Con questa breve nota diamo inizio ad una serie di articoli che inizialmente tenteranno di spiegare con parole semplici come funziona il comando desmodromico della distribuzione per dare poi qualche cenno della storia di questo dispositivo meccanico per arrivare a tracciare la storia della Ducati che di questo sistema di distribuzione ha fatto il proprio vessillo tecnico.
Non mancheremo di accennare ad altri costruttori che hanno adottato, o quanto meno hanno sperimentato, questa avanzata e complessa soluzione tecnica.
Innanzitutto è opportuno chiarire che la dicitura corretta è “distribuzione desmodromica” perché con DESMODROMICO – ovvero CORSA VINCOLATA, dal greco desmos (vincolo) + dromos (corsa) – si intende qualunque meccanismo a corsa guidata o vincolata nell’interezza del suo movimento; d’altro canto il termine DESMO è una contrazione adottata nell’uso comune dal mondo Ducati con riferimento al sistema di distribuzione che è diventato un tratto distintivo della casa di Borgo Panigale.
La distribuzione desmodromica è dunque un sistema di controllo dell’apertura/chiusura delle valvole messo a punto dalla Ducati fin dalla metà degli anni ’50, opera della fertile mente di Fabio Taglioni, ma comunque già sperimentato da altri costruttori a partire dagli inizi del XX° secolo e portato al successo agonistico dalla Mercedes in Formula1 già nel biennio 1954/55.
In origine il sistema fu adottato per porre rimedio alla scarsa affidabilità delle molle di richiamo delle valvole, specialmente nei motori da competizione, ma poi nell’uso se ne constatarono ulteriori vantaggi: sostituendosi alla presenza delle molle il sistema riduce praticamente a zero la potenza assorbita nella fase di compressione della molla; consente diagrammi molto spinti che prescindono dalla caratteristiche elastiche delle molle in fase di richiamo ed elimina i problemi di sfarfallamento ad alti regimi causato da una sfollata o una staccata al limite.
L’aspetto negativo è costituito dai maggiori costi di realizzazione delle testate e degli organi della distribuzione e dalla esigenza di regolazioni accurate e più frequenti.
Nel prossimo capitolo una storia più dettagliata di questo affascinante meccanismo con particolare attenzione alla sua evoluzione in ambito Ducati.