Penso che a tutti gli appassionati sia ben nota l’importanza che ha avuto la partecipazione di Freddie Spencer al motomondiale, ma qui mi piace ricordare con orgoglio ducatista che agli inizi e alla fine della carriera Spencer ha gareggiato in sella a moto della casa di Borgo Panigale.
Nato a Shreveport in Luisiana il 20 dicembre 1961, è stato l’ultimo pilota della storia del motomondiale a conquistare il titolo di campione nello stesso anno, il 1985, in due differenti categorie, la 250 e la 500, in entrambi i casi in sella ad una Honda.
Bambino prodigio, partecipò alla sua prima gara a soli 5 anni. Il suo esordio nelle competizioni, come per molti piloti americani, avvenne nella disciplina dello Short Track e in quasi 5 anni di gare vinse ben 10 Campionati in vari stati correndo sia nello Short Track che nel Dirt Track. Nel 1973, a soli 11 anni, passa alla velocità. A 15 anni correva spesso, nella stessa giornata, prima con una Honda 125, poi con una Yamaha 250 e, infine, con una Suzuki 750, passando dall’una all’altra senza a volte avere il tempo di togliersi il casco.
Questi risultati gli valsero la prima moto ufficiale, una Kawasaki, con la quale, nel 1979 vinse diverse gare del Campionato AMA. In quello stesso anno, a marzo, corse a Daytona con una Ducati curata da Reno Leoni.
(Nelle foto il 17enne Freddie Spencer, nel 1979, alla guida della Ducati di Rino Leoni)
Nel 1981 l’Honda gli offrì la partecipazione al mondiale, anche se solo ad alcune gare: gli venne affidato l’onore/onere di portare avanti lo sviluppo di quella meravigliosa moto, ma purtroppo esageratamente in anticipo con i tempi, che era la NR500 dotata di propulsore a quattro tempi a pistoni ovali. La moto, affidata inizialmente a Katayama e Grant, non aveva avuto risultati di rilievo, collezionando una serie di brutte figure, dovute anche alle difficoltà alla partenza dei GP, che al tempo prevedevano l’accensione a spinta delle moto. L’Honda, di solito, si avviava quando le due tempi erano già alla prima curva. Spencer ottenne la seppur magra soddisfazione di fare girare la NR500 sui tempi delle Suzuki e Yamaha, dominatrici dell’epoca, nell’anno della vittoria iridata dell’italiano Marco Lucchinelli contro Randy Mamola e Kenny Roberts.
Nel mondiale Freddie si dimostrò da subito un pilota molto veloce sul giro secco, si pose al centro dell’attenzione per aver rivoluzionato lo stile di guida delle motociclette nella classe regina: prima che egli arrivasse infatti, le traiettorie della 500 erano quelle della 250, ovvero classiche e rotonde. Spencer invece praticamente introdusse le linee attuali, in cui l’obbiettivo primario diventa fare meno strada possibile con la moto inclinata: nel suo stile di guida importante non era la velocità di percorrenza della curva, ma raddrizzare velocemente la moto in modo da poter aprire prima degli altri tutto il gas.
Con il suo primo mondiale nel 1983 il pilota americano divenne il più giovane vincitore di un titolo mondiale nella classe 500 e regalò alla Honda la sua prima affermazione a livello mondiale, affermazione che la Casa nipponica rincorreva dal lontano 1966, quando a portarla in gara c’era Mike Hailwood. Poi ci sarà la doppietta del 1985 seguita da un lungo periodo di crisi fisica e psicologica.
Dopo tre anni “a riposo”, nel 1992 si era resa concreta l’ipotesi di una partecipazione al mondiale SBK con una Ducati gestita da Eraldo Ferraci, ma poi non se ne fece nulla.
Poi nel 1993 tentò di nuovo di riprendere l’attività agonistica. Riuscì di nuovo a prendere parte alla stagione iridata nella classe regina, sempre in sella ad una Yamaha, gestita questa volta dal suo ex rivale Kenny Roberts. Una caduta rimediata alla terza gara, sebbene dalle conseguenze non drammatiche, chiuse per sempre la carriera di Spencer nel Motomondiale.
(Nelle foto Freddie Spencer con i colori del team Ferracci)
Rientrò negli Stati Uniti, dove corse ancora un po’, in Superbike, prima con la Honda ed in seguito come pilota ufficiale della Ducati USA, con la quale colse l’ultima vittoria a Monterey, in Canada, il 1 maggio 1995.
In quello stesso anno prende parte, con le Ducati di Ferracci, a 3 GP del WSBK: Laguna Seca, Sentul (Indonesia) e Phillip Island dove otterrà risultati modesti con due settimi ed un quattordicesimo posto .
Nel 1996 appese definitivamente il casco al chiodo.