Il 1° maggio di quest’anno, a vent’anni dalla sua morte, tutti i giornali ed i siti web del settore hanno commemorato un grande della Formula 1: Ayrton Senna da Silva.
Ricorrendo ai freddi numeri è stato raccontato tutto su questo grande pilota, ricordandone i 3 titoli mondiali e le innumerevoli vittorie oppure ricordando la sua grande abilità sul giro secco in prova o sull’asfalto bagnato.
Ma Senna viene ricordato anche per la sua personalità, la sua umanità e la sua spiritualità al limite del misticismo.
Aveva esordito in Formula 1 il 25 marzo del 1984 al GP del Brasile alla guida di una Toleman-Hart.
Già nel corso di quella prima stagione nella massima formula dimostrò il proprio talento, cogliendo risultati eccezionali in rapporto al livello competitivo della monoposto inglese; tra tutti il clamoroso secondo posto al Gran Premio di Monaco:
<<3 giugno 1984 GP di Monaco.
La pole position viene conquistata da Prost (McLaren-TAG Porsche), davanti a Mansell (Lotus-Renault), Arnoux (Ferrari), Alboreto (Ferrari), Warwick (Renault), Tambay (Renault), De Cesaris (Ligier-Renault), Lauda (McLaren-TAG Porsche), Piquet (Brabham-BMW) e Rosberg (Williams-Honda). Senna parte dalla 13° posizione.
Fin dalla mattina si abbatte sul circuito un violento temporale tanto da far ritardare la partenza di 45 minuti in attesa di un miglioramento del tempo.
Al via Prost va al comando seguito da Mansell, Arnoux Lauda e Rosberg; molte le uscite di strada per le insidie dell’asfalto bagnato.
Intanto Senna si libera prima di Rosberg e poi di Arnoux e inizia a pressare Niki Lauda. Al 19° giro lo supera sul rettilineo d’arrivo portandosi in seconda posizione.
Prost mantiene il comando ma Senna inizia a rimontare su di lui al ritmo di oltre sei secondi a giro. La pioggia si fa sempre più forte e al 29° giro sul rettilineo d’arrivo Prost agita la mano per chiedere di sospendere la corsa. Al 32° giro Senna è a solo 2 secondi da Prost quando il direttore di gara Jacky Ickx espone la bandiera rossa e la bandiera a scacchi. Gara conclusa, vince Prost davanti a Senna.
All’epoca questa decisione suscitò il sospetto che si fosse voluta evitare a Prost l’onta del sorpasso da parte di un esordiente con una monoposto di seconda classe.
In quel momento nasceva la leggenda di Ayrton Senna e si accendeva la rivalità con Prost.>>
Nel 1985, ingaggiato dalla Lotus, conquistava le prime vittorie in Portogallo e in Belgio.
Tra i suoi grandi avversari ricordiamo Piquet, Mansell e Schumacher ma fu con Alain Prost, – il “professore”, l’uomo del destino – che ingaggiò i suoi duelli più memorabili.
La Gazzetta dello Sport ha voluto ripercorrere la storia del campione brasiliano attraverso 12 Dvd che conterranno racconti e filmati inediti, interviste ad amici, familiari, piloti e avversari. Hanno contribuito tutti i grandi protagonisti del mondo della Formula 1, concedendo interviste realizzate appositamente per la collana; tra gli altri, gli ex piloti Jean Alesi, Gerhard Berger, David Coulthard, Emerson Fittipaldi, Damon Hill e Ivan Capelli, i giornalisti Pino Allievi, Umberto Zapelloni, Mario Poltronieri, Livio Oricchio, i manager Rory Byrne, Flavio Briatore, Ron Dennis, Julian Jakobi, Giancarlo Minardi, Angelo Parilla e Frank Williams, il suo allenatore in Brasile Lucio Pascual e i familiari Viviane e Bianca Senna.
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Questa favola moderna ebbe fine in una domenica di Maggio del 1994 con lo schianto alla curva del Tamburello. Senna aveva 34 anni. Forse avrebbe chiuso la sua carriera al volante di una Ferrari.
Sono rimaste impresse negli occhi degli appassionati che hanno vissuto quei tempi le immagini della folla oceanica che seguì il suo feretro; perché Ayrton Senna era un simbolo per il suo popolo e al suo popolo volle dedicare una fondazione che aiutasse tutti i bambini delle favelas brasiliane.
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