E’ opinione diffusa che il Cavallino Rampante sia un emblema esclusivo della Ferrari; in effetti visitando il Museo Ducati o sfogliando i libri sulla storia della Ducati si potrà osservare che alcune Ducati del passato sfoggiavano anch’esse un cavallino rampante, pressoché identico a quello della Ferrari.
Ed effettivamente per un breve periodo, tra il 1956 ed il 1961, le Ducati da GP hanno avuto sulle fiancate un cavallino rampante, voluto dall’Ing. Taglioni. La prima moto con questo emblema sulle carene fu la 125 Trialbero Desmo da Gran Premio del 1956, che debuttò e vinse al G.P. di Svezia di quell’anno.
Successivamente altre Ducati quali alcune versioni della 175 F3, la famosissima 250 bicilindrica costruita espressamente per Mike Hailwood e una versione stradale di 98/125 cc. (denominata “Cavallino” in Europa e “Bronco” negli Stati Uniti) sfoggiarono il famoso cavallino. Poi con lo stop alle competizioni imposto dal management, anche il cavallino fu abbandonato.
(In foto, nell’ordine: la 125 GP, la 250 GP bicilindrica per Mike Hailwood, la 125 Bronco)
Perché Taglioni volle adottare per le sue moto il cavallino rampante è presto detto: l’ingegnere era originario di Lugo Di Romagna, a circa 35 Km da Bologna. Nello stesso paese era nato il pilota d’aereo italiano più famoso della Prima Guerra Mondiale, il maggiore Francesco Baracca, l’asso dell’aviazione italiana della Grande Guerra che vantava 34 vittorie aeree sul Fronte Italiano, abbattuto poi sul Montello il 19 Giugno 1918.
Probabilmente il ricordo delle sue eroiche gesta alimentarono nell’ing. Taglioni il senso di quel coraggio ed audacia necessari tanto nelle battaglie aeree quanto nelle competizioni motoristiche e che forse egli vedeva simboleggiati nella figura del cavallino rampante impressa sulla fusoliera dell’aereo di Baracca.
Qualche curiosità sull’argomento:
Cronache dell’epoca ed un quadro commemorativo ufficiale, oggi esposto alla Casa dell’Aviatore a Roma, ci dicono che in realtà il colore originario del cavallino fosse il rosso e che il più famoso colore nero fu invece adottato in segno di lutto dai compagni di squadriglia di Baracca solo dopo la sua morte. Ovviamente, data l’epoca, non esiste una documentazione fotografica a colori.
Entrambi i cavallini adottati dalla Ferrari e dalla Ducati hanno la coda rivolta verso l’alto, mentre quello originale di Baracca aveva la coda rivolta verso il basso.
Rimanendo in ambito automobilistico è curioso notare che anche la PORSCHE, grande avversaria della Ferrari nelle competizioni di gran fondo, ha adottato un cavallino rampante come simbolo delle proprie autovetture anzi per la precisione si tratta di una giumenta, perche’ e’ tratto dal simbolo della citta’ di Stoccarda, il cui nome significa appunto “giardino delle giumente”.