Gli spoiler comparvero sulle auto da corsa ben prima degli alettoni. La prima ad utilizzarli (sulla coda della macchina) fu la Ferrari sulla 246SP del 1961, una biposto scoperta progettata da Carlo Chiti. L’idea gli fu però suggerita dal pilota collaudatore Richie Ginther, ispirato dalle sue precedenti esperienze in campo aeronautico, nel corso di una sessione di prove svoltasi a Monza nel marzo del 1961.
Gli alettoni furono invece introdotti dalla Chaparral 2E del 1966
(seguita a ruota dalla Ferrari F1 nel 1968 al GP del Belgio).
GLI SPOILER NEL MOTOCICLISMO
Gli spoiler sono stati sperimentati, con scarso successo, anche sulle moto da GP; la prima fu la MV Agusta durante le prove del GP di Germania del 1974;
anni dopo, nel 2009, ci riprovò la Ducati con Stoner ripetendosi poi nel 2011 con Rossi che li bocciò definitivamente. Da ricordare, come curiosità, l’iniziativa di un pilota privato neozelandese, Roger Frith, che sperimentò sulla sua Yamaha 700 TZ addirittura alettoni anteriori e posteriori, come in formula 1.
BREVE STORIA DELLA CHAPARRAL
La Chaparral Cars ha prodotto vetture da competizione a cavallo tra gli anni ‘60 e gli inizi degli anni ‘80.
Venne fondata nel 1960 da Hap Sharp e da Jim Hall; Hall era un imprenditore texano nel campo petrolifero, nonché ingegnere e pilota. Le Chaparral erano caratterizzate da soluzioni originali che le differenziavano da tutti gli avversari sia europei che americani; hanno gareggiato con successo nelle classiche destinate alle vetture sport/prototipo, come la Targa Florio o la 12 ore di Sebring, nel Campionato CanAm e nelle gare destinate al gruppo 7 del campionato europeo, equivalente della CanAm. La prima Chaparral, a motore anteriore, era derivata da una barchetta SCARAB del 1957 e adottava, come tutte quelle che la seguirono, motori Chevrolet.
Il costruttore americano è stato il primo ad utilizzare soluzioni aerodinamiche rivoluzionarie, mai viste prima, come i diffusori posteriori, o gli spoiler applicati al frontale delle vetture adottati sui primi modelli delle Chaparral 2, o il sorprendente alettone posteriore azionato dal pilota (perciò denominato flipper), montato sulla Chaparral 2E.
Ma la vettura più famosa fra quelle disegnate da Jim Hall, rimane sicuramente la 2J, soprannominata “l’aspirapolvere” per le sue enormi ventole posteriori.
In campo meccanico le vetture americane si distinsero per l’adozione, inconsueta per l’epoca, di cambi automatici o semi-automatici con lo scopo di conferire più libertà ai piloti per l’azionamento manuale degli alettoni.
Lo sviluppo di alcune di queste soluzioni originali e d’avanguardia fu possibile anche grazie alla collaborazione di un gruppo di ingegneri della Chevrolet e della Firestone. Girava infatti la voce che la General Motors (proprietaria del marchio Chevrolet) sostenesse ufficiosamente gli esperimenti della Chaparral.
A metà degli anni ’70 la Chaparral rivolse la propria attenzione alle gare per vetture monoposto, e più in particolare a quelle della categoria INDYCAR; ma, nonostante la vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis del 1980, due anni più tardi, nel 1982, abbandonò il mondo delle corse.