Si potrebbe dire che questo sia stato il GP delle conferme, se pensiamo al dominio incontrastato delle Mercedes, alla ritrovata competitività della Red Bull, nonostante la power unit Renault, e alla penosa prestazione delle Ferrari.
A far compagnia alla Ferrari un’altra nobile decaduta, la Mc Laren.
In realtà questa gara ci ha offerto comunque qualche spunto di riflessione.
Innanzitutto permettetemi di farvi notare che ho dedicato la foto di copertina all’ing. Aldo Costa … chi vuol capire capisca.
Evitando di scivolare in una lunga e pedante cronaca della gara non si può non rallegrarsi per aver assistito finalmente ad una gara combattuta dall’inizio alla fine sia per la conquista della vittoria che per le posizioni retrostanti.
A mio parere, dopo tante discussioni su turbo, motori elettrici, rumore, consumi e flussometri, possiamo dire che la vera chiave di volta che ha portato ad una gara così spettacolare consiste nella riduzione dell’aerodinamica che ci ha concesso di vedere all’opera i piloti con staccate fulminanti e incroci di traiettorie come non se ne vedevano da anni.
Finalmente in Formula 1 conta nuovamente più il motore dell’aerodinamica; d’altronde stiamo sempre parlando di sport a motore, o no? E qui si potrebbe aprire un’ampia discussione sul congelamento dei motori: cos’è la Formula 1 senza sviluppo?
D’altronde anche questa accesa discussione sul rumore mi sembra un problema di lana caprina: la maggior parte degli spettatori, con tutto il rispetto e una sana invidia per chi può recarsi sui circuiti, assistono ai GP dalla televisione dove il rumore, quando si sente, è comunque falsato rispetto alla realtà.
E comunque non è vero che l’aerodinamica non conta, la Red Bull, unica motorizzata Renault in mezzo ad una pletora di Mercedes, sta lì a dimostrarlo.
Speriamo che nei prossimi anni ci sia una ulteriore riduzione dell’aerodinamica e, mi auguro, l’abolizione dei freni in carbonio a favore di quelli carbo-ceramica se non addirittura in acciaio.
Infine lo spettacolare incidente tra Maldonado e Gutierrez ci induce a qualche ulteriore riflessione.
Non possiamo non ricordare che prima ancora che iniziasse il Campionato Adrian Newey aveva prospettato un pericolo del genere criticando i nuovi musetti bassi ed affilati; ci aspettiamo che la FIA provveda in breve ad una soluzione estemporanea per il campionato in corso e più radicale per il 2015.
Per quanto riguarda la doppia penalità inflitta a Maldonado ritengo che sia eccessiva; a mio parere i commissari si sono fatti trasportare dall’emotività derivante dalla spettacolarità dell’incidente. Il contatto in sè non aveva nulla di così eclatante, sembrava un normale incidente di gara; sono state le conseguenze dovute al musetto basso (voluto dai regolamenti) che si è incuneato sotto la vettura di Gutierrez. Andava punita la FIA.
Infine vorrei far notare come l’ingresso della Safety Car ancora una volta ha rischiato di far perdere la gara al pilota, Hamilton in questo caso, che con la sua guida e con la tattica studiata con il suo muretto si era guadagnato un consistente vantaggio sul compagno, ed unico competitor, Rosberg. E’ vero, la sicurezza innanzitutto però chi era là davanti ha rischiato forte sia per procurarsi il vantaggio che per poi difendere la posizione con pneumatici meno performanti.
Ritornando alla prestazione della Ferrari vorrei ricordare a Montezemolo, ed al suo staff tecnico ovviamente, che i tifosi si esaltano per le vittorie della Ferrari e non solo per il suono degli scarichi; al momento credo che il presidente abbia ben altri problemi che preoccuparsi dei regolamenti, che peraltro sono uguali per tutti.
Ci vediamo al GP di Cina il 20 aprile, domenica di Pasqua, alle 9 del mattino.