Già in un precedente articolo (Leggi qui) manifestavo tutte le mie perplessità sul fatto che il “licenziamento” di Montezemolo fosse la conseguenza degli scarsi risultati sportivi, come Marchionne lasciava intendere.
Ritenevo infatti che l’operazione fosse connessa a macchinazioni di macro-finanza e che queste manovre potessero essere un preludio alla “americanizzazione” della Ferrari, come apertamente temeva lo stesso Montezemolo (Leggi qui).
Ed ecco la indiscrezione (per ora) che arriva dall’agenzia economico-finanziaria americana Bloomberg: la Ferrari starebbe valutando il trasferimento del domicilio fiscale in Gran Bretagna, un’operazione che verrebbe messa in atto insieme all’annunciato spin-off (scorporo) della FERRARI dal gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e la conseguente quotazione del 10% della società in Borsa a New York e su un listino europeo (presumibilmente Piazza Affari).
Per ora né conferme né smentite da Marchionne impegnato in un road show durante il quale vengono illustrati ai banchieri d’oltreoceano i vantaggi del bond (prestito obbligazionario) da 2,5 miliardi di dollari che FCA emetterà entro fine anno.
L’opinione della Bloomberg è che la Ferrari potrebbe seguire l’indirizzo già seguito da FCA, ovvero quotazione alla borsa di New York, sede fiscale in Gran Bretagna, sede legale in Olanda.
Appare giustificato il timore che pian piano Marchionne trasferisca all’estero tutta l’industria auto italiana.
Comunque sia, sarebbe un ennesimo colpo per il made in Italy.
Al momento sembra che tutte le attività di ingegneria, sviluppo e produzione dovrebbero restare a Maranello.
In definitiva questa’ultima indiscrezione, unitamente alla quotazione in Borsa della FCA e agli esercizi di stock option, ha fatto luce sulle vicende che in Settembre hanno coinvolto il top management del Cavallino, vicende alle quali i risultati sportivi della Scuderia erano totalmente e chiaramente estranei. Intanto sembra che la notizia abbia avuto riflessi negativi in Piazza Affari, dove il gruppo FCA ha perso – anche per l’attesa di conoscere il prezzo del bond da 2,5 miliardi di dollari – il 6.62% mentre a Wall Street la perdita è stata del 4.5%
Se proprio vogliamo vedere un aspetto positivo in questa complessa operazione di alta finanza dobbiamo pensare (o forse sperare) che sia interesse di Marchionne riportare la Ferrari ai vertici della Formula 1 per far “digerire” ai tifosi italiani queste iniziative che non si distinguono certo per spirito nazionalistico.
E la sfida non è da poco; la Formula 1 è una materia molto più comprensibile della finanza: parlano i risultati in pista.