Tornati dalle vacanze la voglia di rimetterci in sella è tanta! Questo ovviamente vale per chi non passa le sue libere giornate di sole già in sella alla sua moto!
Il telefono squilla e, di colpo, il giorno dopo, siamo in sella alla MV Agusta Brutale 800 Dragster!
Di primo mattino ci rechiamo presso Twins, concessionario ufficiale Ducati, Ktm e Mv Agusta per ritirare la bestia…
La prima impressione che abbiamo seduti in sella, è positiva e eccitante! La sella è estremamente dura, ma ce lo aspettavamo, la Dragster non è una moto da viaggio, è irriverente e senza fronzoli! L’ergonomia accarezza, dolcemente, il vostro posteriore dando anche un minimo appoggio per la parte più bassa della schiena, che nelle accelerazioni forti sarà utile, in pratica non scivolate all’indietro dovendovi aggrappare solo al manubrio!
Girata la chiave però… un buon sound, anche se ci aspettavamo di più data la bellezza degli scarichi. Anticipo già da ora che forse sarà uno dei pochi difetti riscontrati in una moto da far girar la testa, ma proprio per il suo carattere distintivo e cattivo, un sound ai bassi un pelino più rude non avrebbe fatto male!
Partiamo alla volta di Amalfi, le poche buche e asperità dell’asfalto che incontriamo prima dell’ingresso in Autostrada ci suggeriscono che la Dragster è una moto che già non digerisce il passeggero, figuriamoci qualche buca o un folle pavè…
Lungo il tratto autostradale più lungo abbiamo modo di osservare e studiare l’ampio quadro strumenti della MV. Non possiamo dirvi se in pieno sole è ben visibile, ma con molta luce sicuramente non avrete problemi di visibilità. Le informazioni sono tante ma ben distribuite nella scenografia del LCD. La cornice superiore è percorsa dal contagiri, sulla sinistra le info relative a mappa inserita e marcia, in basso i dati del cronometro e al centro un maxi tachimetro. In alto a destra il TC, ovvero controllo di trazione con i suoi 8 livelli di intervento.
Decidiamo di percorrere il tratto costiero che da Castellammare di Stabia, attraversando tutti i paesini che il mondo ci invidia, giunge fino ad Amalfi. 44 km di curve basteranno a testare la nuova media MV?
Usciti dall’autostrada, dopo qualche chilometro iniziamo il nostro test ride, le curve costiere a strapiombo sono il terreno ideale per la 800, più cominciamo a prendere confidenza più la moto sembra rispondere meglio, in frenata, in entrata di curva e in accelerazione. Dopo una breve pausa e una leggera colazione siamo pronti per rimetterci in sella e l’asfalto è finalmente un po’ più caldo, c’è più luce e ora cominciamo a divertirci.
Il pochissimo traffico ci permette di entrare liberamente in curva, sempre entro i limiti previsti, e il feeling che regala la MV è difficile rintracciarlo su altri modelli simili.
No, non esageriamo. Questa moto è uno spettacolo! Spesso, nell’arco di una giornata, è molto difficile capire se quella moto fa per voi o no. Premesso che vi sentirete subito padroni della moto grazie alla geometria sella – pedane – manubrio, questo gioiello italiano entra in curva senza alcuno sforzo, sentirete l’anteriore copiare la strada perfettamente e questo vi darà una sensibilità davanti che vi permetterà di osare ma divertendovi senza paura!
Alla fine di ogni curva vorrete arrivare un pelino più veloci per staccare più forte e grazie alla forcella anteriore ed al lavoro combinato di Brembo e Bosch (ABS di serie!) sarà sempre divertente puntarla e buttarla giù senza troppe raccomandazioni.
Il 3 cilindri dà il meglio di sé dopo il 7mila giri dove le vibrazioni cominciano a farsi sentire, ma su una moto del genere sarà l’ultima cosa di cui vi preoccuperete. Il nuovo aggiornamento software del comando dell’acceleratore (non più senza fili quindi) ha dato gli effetti sperati. Assenza totale dell’effetto On-Off e un’erogazione che non finisce mai, o al massimo finisce alla prossima curva! Cioè, fatela finire mi raccomando!
La regolazione del Mono Sachs dietro è risultata ottimale per il mio peso, circa 70 kg, e in uscita non ha mai pompato, è in quel momento che mi ci sono innamorato.
Trovare una moto che “pronti, via” ha un’anteriore che ci sussurra dolcemente senza tradirvi, un mono che non pompa in uscita se cercate di aprire sempre prima (merito anche del 200/55 al posteriore), con un impostazione in sella che non stanca pur avendo dei semi-manubri regolabili ( escursione di 7° cioè 40mm) è praticamente impossibile, o al massimo, lo era.
Lungo le curve della costiera amalfitana ci rendiamo conto in ultimo che la Dragster, pur avendo un sellino posteriore sembra faccia di tutto per evitare che qualcuno ci si sieda. E’ veramente piccolo, scomodo e senza appigli, ma è una moto da sparo, da quarto di miglio. E sul quarto di miglio non c’è spazio per il passeggero!
Esteticamente, ed è un’idea condivisa, riprendere il concetto Buell. Ma non le prestazioni. Sellino che termina prima dell’interasse, serbatoio grande e con pinne laterali per trattenervi col ginocchio in piega, specchietti attaccati ai terminali del manubrio (anche se per noi gli specchietti tradizionali hanno una visibilità e utilità maggiori) e un codino che, insieme allo scarico a 3 vie, fanno girare la testa.
Credeteci, non ci è mai capitato testare una moto ed essere fermati da italiani, americani, inglesi e francesi per conoscerne nome e informazioni. E’ un’opera d’arte su due ruote che fa girare la testa a chi la possiede e a chi la vorrebbe!
Ah, è una 800, e se la trattate male, come piace a lei, si alzerà anche di terza!
Motore, ciclistica e freni.
La Mv Agusta Brutale 800 Dragster condivide oltre che il nome, anche motore e ciclistica della sorella naked. Cuore marcato F3, 125cv a 11.600 giri, coppia massima 81 nM a 8.600 giri con cambio a sei marce estraibile con quick-shift di serie.
L’MVICS (Motor Vehicle Integrated Control System), come detto prima, è stato aggiornato regolando il ride by wire in maniera perfetta sulla centralina Eldor EM 2.0.
Tra l’altro, questo upgrade è disponibile per tutte le tre cilindri già acquistate e modelli differenti, fate un salto in concessionaria e vi daranno tutte le informazioni!
L’MVICS è la mente delle 3 cilindri di Varese. Sulla Dragster, così come su tutte le Mv, vi permette di scegliere tra 3 mappature “Sport – Normal – Rain” ed una completamente personalizzabile a scelta del pilota, la “Custom”. La ciclistica riprendere per intero quella della Brutale 800, quindi mono Sachs e forcella anteriore a steli rovesciati Marzocchi da 43mm (entrambe regolabili).
Come detto prima, il lavoro combinato Brembo e Bosch è perfetto. Davanti troveremo due cerchi da 320mm con pinze radiali Brembo a 4 pistoncini e l’ABS Bosch 9 Plus, dietro un disco singolo da 220mm e una pinza a due pistoncini. Piccolo neo in riferimento al freno posteriore è proprio la leva, forse troppo vicina alla pedana.
Monta di serie Pirelli Diablo Rosso II, con misure all’anteriore 120/70 e al posteriore, incassato su un monobraccio in alluminio bellissimo, un 200/50 su cerchio a 10 razze.
Dopo più di 50 km di curve è il momento di fare ritorno a casa, e mai come questa volta ci dispiace. In realtà, la nostra incredibile curiosità verso questa novità assoluta è diretta all’uso in pista. Ovviamente parliamo di piste brevi, da frenate forti ed accelerazioni, eppure, quei semi-manubri regolabili ci tentano molto e, in caso, vi terremo come sempre aggiornati!
– Test Rider: Marco Sales
– Foto: Marco Sales
– Foto: Gaia Montella
– Prova: Mv Agusta Brutale 800 Dragster
– Tour: Amalfi (SA)
– Collaborazione: Concessionaria TWINS Srl
La moto da noi testata è disponibile per i test drive presso la concessionaria TWINS di Napoli sita in Via Nuova Poggioreale, 57/58 http://twinsmotorbroker.com/
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