dalle performance di Nasr (Sauber/Ferrari) e Sainz (Toro Rosso/Renault), certo favoriti dall’assenza di Alonso e Bottas ma comunque notevoli per dei debuttanti .
A merito di Sainz, figlio di Carlos bi-campione del Mondo di rally, va detto che sia in prova che in gara ha ridimensionato la promessa del Circus F1, il minorenne Verstappen, che per la cronaca è stato anche costretto al ritiro.
Il risultato di Nasr deve essere particolarmente apprezzato se si considera che è stato ottenuto in una atmosfera di tensione vissuta all’interno della squadra di Hinwil motivata dalla causa intentata, e vinta, da van der Garde che reclamava un volante, come da contratto. La vicenda sembra essersi conclusa con un accordo economico.
Considerato lo scarso sviluppo della monoposto, causa i noti problemi finanziari, è chiaro che la buona prestazione della Sauber va ascritta alla power unit Ferrari.
La Red Bull, forse penalizzata dalla PU Renault, è ancora attardata rispetto ai primi.
Disastrosa la Lotus, forse il matrimonio con la PU Mercedes non è ancora consumato.
Inguardabile la McLaren, si presenta come ultima forza del Mondiale, lenta ed inaffidabile; a Magnussen è esploso il motore già nell’out lap (giro di schieramento) mentre Button conclude undicesimo e ultimo, doppiato due volte.
Sappiamo che Alonso è stato a stretto contatto audio con i box: avrà detto qualcosa?
Leggendo i vari commenti sul web si lamenta ancora un andamento noioso della gara adducendone la responsabilità ai nuovi regolamenti. Sinceramente non capisco questa accusa; c’è un team che ha interpretato al meglio questi regolamenti tanto che al secondo anno della entrata in vigore degli stessi ci rallegriamo del fatto che la Ferrari si è portata ad “appena” 7/10 dalla Mercedes. E’ ovvio che vedere sempre le stesse 2 monoposto in testa possa annoiare (specialmente se non sono quelle per cui si tifa).
Altra critica, rivolta in particolare al “padrone” della Formula 1, Bernie Ecclestone, riguarda la griglia alquanto povera di monoposto; al riguardo mi chiedo se qualcuno si sia accorto della assenza della Manor (ex Marussia) o se è attribuibile ad Ecclestone il fatto che almeno un paio di monoposto non siano state schierate per problemi tecnici (Toro Rosso e McLaren) oppure per problemi fisici del pilota, come nel caso di Bottas.
Infine consentitemi una considerazione personale su Arrivabene: non mi sono piaciuti certi suoi atteggiamenti esageratamente arroganti e supponenti: farebbe bene a ricordare che tutti i discorsi sulla organizzazione e sullo spirito di squadra vanno bene però alla fine le gare le vincono piloti, tecnici e meccanici. Sinceramente i suoi atteggiamenti da salvatore della patria/deus ex machina non mi piacciono e temo che potrebbe disturbare quel clima di serenità e spirito di corpo a cui lui stesso tiene tanto.
Gran Premio d’Australia 2015 – Melbourne, la classifica
- Lewis Hamilton (Mercedes AMG)
- Nico Rosberg (Mercedes AMG)
- Sebastian Vettel (Ferrari)
- Felipe Massa (Williams Mercedes)
- Felipe Nasr (Sauber Ferrari)
- Daniel Ricciardo (Red Bull Renault)
- Nico Hulkenberg (Force India Mercedes)
- Carlos Sainz (Toro Rosso Renault)
- Marcus Ericsson (Sauber Ferrari)
- Sergio Perez (Force India Mercedes).