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Ma perchè in tanti rimpiangono le gare di una volta? Erano veramente più belle?
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Ma perchè in tanti rimpiangono le gare di una volta? Erano veramente più belle?

Agosto 3rd, 2014 Fabio Avossa BLOG, BLOG di Fabio Avossa

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Le gare della MotoGP sono noiose?

Anche in occasione del recentissimo GP di Germania in molti si sono lamentati, escludendo i primissimi giri,  della monotonia della gara.

Premetto che personalmente non sono d’accordo perché è già uno spettacolo osservare la guida di piloti come Stoner, Lorenzo o Marquez o addirittura assistere anche a soli due giri di “corpo a corpo” tra piloti di tale livello.

Comunque, spesso ci si lamenta dello scarso appeal dei moderni campionati, in particolare quelli della top class, per scarsità di competitors validi con riferimento a uomini e macchine. E ci si abbandona “nostalgicamente” al ricordo dei campionati di altre epoche, accusando la DORNA e la FIM di arricchire le griglie con MotoGP “fasulle” come le CRT prima e le OPEN poi.

A mio parere, a prescindere dalla premessa, questo è un falso problema.

In realtà la Top Class, salvo periodi particolari come negli anni ’50 in cui si confrontavano le industrie italiane contro quelle inglesi o come gli anni ’80 che videro l’invasione dei piloti americani, spesso ha presentato griglie alquanto povere.

Proprio di recente la rivista Motociclismo d’epoca ricordava come nel Campionato 1974 si contendessero il titolo della 500 2 MV Agusta (Read e Bonera) contro 2 Yamaha (Agostini e Lansivuori) con 2 Suzuki (Sheene e Findlay) a fare da outsider; il resto dello schieramento era costituito da uno stuolo di Yamaha 350 bicilindriche 2 tempi maggiorate o dalla artigianale Paton, bicilindrica 4 tempi.

O potremmo ricordare il lustro (quinquennio) che va dal 1968 al 1972 durante il quale Agostini dominò a mani basse, cioè sostanzialmente senza avversari, sia la 350 che la 500.

La verità, a mio parere, è che la Top Class è stata sempre particolarmente impegnativa da un punto di vista agonistico, tecnico ed economico e perciò è sempre difficile trovare piloti all’altezza o mezzi competitivi.

Fino agli anni ’80 spesso i campionati più avvincenti erano quelli delle classi medie (250 e 350) o addirittura di quelle “minime” (50 e 125).

Invece oggi il grosso pubblico è interessato prevalentemente, se non esclusivamente, alla MotoGp e pertanto case e piloti hanno sempre come obiettivo la partecipazione alla top class pur non avendone sempre le capacità o la disponibilità economica.

Un esempio per tutti può essere la Morbidelli che dopo aver dominato la 125 ed essere stata vincente anche nella 250 fallì clamorosamente quando tentò l’avventura della 500.

Analogamente vi sono alcuni piloti, non ho difficoltà ad indicare primi fra tutti Pedrosa e Biaggi, che se avessero proseguito la loro carriera in 250 oggi avrebbero un palmares particolarmente ricco. Un esempio per tutti è Angel Nieto che i suoi 13 titoli li ha conquistati contro fior di piloti tra cui gli italiani Bianchi e Lazzarini.

              
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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccannico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da oltre 50 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy).

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