Iniziano le nostre prove by ItaliaOnRoad ed iniziamo alla grande direttamente con una comparativa tra due moto di casa Kawasaki della linea 2014, l’ultima supernaked Z1000 ABS e la sorella carenata Z1000SX ABS forniteci per l’occasione dalla concessionaria RS Moto di Trieste.
Già a guardarle si notano molte differenze tecniche ed anche sostanziali ma è chiaro che la base è la stessa, meccanicamente il motore è identico e questo vale anche per il telaio mentre tutto il resto cambia.
DATI TECNICI:
Z1000, 142 cv a 11000 giri per 221 kg in ordine di marcia, con i suoi 1043 cc eroga 111Nm di coppia a 7300 giri, la nuova naked giapponese vanta un impianto frenante di primo livello con 2 dischi anteriori da 310mm dal profilo a margherita mentre disco singolo da 250 al posteriore, pinze monoblocco radiali tokiko e pompa freno radiale Nissin, un vero impianto da supersportiva accompagnato dal sistema ABS (la sicurezza al primo posto).
Per le sospensioni troviamo delle forcelle a steli rovesciati da 41mm con schema Big Piston, (solitamente in dotazioni a supersportive) pluriregolabili con registri separati tra estensione e compressione e 120mm di corsa, al posteriore invece abbiamo un monoammortizzatore pressurizzato con serbatoio esterno, regolabile in estensione e precarico che da alla ruota posteriore soli 122mm di corsa, gli pneumatici sono 120/70-17 all’anteriore e 190/50-17 al posteriore che nel nostro caso sono Dunlop D214.
Il telaio è un doppio trave in alluminio, 24,5° di inclinazione del cannotto di sterzo e 101mm di avancorsa con un interasse tra le ruote di 1.435mm.
L’elettronica intesa come ausili di guida e di sicurezza vede la sola presenza dell’ABS, non regolabile e non disinseribile (forse un neo per gli smanettoni).
La rivale Z1000SX ha la stessa base di partenza, condivide il telaio e il motore nella meccanica, stessi valori di potenza e coppia, per i freni i dischi passano a 300mm all’anteriore e sempre 250 al posteriore, stesse pregiate pinze e pompa della sorella nuda e anche qui troviamo l’ABS.
Sospensioni sempre a steli rovesciati da 41mm per l’anteriore ma questa volta non abbiamo il sistema BPF ma mantiene la pluriregolabilità in compressione, estensione e precarico, sempre 120 mm la corsa, differenze anche al posteriore dove troviamo un monoammortizzatore, sempre montato orizzontalmente, dotato della regolazione idraulica in estensione e al quale si aggiunge un utilissimo precarico idraulico, immediato nel regolarlo se si viaggia carichi, la corsa passa a 138mm, pneumatici sempre della stessa misura ma questa volta troviamo le Bridgeston S20.
Stesso telaio quindi invariato l’angolo di sterzo ma quote leggermente differenti, l’interasse arriva a 1.445mm, 10 in più e l’avancorsa passa a 102mm, la z1000sx pesa 231kg.
Elettronica molto più presente, ritroviamo lo stesso ABS non regolabile ma si aggiungono due mappature, una a potenza piena e una dall’erogazione più dolce e un controllo di trazione regolabile su 3 livelli e disinseribile all’occorrenza, il tutto si regola comodamente dalla pulsantiera sul manubrio anche in corsa.
LA PROVA DELLA Z1000:
Per l’occasione siamo andati a provarle lungo le strade slovene nei pressi di Postumia, ottimo mix di curve poco trafficate, guardrail bassi e paesaggi piacevoli, terra molto battuta dai motociclisti sloveni e italiani.
Siamo partiti in due seguiti dal nostro Staff, per l’occasione mi ha affiancato un ottimo motociclista, gran conoscitore dei luoghi, Matteo Bonamici (di cui abbiamo già parlato qui) e che di seguito ci darà le sua impressione sulle 2 moto a disposizione.
Breve tratto autostradale a bordo della z1000, sorprendentemente si viaggia a 130 senza il minimo disturbo, la Z manca completamente di ogni tipo di protezione ma l’aria impatta senza turbolenze, a quella velocità il contagiri segna meno di 6000 giri e all’occorrenza riprende veramente forte facendoti dimenticare il cambio che comunque è sempre morbidissimo.
Le vibrazioni non sono elevate ma si fanno un po’ sentire sulle pedane, la posizione e comoda ma le sospensioni hanno una taratura molto sportiva, specialmente nei curvoni veloci le irregolarità del manto stradale si fanno molto sentire.
Arrivano le curve ed il divertimento, devo dire che la “Z” non è la più amichevole delle moto, forse per il peso importante non da feeling dai primi chilometri, si fa conoscere pian piano, il motore è sorprendente, ci si può viaggiare a regimi di minimo senza problemi e riprendere prontamente con ogni marcia ad ogni regime, per essere un quattro cilindri ha veramente dei regimi bassi e medi poderosi, questo ha un piccolo contro, non si sente mai arrivare quell’incremento di spinta che ci si aspetterebbe agli alti regimi, il che la fa sembrare meno potente di quanto non sia realmente. L’unico vero appunto negativo di questo motore lo troviamo in un lieve on/off, nel riprendere il gas in mano da completamente chiuso è un po’ brusco, nulla che metta realmente in difficoltà e dopo pochi chilometri ci si abitua e lo si dimentica, probabilmente le norme anti inquinamento si sono fatte sentire.
I freni sono eccezzionali, da sportiva vera, hanno un attacco deciso, una potenza notevole e una modulabilità gradevole, l’ABS invece non è il migliore che abbia mai provato, nell’utilizzo normale anche il più sportivo non l’ho mai sentito entrare in funzione se non al posteriore, cercandone invece l’intervento con frenate molto decise lo si avverte ed ha una buona reattività, una cosa non è chiara, il posteriore si è alzato anche di parecchio senza che il sistema sia intervenuto e ho dovuto modulare di persona la frenata.
Le sospensioni ben frenate per la guida sportiva danno un grande equilibrio alla moto, solo il mono in curva da risposte un po’ secche sulle asperità, probabilmente a causa della corsa un po’ ridotta della ruota posteriore.
Nei cambi di direzione la moto è precisa e questa è la caratteristica principale che ho riscontrato in tutta questa moto, fa tutto bene e tutto in modo molto dolce, tanto da sembrare lenta, in realtà questo equilibrio è chiaramente ricercato, è modello che nasce per divertire ma senza intimidire e senza mettere in difficoltà, un concetto di naked che a me piace molto.
Passiamo alla Z1000SX, è una moto che dall’uscita della prima versione ci aveva sempre affascinato e aspettavamo da tempo di provarla, un settore che in realtà manca che richiama le Sport Touring di una volta con le quali si poteva fare turimo, divertirsi tra le curve e con delle gomme giuste ti consentiva di passare una giornata in pista con gli amici.
In sella si trova una posizione di guida comoda, moderatamente caricata in avanti, i semimanubri anche se rialzati, vuoi per le nostre dimensioni non proprio da fantino,ci sono sembrati un po’ chiusi e alla lunga potrebbero dare qualche fastidio ai polsi, niente di preoccupante comunque.
Le grandi novità della versione 2014 si trovano sopratutto nell’elettronica: mappe e TC, non presenti sulla sorella. L’ SX finalmente è dotata di precarico idraulico ( fondamentale su una moto con borse opzionali e velleità turistiche), molto utile anche per aumentare la discreta luce a terra.
Il cambio è morbido e preciso, il motore corposo fin dai bassi regimi, ottimo ai medi ci ha stupito rimane davvero stupito. L’allungo è discreto, è una moto che nel misto va goduta inserendo un rapporto alto, concentrandosi sulla guida, perchè la spinta non manca di certo. La rapportatura, sembra quasi corta.
Matteo, avendo provato la vecchia versione, si ricorda delle fastidiose vibrazioni, che anche sul Versys 1000 aveva trovato al limite del sopportabile. Sulle MY 2014 è stato fatto, invece, un ottimo lavoro, il problema si è ridimensionato e solo mantenendo costantemente il contagiri sopra i 6000 giri si fanno sentire sulle pedane ( anche se non in maniera preponderante come sulle vecchie).
Il plexiglas regolabile nella posizione piu alta protegge bene alle velocità autostradali anche per una persona che supera il metro e ottanta, nella posizione bassa invece, crea forse qualche vortice in più ma mai fastidioso.
Cominciano le curve ci troviamo una moto neutra ben bilanciata sicuramente votata piu alla staibilità che alla maneggevolezza, la discesa in piega non è fulminea ma richiede giusto un pò di pressione sui semimanubri per scendere, per contro regala un avantreno solidissimo tipico delle Kawasaki. Nei pcambi di direzione l’inerzia si sente ma anche maltrattandola con decisione la moto non si scompone mai.
L’SX prediligie una guida piu rotonda che nervosa ma sempre efficace. Con il passare dei chilometri si ha la sensazione che la moto possa risultare meno efficace e veloce di quello che sia in realtà, proprio grazie all’equilibrio dinamico descritto sopra.
Insomma si va veloci con poco sforzo.
Le sopensioni, votate piu al turismo rispetto a quelle della sorella, copiano bene le asperità senza mai risultare sfrenate quando il ritmo inizia ad alzarsi, anche aprendo con decisione in uscita la moto non tende ad allargare troppo. La forcella risulta ben controllata anche quando si richiamano i freni con decisione, freni che coniugano potenza e modulabilità ben bilanciati con il resto della moto.
Una delle novità piu importante è il TC siamo sempre partiti con la modalità più conservativa e finchè si guida in maniera turistica non si incontrano problemi di sorta, forzando il ritmo e di conseguenza l’apertura del gas, nella modalità 3 lo si avverte bene, nelle marce più basse anche in maniera marcata, abbassandone la soglia di intervento si sente molto meno e molto più dolce, molto comodo.
Inutile la doppia mappatura, o almeno questa è l’impressione che abbiamo avuto in questa bella giornata soleggiata, probabilmente poter scegliere tra la mappa in uso alla “Z” e quella più potente della “SX” sarebbe stato il massimo ma con questo motore così dolce e progressivo non vediamo la necessità di addolcirla.
IL CONFRONTO:
Le differenze tra le due sorelle sono sostanziali, la Z1000 frena meglio, è più grintosa sia come erogazione che come impostazione ciclistica, è efficace in tutto pur non mettendo in difficoltà, la SX invece è più amichevole, mette più a proprio agio, scendendo dalla nuda può sembrare meno efficace ma la verità è che con entrambe le moto abbiamo tenuto lo stesso passo e i gusti personali sono la vera variabile, solo in fenata la differenza in favore della Z1000 si fa oggettiva.
Anche dal punto di vista del confort le differenze non sono enormi, chiaramente la SX ha degli accorgimenti che le danno un vantaggio sulle asperità, sull’aerodinamica e le vibrazioni ma siamo su livelli di comodità generale abbastanza elevati già con la versione nuda.
IN CONCLUSIONE:
Mi dispiace deludervi, se non vi siete chiariti le idee fino ad ora non lo faremo nemmeno nelle prossime righe, il motivo è semplice, quando è giunto il momento di tornare a casa non abbiamo avuto bisogno di nessuna monetina da lanciare in aria per scegliere la moto da usare, Matteo era entusiasta della Z1000, io preferivo la Z1000SX.
La nostra scelta non è stata dettata dal comfort o altro, non avevamo grandi distanze da coprire ma dovevamo solo pensare a divertirci.
E’ stato un colpo di scena che non ci aspettavamo, al momento della partenza eravamo di gusti invertiti, in fondo Matteo è molto più abituato alla strada di me che al contrario prediligo i cordoli, invece lo stile del mio compagno di viaggio che lo vede girare tondo buttando giù rapidamente la moto si è sposato meglio con la granitica nuda, mentre il mio stile più spigoloso, con inserimenti dolci e spesso frenati è andato a nozze con l’anteriore morbido e sincero della SX.
MOTO ECCELLENTI MA CI LASCIANO CON QUALCHE PUNTO DI DOMANDA:
– La prima tra tutte è perchè il prezioso controllo di trazione non è stato inserito anche nella Z1000, di certo si sposava benissimo anche con la grintosa nuda.
– La seconda domanda riguarda l’erogazione, essendo meccanicamente identiche sotto il profilo motoristico, perchè non è stata data la stessa mappatura vigorosa della nuda anche all’SX? Sarebbe stata molto più gradevole della seconda mappa ora disponibile.
– Per finire, il precarico Idraulico, presente nella SX è un accessorio a nostro avviso al limite dell’indispensabile.
Le moto da noi testate sono disponibili per i test drive presso la concessionaria RSMoto di trieste sita in via Flavia, 120 www.rs-moto.com