Questa domenica si è disputato il GP del Belgio sul circuito di Spa-Francorchamps, un circuito che a buona ragione può essere definito l’università dell’automobilismo così come Assen, in Olanda, lo è per il motociclismo.
Nel bene e nel male i due protagonisti sono stati rispettivamente Ricciardo, il vincitore, e Rosberg.
Nico – che agli occhi di chi segue da anni la Formula 1 già porta sul groppone l’eredità del padre che vinse il mondiale nel 1982 grazie alla morte di Villeneuve e Pironi e, forse, anche agli acciacchi di Tambay – sembra faccia di tutto per non raccogliere le simpatie del popolo della Formula 1 (ammesso che a lui interessi) cercando di conquistare il titolo basandosi molto sulle disgrazie di Hamilton e sulle proprie intemperanze nell’ambito del team.
Ovviamente queste considerazioni non tolgono merito alle sue qualità di pilotaggio.
Daniel Ricciardo, per la terza volta quest’anno e per la seconda consecutiva, smentisce tutti i pronostici e vince, consolidando la terza posizione nel mondiale; chissà che la lotta fratricida tra Hamilton e Rosberg non apra altri scenari nello svolgimento di questo campionato.
Ma questo GP forse, più che per la vittoria di Ricciardo, verrà ricordato per la aperta dichiarazione di guerra avvenuta tra i piloti Mercedes.
Nico Rosberg, giunto alla fine secondo, appena salito sul podio è stato accolto dai fischi del pubblico che lo ha ritenuto consapevolmente responsabile della collisione avvenuta al secondo giro tra la sua monoposto e quella del compagno di team Hamilton.
Il tedesco ha cercato un sorpasso inutile nella chicane di Les Combes: l’inglese, che era scattato al comando con una partenza migliore, ci ha rimesso la gomma posteriore sinistra, mentre Nico ha rovinato l’ala che poi è stata sostituita.
Non solo il pubblico ha disapprovato questa sua scellerata manovra ma anche Toto Wolff e Niki Lauda hanno definito “inaccettabile” la manovra di Rosberg.
Staremo a vedere quali provvedimenti prenderà il management del team Mercedes e come gestirà in futuro il rapporto tra i due.
Rosberg nel dopo corsa ha difeso la propria azione confortato dal fatto non è stata neanche oggetto di investigazione da parte della FIA; vero, infatti non è detto che compiere un’azione stupida e antisportiva sia un illecito.
Resta il fatto che Rosberg ha rovinato la corsa di Hamilton ma anche la propria privando così la Mercedes di una possibile ulteriore doppietta.
Ritornando alla gara ricordiamo il terzo posto di Valtteri Bottas ed il quarto di Kimi Raikkonen, finalmente ad un risultato significativo; Sebastian Vettel è quinto, ancora una volta dietro al team mate Ricciardo.
E’ lecito pensare che ormai Hamilton e Vettel non si sentano più a proprio agio nei rispettivi team: Honda (Mc Laren) è lì che aspetta.
Fernando Alonso è giunto ottavo dopo aver scontato una penalizzazione di cinque secondi al pit stop perché i suoi meccanici non hanno lasciato nel tempo regolamentare la griglia di partenza perché la sua Ferrari non andava in moto per un problema alla batteria.
Infine ricordiamo che Kevin Magnussen, sesto al traguardo, è stato penalizzato con 2 punti sulla patente e 20 secondi, che lo fanno così retrocedere al 12° posto, per aver spinto Fernando Alonso nell’erba sul rettilineo del Kemmel a oltre 300 km/h.
Nel dispositivo dei commissari sportivi si legge che “il pilota della monoposto numero 20 stava difendendo la sua posizione sul rettilineo fra le curve 4 e 5. Una significativa porzione della vettura numero 14 era di fianco alla macchina numero 20. Il pilota della monoposto numero 20 non ha lasciato alcuno spazio alla numero 14 e ha spinto questa vettura fuori pista”.
Ora in classifica generale Rosberg ha 220 punti, 29 più di Lewis Hamilton; Ricciardo segue in terza posizione con 156 punti.
E adesso tutti proiettati al 7 settembre per l’85°esimo GP d’Italia all’autodromo di Monza.