Harry Everts, nato a Neerdeteren (Belgio) il 6 febbraio 1952, è stato 4 volte campione mondiale di Motocross.
Nei primi anni ’80 fu fiero avversario di piloti del calibro di Eric Geboers, 5 volte campione mondiale, e di Michele Rinaldi, campione mondiale 125 nel 1984 con la Suzuki.
Ma quello che lo rende una leggenda del motocross è il fatto che riuscì a raggiungere traguardi prestigiosi nonostante da piccolo avesse sofferto di una forma di poliomielite.
Ovviamente il suo sviluppo fisico risentì pesantemente di questa malattia. Gareggiava quasi sempre con il tutore e restava sempre in piedi sulle pedane. Le sue gare erano definite in “monoruota”, perchè, a causa dell’handicap non riusciva a bilanciare bene il peso.
Iniziò a correre nelle competizioni nazionali di motocross nel 1967 in sella ad una Maico 250; esordì nel campionato mondiale nel 1973; dopo un secondo posto nel 1974, divenne per la prima volta Campione del mondo nel 1975, con la Puch 250.
Passò alla classe 125 appena istituita e, dopo aver gareggiato per due anni per la Bultaco, fu ingaggiato dalla Suzuki con la quale negli anni 1979, 1980 e 1981 ottenne tre titoli iridati consecutivi nella classe 125, trovando una fiera opposizione in Michele Rinaldi.
Ai titoli personali vanno poi aggiunti quelli ottenuti con la squadra nazionale belga nel Motocross delle Nazioni nel 1976 e nel 1979.
Il 1985 fu il suo ultimo anno di gare disputato in sella alla Suzuki 500 ufficiale raffreddata a liquido.
Dopo il ritiro dall’agonismo attivo ha aperto una scuola di pilotaggio a in Spagna.
Stefan Everts è nato a Bree il 25 novembre 1972; è recordman dell’albo d’oro del mondiale motocross con ben 10 titoli.
Fin da bambino ha seguito le orme del padre Harry.
Già nel 1989, a 16 anni e mezzo, si affaccia al mondiale della 125, concludendo quindicesimo. Nel 1990 è sulla Suzuki ufficiale e termina la stagione al terzo posto; l’anno seguente si laurea per la prima volta campione del mondo.
Nel 1992 compie il salto di classe passando alla 250: purtroppo nel corso del GP di Germania è vittima di un grave infortunio che gli costa l’asportazione della milza e l’assenza dalle piste per diversi mesi.
Ritorna nel 1993 e termina la stagione al secondo posto. Nel 1994 abbandona la Suzuki per la Kawasaki e ripete il risultato dell’anno precedente; in entrambi i casi alle spalle di Albertyn.
Nel 1995, con Albertyn trasferitosi negli USA per partecipare al Supercross, Everts non trova rivali per la conqusita del suo secondo titolo, il primo nella 250.
L’anno seguente lascia la Kawasaki per la Honda e, dopo un momento difficile verso metà stagione, riesce con una straordinaria rimonta nelle gare finali a recuperare lo svantaggio in classifica da Bervoets e a confermarsi campione.
Il 1997 è l’anno del quarto titolo, il terzo consecutivo.
Il triennio 1998/2000 è un periodo buio per la carriera di Stefan; il primo anno perde il titolo all’ultima gara mentre nei due anni seguenti subisce una serie di infortuni.
Nel 2001 si accorda col team di Michele Rinaldi per partecipare al mondiale con la Yamaha 500. Vince già dal primo GP in Spagna e nel corso della stagione supera il record del maggior numero di GP vinti in carriera, detenuto da Joel Robert con 50 successi.
Si laurea così per la quinta volta campione del mondo, eguagliando il record di “Mr. 875″ (campione in tutte e tre le cilindrate: 125, 250 e 500) appartenente a Eric Geboers. Il 2002 è l’anno del sesto titolo e raggiunge così un altro primato, detenuto da Joel Robert, cioè quello del maggior numero di titoli mondiali vinti.
Per il 2003 si prospetta una nuova sfida: viene istituita una nuova categoria, la MotocrossGP, in cui si può partecipare con moto 450 4T e 250 2T. I favoriti sono Everts e il francese Mickael Pichon.
Inizialmente prevale Pichon ma dal GP d’Italia a Montevarchi le cose cambiano: da lì in avanti Everts infila un filotto irresistibile di vittorie, una dopo l’altra fino al titolo, il settimo della carriera. Nell’ultimo GP della stagione, in Francia, si schiera al via di tutte e tre le categorie (125, MXGP e 650) e riesce nell’impresa di vincerle tutte.
Il biennio 2004-2005 scorre abbastanza tranquillo per Everts, che conquista l’ottavo e il nono titolo nella nuova categoria MX1.
Nel 2006 trova un fiero avversario nel francese Tortelli in sella alla KTM ma nel corso della terza prova, il GP del Portogallo, Tortelli cade, s’infortuna all’anca e chiude anzitempo la sua annata (e anche la sua carriera); per Everts la stagione si trasforma in una passerella trionfale, chiusa con le cifre record di 27 vittorie di manche su 30 e 14 GP su 15, che gli permettono di ritirarsi dalle corse con l’incredibile palmares di 10 titoli iridati e 101 GP vinti.
Questi i suoi records: 10 campionati mondiali, 101 GP, vittoria del titolo iridato in tutte e tre le cilindrate (primato condiviso con Geboers), unico ad aver vinto 3 GP nella stessa giornata, pilota col maggior numero di vittorie in una sola stagione (14 GP su 15 e 27 manche su 30 nel 2006).
Anche lui, come il padre, darà un importante contributo alla squadra belga nel Motocross delle Nazioni.
Ha partecipato a 15 edizioni della competizione, è salito sul podio 14 volte e cinque volte ha vinto. Ha vinto numerose manche e dal 1998 al 2001 (nel 2000 non ha partecipato) ha conquistato ininterrottamente la vittoria in tutte le batterie in cui ha gareggiato.
Ha chiuso la sua carriera trionfalmente vincendo entrambe le manche nel Motocross delle Nazioni del 2006 sulla pista inglese di Matterley Basin sconfiggendo nettamente il giovane fenomeno americano James “Bubba” Stewart.
Oggi è team manager KTM.
Ora sui campi da cross incomincia a notarsi la presenza di suo figlio Liam, classe 2004: che si stia profilando all’orizzonte il primo caso di tre generazioni di Campioni del Mondo?