Con il primo turno di test di Jerez, dal 1° al 4 febbraio, è iniziata ufficialmente la stagione 2015 di Formula 1.
Le principali novità tecnico/regolamentari per quest’anno sono i nuovi musetti e il peso minimo aumentato di 11 Kg unitamente alla concessione dell’uso di trombette d’aspirazione a lunghezza variabile e alla possibilità di sviluppare le PU nel corso della stagione.
In questi quattro giorni abbiamo felicemente ritrovato una Ferrari tonica che ha esibito buoni tempi sul giro e costanza di rendimento con entrambi i piloti titolari che si sono sperticati in lodi per la SF15-T.
Nei primi due giorni abbiamo assistito ad una eccellente performance di Sebastian Vettel mentre nelle due successive giornate Raikkonen gli ha dato il cambio concludendo il turno con il miglior tempo assoluto dei test in 1’20″841.
Evidentemente si è lavorato bene a Maranello nello sviluppo di tutte le componenti della monoposto, dall’aerodinamica alla Power Unit , in particolare sul motore termico (sul quale sembra non siano state ancora adottate le trombette a lunghezza variabile, contrariamente a quanto fatto da Mercedes e Renault). La migliorata performance della Power Unit era evidenziata anche da un sound diverso, molto simile a quello del Mercedes.
A conferma di ciò anche la Sauber, motorizzata Ferrari, ha mostrato prestazioni interessanti.
Insomma nei box della Ferrari si respira una corroborante aria di rinnovamento e di fiducia.
Le Mercedes non hanno brillato nei tempi sul giro ma è evidente che hanno lavorato sull’unico punto debole che avevano mostrato nel 2014: l’affidabilità. Hanno infatti coperto oltre 500 giri, pari a 7/8 Gran Premi, oltre 2000 Km.
Qualcuno pensa che si siano nascosti, ma non credo che ne avessero bisogno; hanno semplicemente seguito un loro programma.
Bene la Toro Rosso che portava al debutto il giovane, e discusso, Verstappen; leggera delusione la Williams dalla quale forse ci si aspettava di più.
Visto quel che ha combinato l’anno scorso la Lotus non poteva che migliorare, considerato anche che hanno acquisito la motorizzazione Mercedes.
Deludente la Red Bull che forse sta sperimentando qualche diavoleria di Newey e probabilmente ha ancora il suo punto debole nella power unit Renault.
Infine ingiudicabile per esser caritatevoli, la McLaren – Honda (nella foto sopra); con tanti piccoli problemi di gioventù ha girato poco ed in tempi altissimi.
Dunque possiamo archiviare questi primissimi test nel segno della Ferrari.
Si sa che i primi test non sono significativi, sono quasi degli shake down prolungati, ognuno li svolge secondo i propri programmi cercando di risolvere i punti critici della stagione passata.
Ma se questo è vero è anche possibile che i progressi della Mercedes, orientata a lavorare sull’affidabilità, sul piano della prestazione pura siano inferiori a quelli della Ferrari, dal che si potrebbe desumere che effettivamente la casa di Maranello si stia avvicinando ai primi della classe.
Per la controprova l’appuntamento è a Barcellona il 19 febbraio, dove sarà presente anche la Force India.
Voglio credere che di questa ritrovata competitività non se ne attribuisca meriti “miracolosi” il nuovo gruppo dirigente e tecnico; visto il tempo limitato a disposizione, la base progettuale non può che essere figlia del gruppo esautorato.
Se così non fosse dovremmo felicitarci di aver scoperto dei geni in casa Ferrari, o più semplicemente degli uomini molto fortunati.