Il 5 marzo del 1993 esce dalla linea di produzione di Borgo Panigale il primo di 20 esemplari di pre-serie del Monster Ducati. E’ un M900 rosso. Il Monster n° di telaio “000001” fu assegnato ad Ayrton Senna, di cui Castiglioni era un appassionato ammiratore, già possessore di una 851; purtroppo la moto andò distrutta nel corso di un incidente subìto da un suo parente.
Nel 1995 il Monster ha ormai soppiantato nel cuore dei ducatisti lo Scrambler degli anni 70, altra icona della Ducati; viene sottoposto dagli appassionati ad elaborazioni e modifiche sia estetiche che meccaniche creando spesso delle bellissime ed originali Special; la stessa Ducati, intuita la moda del momento, oltre a proporre accessori after market, settore che svilupperà con la costituzione della Ducati Performance, mette in commercio alcune sue Special.
La prima è la 900 Club Italia destinata esclusivamente ai soci del Club; seguiranno la Zegna, la Capirex, la Foggy, la Tricolore, la Senna.
Monster 900 Club Italia.
E’ una serie speciale prodotta nel 1995 sulla base del Monster 900 in soli 34 esemplari su commissione del Club Italia .
Il Club Italia è un circolo esclusivo di collezionisti di automobili italiane composto tra gli altri da Luca di Montezemolo, Mauro Forghieri, Piero Lardi Ferrari e ne hanno fatto parte anche Clay Regazzoni e Alboreto.
La moto, non in vendita al pubblico, era caratterizzata dall’ adozione di parti speciali in lega leggera e dalla colorazione rosso fuoco, molto simile al rosso Ferrari, con stemmi del Club Italia applicati sul serbatoio. Sul cannotto dello sterzo venivano stampigliati il nome del proprietario, l’ anno e il numero di serie della motocicletta.
Alla realizzazione della moto collaborò Piero Ferrari.
Il propulsore della Ducati Monster 900, portato a 980cc, fu notevolmente vitaminizzato grazie agli interventi del team GIO.CA.MOTO, assorbito poi dalla Ducati per dar vita alla Ducati Performance. Il risultato? Un peso a secco di 149 kg, abbinato ad un propulsore da oltre 105 cv a 8500 giri/min.
Dal punto di vista ciclistico, questa Monster si distingueva innanzitutto per l’abbondanza di parti in fibra di carbonio, dal serbatoio al cupolino, al codino, ai parafanghi. I cerchi di serie furono sostituiti da una coppia di Marchesini pentarazze in magnesio, mentre l’impianto frenante era il classico Brembo Serie Oro.
All’anteriore operava una forcella Paioli completamente regolabile con steli da 45mm, montata su piastre Golinelli ricavate dal pieno; al retrotreno, il forcellone originale venne sostituito da un’unità in alluminio realizzata ad hoc da Golinelli con leveraggio progressivo, abbinato ad ammortizzatore di analoga produzione.
Tra gli accessori, una menzione particolare va al quadro strumentazione multifunzione con schermo LCD. Il prezzo stimato per questo esemplare era di 31 milioni.
Questa versione speciale della Ducati Monster venne prodotta nel 1996 ufficialmente in serie limitata in 100 pezzi dalla CH Racing di Roberto e Fabrizio Azzalin, che all’epoca era di fatto il reparto corse del gruppo Cagiva.
Essa fu realizzata con l’impiego di materiali pregiati ma mantenendo la motorizzazione standard. L’intera ciclistica fu rivista a partire dal telaio per continuare con le sospensioni, l’impianto frenante, le ruote, e molti altri particolari prodotti specificamente per la CH.
Unica concessione come intervento sul motore fu l’adozione di silenziatori in carbonio realizzati dalla Termignoni su specifiche CH Racing.
Il telaio era un vero e proprio capolavoro; manteneva la geometria di serie ma, con lo scopo di ottenere una maggiore rigidità, era realizzato in tubi a sezione ovale e saldato al TIG. Completava l’opera il forcellone posteriore in alluminio ed ergal con bulloneria in titanio.
Le ruote furono realizzate dalla Marchesini su disegno della CH Racing e montavano pneumatici Michelin radiali. Il risultato di queste modifiche portò ad una riduzione di peso di ben 9 Kg.
Questa special si distingueva anche per la presenza di componenti in carbonio quali i parafanghi, i supporti del faro e il coperchio frizione nonchè dalla bulloneria in titanio ed ergal anodizzato rosso e blu. Degne di nota anche le leve di cambio e freno posteriore alleggerite.
La moto veniva proposta nei colori Blu micalizzato o Arancione.
Il Monster, Senna e le altre moto a lui dedicate.
Nel 2001 viene introdotto nel listino Ducati il Monster S4, il top di gamma; motore del 916 e ben 104 CV; il telaio è quello delle ST2 ed ST4, riconoscibile per la mancanza dell’archetto al forcellone posteriore. Di questa moto verrà allestita nel 2002 una versione speciale dedicata a Senna, caratterizzata da cerchi Marchesini a 5 razze e dall’esclusiva colorazione “Senna”, grigio titanio per la carena e cerchi rossi). Nel 2003 la colorazione Senna sarà disponibile su tutte le versioni: 620, 800, 1000 ed S4.
Questa non è stata l’unica moto dedicata al grande campione di Formula 1, sappiamo infatti che vennero presentate tre serie di 916 SENNA, tradizione ripresa poi con la Panigale; anche la MV dedicherà una F4 750 ed una F4 1000 al grande campione scomparso.