15 giugno 2014. Schumacher è stato trasferito dalla terapia intensiva a un reparto di riabilitazione dell’ospedale di Grenoble; questo il comunicato stampa della sua storica portavoce Sabine Khem che ne da la conferma ufficiale dopo la ridda di voci che giravano negli ultimi tempi:
«Michael ha lasciato il reparto di terapia intensiva di Grenoble per continuare il suo lungo periodo di riabilitazione. Non è più in coma. La sua famiglia ringrazia espressamente tutti i medici, infermieri e terapisti di Grenoble, perché insieme con i primi soccorritori sulla scena, hanno fatto un ottimo lavoro in questi primi mesi. I ringraziamenti della famiglia vanno anche a tutte le persone che hanno inviato a Michael i loro auguri. Lo avete certamente aiutato. Proseguendo su questa strada chiediamo ancora la vostra comprensione affinché il suo nuovo cammino di riabilitazione possa svolgersi lontano dagli occhi del pubblico».
Sono passati quasi sei mesi da quel 29 dicembre 2013, esattamente 168 giorni. La decisione di trasferirlo è stata presa perché ormai da alcune settimane Schumacher reagiva significativamente agli stimoli comunicando in qualche maniera con l’ambiente circostante e con la moglie.
Ma non lo si può ancora definire completamente cosciente. Il trasferimento in un’altra struttura di riabilitazione significa semplicemente che Michael non ha più bisogno delle macchine per le funzioni vitali. Respira autonomamente ma si tratta di funzioni involontarie, non comandate dal cervello. È ormai chiaro che le lesioni cerebrali sono avvenute anche in profondità. Questo significa che sulla possibile ripresa di Schumacher permangono tantissime incertezze.
Altro non è dato sapere se non che il processo di riabilitazione si svolgerà in una località riservata; al riguardo si parla di una clinica di Losanna o a casa sua, in Svizzera, in locali appositamente attrezzati.
Questo primo traguardo possiamo interpretarlo come la sua 92° vittoria.
In bocca al lupo Michael!